Cofes 2014: ritorno al futuro

ImageHandlerLa Conference on the Future of Engineering Software, giunta alla sua 15° edizione e come da tradizione svoltasi a Scottsdale, Arizona, dal 24 al 27 Aprile, ha offerto ai partecipanti il consueto interessante menu. Nel suo divenire l’evento di Cyon Research ha costantemente allargato gli orizzonti, per individuare tecnologie ed idee innovative, che si moltiplicano con la pervasività del software in ogni nuova applicazione. E cosi’, salvo che nelle sessioni specializzate, il filo d’Arianna degli incontri in plenaria o delle discussioni a tema, conduce a superare il presente per vaticinare contesti in scenari incerti, dipendenti da sempre più numerose variabili. 

 

Sandro G. Sozzi, Cyon Research Senior Analyst

. Ho finalmente riallacciato i ponti col COFES, a cui avevo già partecipato  per otto anni, e rimasta l’unica conference internazionale dedicata al software per l’ingegneria, dove  la piattaforma d’interesse comune non è costituita dal business, anche se prese di contatto e scambi di biglietti da visita non sono rari.  Questa mia affezione durevole si spiega facilmente: l’ambiente   è pervaso da spirito di socializzazione facilitante la visione sul futuro, che scaturisce dal contatto diretto tra clienti e utenti software, gente di marketing, analisti tecnici e finanziari, rappresentanti della stampa e CEO.  Detta visione, non necessariamente esatta in ricorrenti periodi di turbolenza,  si concretizza durante gli incontri in plenaria  e i briefing specializzati.  Insomma, le audience sonnolente in cui uno predica e gli altri stanno zitti, sono bandite al COFES; c’è l’opportunità e la   voglia d’intervenire ed eventualmente contestare i relatori delle sessioni in plenaria e dei briefing, oltre alla possibilità di parlare con i numero 1 delle aziende che quest’anno erano una trentina.

 

Una critica marginale a questa atmosfera, riguarda il fatto che i key-note speaker americani trattano spesso argomenti o fanno espliciti riferimenti a fatti che sono cruciali per i loro connazionali, e lo sono meno o non lo sono affatto per gli stranieri.  Per esempio i vari relatori americani considerano l’internet e le cloud come servizi universali di supporto alle tecnologie, dimenticando che i 4/5 della popolazione mondiale -oltre lo 80% degli indiani per esempio- ne ignora l’esistenza. Cio’ s’aggiunge al basso livello di soddisfazione espresso dalla maggioranza per l’uno e per l’altre. Cosi’ l’accenno ai Denver Broncos (NFL) per un’analogia con aspettative deluse, è roba per conoscitori del football americano, ignorato altrove.  E infine, le prospettive sullo sviluppo delle tecnologie e del settore software di stampo liberal-conservativo americane, non collimano con le condizioni concorrenziali e distributive in Europa, per non dire in Russia.   Al proposito un breve aneddoto: a tavola con undici russi, ho fatto conoscenza con sei Sergey, due Ivan, due Dimitri e Svetlana. Gente simpatica, non avessero  trovato il modo di stigmatizzare anche durante i briefing,i crimini ucraini di questi giorni contro le popolazioni russe. Sic!  Ma anche queste incongruenze fanno parte dello spirito  e delle parole e idee in libertà al COFES.

 

Correcting 2020 vision

Lo Scottsdale Plaza Resort si presta egregiamente allo svolgersi dell’evento, per la bellezza esotica del posto e i suoi grandi spazi verdi, dando per scontati l’attenzione del personale ed il comfort dei saloni e degli appartamente/suite dove si tengono i briefing.  Di questi ultimi se ne possono tenere fino a nove contemporaneamente, soddisfacendo appieno le esigenze di chi segue un percorso professionale ben definito, e mettendo spesso in imbarazzo chi vorrebbe avere il dono dell’ubiquità per non perderne alcuni.  Oltre alle sessioni di kick-off (apertura) e wrapping-up (conclusione) giornaliere, lo scrivente ha partecipato a diversi briefing molto coinvolgenti, ma di cui non puo’ rendere conto per ragioni editoriali. Peraltro, stante che il « tema centrale » del COFES 2014 era « Correcting 2020 Vision », riassumo per grandi linee quanto emerso dalle discussioni in plenaria.

 

Non basta parlare di dicotomia fra l’atteggiamento verso il futuro degli Ottimisti sulla Tecnologia  (TO) rispetto ai Pessimisti sulla Tecnologia (TP), del software beninteso.  Per i primi, al di la dell’attuale stato, un futuro migliore sta arrivando di gran carriera dietro l’angolo; per i secondi il software già disponibile non funziona e il futuro promette d’essere peggio.  Ad un tale che affermava che oggigiorno le nonnine hanno abbandonato la TV per operare con Web-browser e smart-phone,  talaltro ha replicato di conoscere un sacco di cinquantenni che gli chiedono cosa sia un browser  e dicono di sentirsi con la spada di Damocle sul collo ogni volta che debbono accedere alla e-mail su un computer che non sia quello di casa.

Un TO è intervenuto domandandosi perchè ci si ostina ad utilizzare lap-top che non sono ottimizzati per applicazioni desk-top, mentre sarebbe possibile scaricare tutto l’indispensabile dalla cloud.  E allora perchè non utilizziamo tutti Chromebooks, gli è stato replicato da un noto pubblicista TP.

Il fatto è che i TO hanno la tendenza a trattare la tecnologia software come una struttura teorica; fra loro si contano analisti, operatori di marketing, CEO, gente il cui lavoro dipende dal successo della tecnologia.  I TP sono invece persone che lavorano abitualmente con la tecnologia che costituisce il loro strumento di sviluppo, come programmatori, utenti CAD e via dicendo, la professione dei quali dipende dal corretto e affidabile funzionamento del software.  Per stendere poi un velo pietoso sulla tecnologia hardware, i servizi di rete e le cloud, per cui è ridicolo pensare al 2020 quando le cose vanno aggiustate oggi.  Quasi il siparietto fosse stato preparato, Brad Holt il principal del COFES ha interpellato un serba, Maria, ingegnere, che ha esilarato la platea osservando che l’arco temporale delle previsioni nel suo Paese e in tanti, tanti altri vicini, non si spinge ad oltre una settimana……

 

La conclusione è che se lo scenario americano è relativamente stabile, e diversi innovatori sono in grado d’indirizzare il business secondo previsioni attendibili, al di qua dell’Atlantico e al di la del Pacifico la situazione è caotica, sfuggente e mutevole per ragioni tanto diverse quanto note.  Si naviga a vista, con buona pace dei relatori e moderatori, ottimisti per forza.

 

Il lettore che fosse interessato a prendere visione dell’intera agenda lavori acceda www.cofes.com nella sezione COFES 2014; gli estratti degli interventi sono esaurienti per capire qualità e quantità dei contenuti dell’evento.

 

Novità e appunti

I pionieri del CAD sono stati i grandi costruttori aeronautici, vedi McDonnel Douglas e Dassault Aviation per la modellazione delle superfici, seguiti d’appresso da grandi aziende manufatturiere che hanno sviluppato software per applicazioni interne.  Fra quest Fujitsu, mezzo secolo nelle costruzioni elettromeccaniche di precisione,  che ha deciso di partorire una spin-off per vendere il package iCAD sul mercato internazionale.  Il software è in grado di caricare fino a 1.000.000 di parti in 2GB di RAM ed assicurare il controllo delle interferenze su 35.000 in meno di 20 secondi, ma non opera con superfici complesse e non modella a forme libere.  iCAD, basato sul kernel CGM omonimo a quello di DS ma proprietario,  include indistintamente tutti i traduttori standard presenti sul mercato e puo’ importarte direttamente modelli di SolidWorks, Inventor ed M10.  L’obiettivo di Fujitsu è divendere 10.000 licenze entro un anno al costo di US $13.000 add-on esclusi.  Contrariamente all’impeccabile giapponese che mi parlava, nutro fondati dubbi su questa possibilità.

Per  saperne di più www.icad.ip

 

Il presidente dell’IntelliCAD Technology Consortium era molto attivo al COFES nel distribuire con discrezione depliant su IntelliCAD 8, attualmente in beta test.  www.intellicad.com per chi volesse prendere visione della versione 7 del prodotto.

 

Lagoa è una nuova società CAD cloud-based che promette una disruptive technology.  L’obiettivo è di sfruttare l’esperienza negli effetti speciali  -il suo VP ha contribuito alla realizzazione di Avatar- applicandoli alla modellazione CAD per trasformarla in qualcosa di «abbordabile dalle mamme», o più ragionevolmente facilitare la simulazione durante il design, eliminando cosi’ l’analisi post-progettuale.  Queste due fasi applicative si spiegano con la relativa facilità delle operazioni di  rendering sulla nuvola : poca interazione per caricare il modello 3D e attesa che il file risultante JPEG o TIFF sia reso dispônibile.   Quando l’infrastruttura cloud è pronta per il rendering, puo’ essere estesa per il complesso compito di modellazione 3D e l’ancor più complessa disponibilità di modifiche.

 

Lagoa sembra aver bruciato sul tempo OnShape (ex Belmont Technology) la società guidata da Jon Hirschtik e John McElaney cofondatori di SolidWorks.  Entrambe le società basano ilproprio prodotto sul kernel Parasolid, ma mentre la prima ha scoperto le carte al COFES 2014, OnShape le ha tenute coperte « fino all’anno prossimo quando il prodotto sarà completo rilasciabile », mi è stato confidato da Jon.

 

Ci vogliono più di 24 ore per andare a Scottsdale (aeroporto Phoenix + 1/2 ora di navetta ) e altrettante per rientrare, ma ne vale sempre la pena.  Il COFES 2015 si terrà dal 16 al 19 Aprile