World Manufacturing Forum 2014, alla scoperta dei trend del settore manifatturiero

Milano, 1 luglio 2014 – Le economie mondiali ruotano intorno alla manifattura ma i paradigmi che hanno guidato questo ambito stannoPALS2001 radicalmente cambiando “To survive we need to change”. Esperti, analisti e uomini d’impresa sono riuniti presso la terza edizione del World Manufacturing Forum in corso a Milano per tracciare i prossimi trend mondiali del manifatturiero sino al 2020.

Dai dati che sono stati illustrati sembra che l’Europa fatichi a “ripartire” essendo sommersa da questioni prettamente politiche che le impediscono di scalare marcia e recuperare terreno. Contestualmente, paesi come Messico, Corea, Sudafrica, Australia, USA, Canada, Finlandia e Giappone si sono già messi in posizioni favorevoli per guidare il mercato nei prossimi anni. Questo grazie a lungimiranti ed efficaci programmi a sostegno del manifatturiero. Secondo Valerio De Molli, Managing partner Ue di Ambrosetti, in Europa l’industria manifatturiera è da un decennio in declino strutturale. Pur alla luce del programma del commissario Ue Antonio Taiani per rinforzare la competitività del sistema industriale europeo al 2020 solo la Germania riesce ancora a mantenere posizioni. L’Italia risulta ancora tra i paesi infondo alla lista a causa della mancanza di un serio programma per il rilancio delle sue industrie. Tra i principali freni allo sviluppo gli elevati costi dell’energia e del lavoro. Francia, Germania e Italia le più svantaggiate.

Su cosa puntare…PALS1989

Fotonica, automazione, robotica, 3D Printing, materiali innovativi, nanotecnologie. Saranno questi i trend tecnologici su cui sarà necessario puntare per rinnovare e innovare e ridare slancio alle attività produttive che non dovranno più essere guidate dalla sola attenzione verso i costi di produzione ma dalla ricerca e creazione di valore, soprattutto nelle fasi pre e post produzione. Progettazione e servizi post vendita saranno i contenitori del valore del prodotto. Il grado di “personalizzazione” dei prodotti, di qualunque tipo essi siano, farà la differenza per rimanere sul mercato.

Nell’ottica dell’internazionalizzazione le imprese dovranno concentrarsi sull’analisi delle esigenze locali. Non ha più senso delocalizzare per produrre a basso costo. La chiave del successo è quella di insediare le attività produttive per realizzare prodotti studiati ad hoc per soddisfare le esigenze locali. Per essere “pragmatici”, ciò significa produrre in Cina per il mercato cinese e non per produrre a basso costo un prodotto che verrà poi esportato con le stesse identiche caratteristiche in tutto il mondo. Lo sviluppo di fornitori locali per supportare le economie locali darà modo alle imprese di accrescere il proprio valore e di conseguenza il proprio Brand. Ultimo ma non meno importante il supporto e la crescita del valore umano attraverso un cambiamento nei metodi di formazione. Scuole, università, istituzioni, imprese dovranno lavorare per rendere teoria e pratica sempre meno distanti, collaborando strettamente. Un tema questo di cui si sente parlare da tempo immemore ma che non è mai stato affrontato seriamente ed è giunto il momento della svolta. Grandi e piccole imprese che condivideranno le loro best-practice accrescendo così il valore del loro capitale umano. Una frase che sembra un sogno ma che invece diventerà la realtà grazie anche al lavoro che si sta facendo per migliorare le piattaforme di condivisione dei dati. Cloud, Big data management e Cyber Security saranno infatti i temi che verranno discussi oggi, 2 luglio, nel corso del forum.

 

 
 

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