Un pratico modo per modificare la realtà aumentata

Gli studiosi del MIT sono riusciti a creare il sistema chiamato T(ether): basta prendere un Apple iPad, collegarlo a un paio di guanti con dei sensori e il gioco è fatto. Questi guanti speciali sono in grado di trasmettere il mano al dispositivo,e permettono, di poter creare e modificare di solidi tridimensionali. «T(ether) è progettato con un display dotato di consapevolezza spaziale, in grado di fornire agli utenti uno scorcio prospettico dei dati tridimensionali e volumetrici, attraverso il tracciamento della posizione della testa e dell’orientamento. Riesce a creare una mappa 1:1 tra le coordinate spaziale reali e virtuali, fornendo un’esplorazione immersiva dei due domini assieme» ha spiegato il ricercatore del MIT. «Il nostro sistema crea uno spazio di lavoro condiviso in cui gli utenti possono collaborare sia nel mondo virtuale che reale. Il sistema consente l’input attraverso il tocco capacitivo sul display e un guanto per il motion tracking. Quando è posizionata dietro al display, la mano dell’utente si estende nel mondo virtuale, consentendogli di interagire direttamente cogli oggetti».

Quaderni di progettazione

Gli elementi finiti piani

Nei fascicoli di giugno e luglio del Progettista Industriale, i quaderni di progettazione dedicati agli elementi finiti hanno introdotto la teoria di base facendo riferimento specifico agli elementi mono-dimensionali. Questo mese introduciamo gli elementi finiti piani (2D). Questi elementi sono

filiera
Attualità

MECSPE Bari | Aerospazio, filiera in crescita tra sfide e opportunità

Puglia motore dell’aerospazio italiano: filiera in crescita e alta specializzazione. Giuseppe Acierno, Presidente del DTA (Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia): «L’Italia ha capacità spaziali complete, la Puglia vale oltre il 10% del comparto nazionale». Si avvicina sempre più la terza

Design thinking

Colmare il divario tra l’innovazione e l’ingresso sul mercato

Le imprese hanno bisogno di innovazione all’avanguardia e le start-up hanno bisogno di accesso, risorse e fattori di scala, che solo le grandi aziende possono offrire; entrambi gli ecosistemi vogliono trovarsi, ma non è sempre facile. di Andrea Bondi Amazon