Spii: cabina di guida del futuro? Possibile con tecnologia, stile ed ergonomia

A Expo Ferroviaria 2021 lo stand Spii ha presentato le novità relative alle cabine di guida del comparto ferroviario. Un connubio di tecnologia ed ergonomia per facilitare il lavoro dei macchinisti (IntelliArm) e percezioni e simulazioni in realtà virtuale per la progettazione delle cabine(V-Desk).

Manovrare un treno o una metropolitana non è un ‘gioco da ragazzi’ ma lo potrebbe diventare. Tuttavia, il conducente ha una grossa responsabilità e non può permettersi errori. In questo senso, la tecnologia incontra l’ergonomia e, in alcuni casi, anche la realtà virtuale e aumentata per anticipare tendenze e manovre essenziali. Oggi siamo di fronte, specie se si pensa alla più recente linea 5 della metropolitana di Milano, a vetture senza conducente a bordo. Ma una sorta di backup deve essere sempre prevista. Si sta parlando di un intervento dell’uomo, dunque, che possa agire in caso di malfunzionamento della macchina attraverso una strumentazione ad hoc che, di fatto, si traduce in un rapporto complementare ‘uomo-macchina’. Alla recente Expo Ferroviaria 2021, svoltasi in presenza a Rho Fiera Milano, abbiamo potuto vedere e documentare con un video in diretta live, ora disponibile sul social network Facebook, le novità di Spii e la collaborazione con Italdesign per il mercato ferroviario. Ci ha introdotto questi concetti Giulia Milani, project manager di Spii, spiegandoci che la produzione della società verte da anni sui banchi di manovra dai più tradizionali a quelli di ultima generazione che, come anticipato, strizzano l’occhio alla tecnologia, allo stile e all’ergonomia.

Silvio Zuffetti, CTO & COO di Spii

È Silvio Zuffetti, CTO & COO di Spii a spiegarci brevemente la storia della società. “Spii è nata nel 1947 come Studio Professionale Ingegneria Industriale occupandosi di elettromeccanica. Negli anni ‘80 è entrata nel mondo ferroviario e dal 2015 siamo Centro di Competenza del Gruppo Schaltbau per la progettazione e la produzione di interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface)”.

Da sempre banchi di manovra che guardano alla tecnologia

Entrando nello specifico delle novità presentate allo stand in Fiera, balzano all’occhio sia i tradizionali banchi di manovra Caravaggio montati sui treni Rock e colpisce l’ergonomia completa di tutte le funzionalità: dal display alle leve, dalle tastiere ai monitor. Milani sottolinea quanto l’aspetto avvolgente del banco di manovra riesca a rendere il conducente in grado di accedere a tutte le funzionalità sul banco stesso senza sforzi e senza distrazioni. I banchi presentano pulsantiere, leve di comando, display a volte ridondanti ma necessari perché si segue il dettato della normativa. Inoltre, Milani mostra manometri analogici, in ridondanza a quelli digitali, e una funzionalità importante. “La verifica che tutte le spie luminose del banco siano funzionanti – spiega – permette di verificare che non ci siano dei guasti e che sul veicolo sia tutto a posto. Si tratta di un test attraverso il quale il macchinista capisce che, qualora le spie luminose in consolle siano tutte accese, il treno non ha malfunzionamenti”.

Spii può, inoltre, fornire componentistica separata e non solo banchi di manovra completi, oppure banchi di manovra compatti, quasi in miniatura, completi di tutto, con la finalità di essere sistemi di emergenza in caso di guasto, per esempio, nelle metropolitane a guida automatica. “Il macchinista, in caso di necessità, può armeggiare facilmente questo banco di manovra in miniatura in quanto leggero. Questo banco è già operativo sulla metropolitana Riyadh, ed una soluzione simile è presente sulla M5 di Milano”, spiega Milani. Un passaggio importante, questo, che mette in luce quanto la tecnologia corra e sia di supporto alla meccanica e all’automazione ma, a fianco, vi è sempre la necessità di implementare un sistema di backup. Ma Spii, come abbiamo accennato, è alla costante ricerca di arrivare a progetti che coniughino la tecnologia, lo stile, l’ergonomia e la funzionalità: in altre parole una postazione che sia ‘comoda’ per i macchinisti.

Alla scoperta di IntelliArm

È il caso di IntelliArm, una delle ultime novità di casa Spii che Alessandro Boldetti, Application and Sales Engineer US & Russian market, ha mostrato e spiegato. “Nei due anni della pandemia abbiamo lavorato all’idea e, in seguito, al progetto e alla realizzazione di IntelliArm che ha ricevuto il Red Dot Award, uno dei premi più importanti a livello mondiale assegnato annualmente per l’alta qualità del design di prodotto”. IntelliArm, progettato con tecnologia PTC, ha un design “centrato sull’uomo” perché SPII crede nel principio per cui la tecnologia debba servire le persone offrendo soluzioni e ambienti, anche dal design accurato. Per applicare questo approccio alla cabina di un treno, la società ha deciso di partire da zero. Letteralmente, da un foglio di carta bianco, al centro del quale è stato posto l’essere umano: il macchinista, che attraverso la progettazione con Creo di PTC si trova immerso in un sistema ergonomico, funzionale ed esteticamente curato. Nel progetto sono stati inseriti tutti i dettagli di cui i conducenti hanno bisogno nel loro lavoro quotidiano, collocandoli nelle posizioni più naturali.

IntelliArm è semplice da installare. Un sistema plug-and-play, che deve solo essere acceso per essere pronto all’uso. “IntelliArm presenta tutti i comandi sul fianco permettendo al macchinista, comodamente, di effettuare tutti i movimenti di manovra senza eccessivo dispendio di energie. Il conducente può appoggiare il braccio su un apposito bracciolo e manovrare il treno impugnando una leva appositamente ridisegnata per essere ergonomica: siamo partiti dallo studio dell’impugnatura per permettere al conducente di effettuare i movimenti necessari”, sottolinea Boldetti. L’incontro tra automazione e tecnologia è ben visibile in IntelliArm. Un apposito spazio sulla consolle riconosce alcuni comandi grazie al posizionamento della mano del conducente che può regolare, con un semplice touch, la velocità, l’accensione dei fari, la regolazione del clima in carrozza, dell’illuminazione. Un’altra novità è la rilevazione dell’impronta digitale, attraverso la quale, tutto l’apparato di manovra si adatta, in ergonomia, alla fisicità del conducente. Infine, è previsto un apposito spazio porta libro o tablet. Insomma, Boldetti ha mostrato come questa novità sia stata disegnata al fine di aiutare il macchinista a guardare sempre la strada e sempre meno la strumentazione davanti a sé. IntelliArm è già disponibile e acquistabile con tutta la tecnologia di cui si è parlato.

V-Desk: la realtà virtuale incontra il modello fisico

Ma a Expo Ferroviaria c’è stato anche il tempo per un battesimo. Si tratta di V-Desk, nato dalla collaborazione tra Spii e Italdesign. La combinazione di realtà virtuale prodotti fisici sono l’essenza di V-Desk. Il nuovo prodotto, tenuto a battesimo proprio durante Expo Ferroviaria, è stato creato pensando alle esigenze di chi progetta le cabine di guida in termini di ergonomiadesign e tecnologia ma anche alle esigenze dei costruttori di veicoli in termini di riduzione del time to market, personalizzazione e flessibilità. E, proprio l’ergonomia e la realtà virtuale sono i ‘fiori all’occhiello’ di cui si occupa Matilde Piccioni, Concept Development Engineer presso Italdesign, che abbiamo incontrato a Expo Ferroviaria 2021. In questo caso, la realtà virtuale viene mixata con un modello fisico e catapultata nel mondo ferroviario, dal mondo Automotive da cui Italdesign proviene. Di fatto si tratta della user experience che l’utente può vivere indossando un visore e sedendosi dentro al V-Desk. “V-Desk è composto da una struttura fisica semplificata con due leve, una pulsantiera e un sedile, tracciati attraverso un sistema di tracciamento ad infrarossi e questo ci permette di riportare il movimento di questi oggetti fisici nel mondo virtuale, mostrando i contenuti della scena che vogliamo rappresentare. Indossando il visore e un dispositivo di finger trekking sulle mani si permette il tracciamento della posizione e l’orientamento delle dita e della mano e, l’utente può immergersi nella realtà virtuale con elementi specifici reali. Si tratta di un’esperienza utente immersiva con l’uso di sistemi che hanno precisione e tolleranze ergonomiche. Ci occupiamo di sviluppo software – spiega Piccioni – e siamo stati in grado, con V-Desk, di sviluppare le interazioni che si percepirebbero dal vivo, come i movimenti o le vibrazioni, interagendo in modo realistico e preciso con la scena virtuale. Si parla di precisioni al millimetro, che è quel che serve per fare validazioni ergonomiche e, di fatto, è questo lo scopo del V-Desk”, conclude Piccioni.

L’obiettivo di Spii è quello di ridisegnare le cabine di guida attorno al conducente e, con V-Desk, è stato posato il primo tassello di questa rivoluzione. È quanto ci ha confermato Zuffetti, supportato da Angelo Corti Pedruzzi, Presidente di Softech, fornitore di software da trent’anni di Spii. Entrambi i manager hanno in testa sì la tecnologia ma, al contempo, la figura umana che, in una definizione, Corti Pedruzzi, riassume in “Smart connected people”.

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