R+W: bilancio del 2021 e prospettive per il 2022

Davide Fusari - R+W
Davide Fusari

Bilancio del 2021 e prospettive per il 2022 di R+W: ne abbiamo parlato con Davide Fusari, direttore della filiale italiana.

Com’è stato il 2021 di R+W? Quali strategie avete messo in campo per far fronte alle nuove situazioni che si sono presentate?

Si è trattato di un anno decisamente positivo ma che ha messo alla prova la nostra capacità di adattamento: non avevamo infatti previsto una crescita così rapida e intensa, che ha richiesto una notevole flessibilità per far fronte alle esigenze dei nostri clienti e supportarne la crescita.

Dopo la battuta di arresto del 2020 in tutta l’industria ci si aspettava una ripresa, ma questa è avvenuta a ritmi ben più elevati di quanto preventivato: prima negli Stati Uniti e in Asia, poi, dal febbraio di quest’anno, anche in Italia, gli ordinativi sono cresciuti con grande rapidità, il tutto in uno scenario globale di difficile reperibilità delle materie prime nelle quantità necessarie.

R+W è stata in grado di far fronte all’incremento della domanda attuando immediatamente gli investimenti necessari: in primo luogo iniziando la produzione su tre turni, e secondariamente utilizzando gli spazi del nuovo stabilimento produttivo per aumentare le scorte a magazzino di materie prime e prodotti finiti.

Le politiche di investimento hanno riguardato anche il medio-lungo periodo, con acquisti di macchinari che dalla seconda parte di quest’anno permetteranno di far fronte a eventuali ulteriori aumenti della domanda.

Positivi anche i risvolti occupazionali, anche se trovare sul mercato le qualificate figure professionali che un’azienda come R+W richiede non è stato facile.

Quali sono stati i segmenti che si sono rivelati più interessanti in questo 2021?

La crescita ha riguardato in modo abbastanza uniforme tutta l’industria manifatturiera, con particolari picchi in segmenti come le macchine utensili o le soluzioni per la lavorazione del legno; per quanto riguarda però R+W Italia, il packaging è stato ancora una volta il segmento trainante, forte di una capacità di assorbimento della nostra produzione da sempre notevole e che quest’anno ha mostrato ritmi di crescita elevati.

Ci sono state novità di rilievo nei prodotti/servizi offerti ai clienti?

Il nostro prodotto di punta è il giunto AIC (Artificial Intelligence Coupling) con sensoristica integrata, un’innovazione che ci differenzia dalla concorrenza e mette in evidenza la nostra capacità di anticipare le esigenze del mercato con soluzioni tecnologiche sorprendenti.

Si tratta, allo stato attuale, di un prodotto di nicchia, dal valore elevato e rivolto a interlocutori particolarmente evoluti dal punto di vista della tecnologia produttiva, ma pur non generando una percentuale elevata del nostro fatturato rimane un fiore all’occhiello, emblematico della qualità della nostra produzione.

Quali applicazioni vi hanno dato le maggiori soddisfazioni?

Le vendite per tipologia di prodotti sono state uniformemente soddisfacenti, ma un particolare successo è stato attribuito dal mercato ai nostri giunti di precisione per l’automazione industriale, segmento che è cresciuto e continua a crescere a ritmi sostenuti.

Con quali programmi affronterete il 2022? Quali iniziative state progettando per proseguire con slancio la vostra attività e per contribuire al successo dei vostri clienti?

Il 2022 vedrà un ampliamento dei giunti con tecnologia AIC: oltre ai giunti lamellari, a essere dotati della capacità di misurare valori importanti per la produzione direttamente dall’interno della trasmissione saranno nuovi modelli di giunti a soffietto e giunti con allunga, per portare i benefici della produzione 4.0 a un numero crescente di aziende.

Naturalmente rimarrà costante la nostra capacità di ascolto, la disponibilità a fornire consulenze senza impegno e la rapidità e flessibilità nel cogliere e rispondere alle esigenze dei nostri clienti.