Brilla come l’oro, ma è più soffice, leggero e malleabile. Raffaele Mezzenga, professor of Food and Soft Materials, insieme al suo gruppo di ricercatori del Politecnico di Zurigo ha messo a punto una schiuma utilizzabile anche per la realizzazione di gioielli a 20 carati, altre applicazioni potrebbero essere quelle in cui la luce è assorbita o riflessa e in molti processi industriali, come i catalizzatori o i sensori a pressione. Il nuovo materiale consta di 98 parti di aria e due di materiale solido e rientra nella categoria dei metalli preziosi. Nel dettaglio, la sua struttura è composta da fibre proteiche che riscaldandosi creano una struttura tridimensionale intrecciata, durante la quale l’oro si cristallizza in piccole particelle formando un gel, o meglio l’aerogel.
Il materiale è anche un buon conduttore e Gustav Nyström , postdoc nel gruppo di Mezzenga, ha spiegato come sia possibile agire sulle sue proprietà ottiche: “Grazie al fatto che le particelle d’oro cristallizzano durante la formazione della struttura proteica (un processo questo del tutto nuovo) è possibile agire sulle proprietà ottiche del materiale. Queste infatti dipendono fortemente dalla dimensione e dalla forma delle particelle d’oro. Per cui, modificando le condizioni di reazione, si può agire sul colore oppure sulle proprietà di assorbimento o riflessione del materiale. Inoltre, alla pressione atmosferica normale, le singole particelle d’oro non si toccano, e l’aerogel non conduce l’elettricità. Quando però aumenta la pressione, il materiale viene compresso e le particelle iniziano a toccarsi, rendendo il materiale conduttivo.”