Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio.
di Fiorenzo Borreani
L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide tecniche e ambientali del volo nello spazio. Nel corso degli anni, i progressi nei motori a razzo hanno permesso missioni sempre più ambiziose, dalle prime esplorazioni in orbita terrestre fino agli allunaggi e oltre.
Due dei motori a razzo più iconici che hanno segnato tappe fondamentali in questo percorso sono stati il motore F-1 del Saturn V e il motore RS-25 dello Space Shuttle.
Il motore F-1, utilizzato negli anni ’60 e ’70, ha giocato un ruolo cruciale nelle missioni Apollo che hanno portato l’uomo sulla Luna. Con una spinta di 1.5 milioni di libbre, il F-1 era il motore a razzo singolo più potente mai costruito. Questa straordinaria capacità ha permesso al Saturn V di trasportare carichi pesanti e astronauti nello spazio profondo, segnando un capitolo epocale nell’esplorazione spaziale.
Negli anni ’80 e ’90, il motore RS-25 ha rappresentato un altro importante passo avanti. Utilizzato nello Space Shuttle, l’RS-25 era un motore riutilizzabile con una spinta di circa 418.000 libbre. La capacità di riutilizzo del motore e la sua efficienza hanno contribuito a ridurre i costi delle missioni spaziali e a gettare le basi per la concezione di razzi ancora più avanzati.
Queste innovazioni storiche hanno gettato le fondamenta per lo sviluppo di nuovi motori che potessero affrontare le sfide del XXI secolo.
La nascita di SpaceX
Fondata nel 2002 da Elon Musk, SpaceX ha ridefinito l’esplorazione spaziale grazie a una serie di innovazioni tecniche. Tra le più significative, il motore Raptor occupa un posto importante; questo motore a razzo avanzato, alimentato da metano liquido (CH₄) e ossigeno liquido (LOX), rappresenta un notevole progresso rispetto ai motori precedenti, come il Merlin, utilizzato sui razzi Falcon. L’obiettivo principale di SpaceX con il Raptor è supportare missioni interplanetarie, in particolare l’ambizioso progetto di colonizzazione di Marte.
Dalla sua fondazione, SpaceX ha avuto un unico obiettivo: ridurre i costi dell’accesso allo spazio per renderlo più accessibile e sostenibile. Dopo il successo del Falcon 1 e del Falcon 9, SpaceX ha dimostrato che i razzi riutilizzabili possono ridurre drasticamente i costi di lancio. Tuttavia, per realizzare l’obiettivo a lungo termine di colonizzare Marte, si rende necessario un motore più efficiente e potente: il Raptor.
Il motore Merlin, utilizzato sui razzi Falcon, è un motore a ciclo aperto alimentato a RP-1 (una forma di cherosene) e LOX. Sebbene abbia avuto un grande successo, con numerosi lanci e recuperi, il Merlin non era adatto per missioni nello spazio profondo. Il Raptor, invece, è stato progettato fin dall’inizio con l’obiettivo di alimentare missioni interplanetarie.
Il Raptor è un motore a ciclo chiuso con combustione stadiata, una configurazione molto più complessa rispetto al ciclo aperto del Merlin. Nel ciclo chiuso, sia il metano che l’ossigeno vengono prima bruciati in pre-combustori separati, producendo gas ad alta pressione che alimentano le turbine. Questi gas vengono poi iniettati nella camera di combustione principale, dove la combustione viene completata, generando una spinta estremamente efficiente.
Caratteristiche Tecniche del Motore Raptor

Il motore Raptor rappresenta una serie di innovazioni tecniche che lo rendono uno dei motori a razzo più avanzati mai costruiti.
Il Raptor utilizza metano liquido (CH₄) e ossigeno liquido (LOX). Questa scelta di propellente offre diversi vantaggi. Il metano è più facile da produrre in situ su altri pianeti, come Marte, rispetto al RP-1. Inoltre, il metano produce meno fuliggine rispetto al cherosene, riducendo l’usura dei componenti del motore e migliorando la riutilizzabilità.
Adotta un ciclo chiuso con combustione stadiata. Questo significa che tutto il propellente viene utilizzato per generare spinta, senza sprechi. Nei motori a ciclo aperto, una parte del propellente viene espulsa per alimentare le turbine, il che riduce l’efficienza complessiva. Il ciclo chiuso del Raptor consente di ottenere un impulso specifico (ISP) più elevato, che si traduce in una maggiore efficienza del carburante.
L’ISP è una misura dell’efficienza del motore, espressa in secondi. Il Raptor ha un ISP di circa 330 secondi al livello del mare, che aumenta a oltre 350 secondi nel vuoto dello spazio. Questi valori sono significativamente superiori a quelli del motore Merlin, che ha un ISP di circa 282 secondi al livello del mare e 311 secondi nel vuoto.
Il Raptor produce una spinta di circa 230 tonnellate (2.3 MN) al livello del mare. Questo lo rende uno dei motori a razzo più potenti mai costruiti, con una spinta superiore a quella del Merlin (che produce circa 845 kN al livello del mare). La maggiore spinta del Raptor è cruciale per il sistema Starship, che richiede una potenza significativa per raggiungere l’orbita terrestre e oltre.
Una delle principali caratteristiche del Raptor è la sua progettazione per la riutilizzabilità. SpaceX prevede che ogni motore Raptor possa essere riutilizzato più volte senza necessità di manutenzione significativa tra un volo e l’altro. Questo è un miglioramento rispetto ai motori Merlin, che, sebbene riutilizzabili, richiedono una revisione più frequente.
SpaceX ha sviluppato nuovi materiali e tecniche di produzione per il Raptor, tra cui l’uso estensivo della stampa 3D per componenti complessi. Questo ha permesso di ridurre i tempi e i costi di produzione, accelerando il ritmo di sviluppo e test del motore.
Evoluzione del Motore Raptor: Versioni 1, 2 e 3

Il motore Raptor ha subito diverse iterazioni dalla sua concezione iniziale, con miglioramenti significativi in ogni versione.
Raptor 1: La prima versione del motore Raptor è stata utilizzata principalmente per testare e validare il design di base. I primi test sono stati condotti nel 2016 e hanno dimostrato la fattibilità del ciclo chiuso a metano e ossigeno. Tuttavia, il Raptor 1 aveva alcuni limiti, tra cui una spinta inferiore e un peso maggiore rispetto alle versioni successive.
Raptor 2: La seconda versione del motore ha introdotto una serie di miglioramenti. La spinta è aumentata a circa 230 tonnellate, mentre il peso del motore è ridotto grazie all’uso di nuovi materiali e a un design ottimizzato. Il Raptor 2 è stato anche progettato per una maggiore affidabilità e riutilizzabilità, con la capacità di sopportare cicli di accensione e spegnimento ripetuti senza deterioramento delle prestazioni. Questa versione del motore è stata utilizzata nei primi voli di prova del sistema Starship.
Raptor 3: La versione più recente, il Raptor 3, rappresenta l’apice dello sviluppo del motore. Sebbene SpaceX non abbia rivelato tutte le specifiche tecniche, si sa che il Raptor 3 ha una spinta ancora maggiore e un’efficienza migliorata rispetto al Raptor 2. Inoltre, il Raptor 3 è progettato per essere prodotto su larga scala, con un focus sulla riduzione dei costi e sull’aumento della velocità di produzione. Questo è cruciale per supportare la visione di SpaceX di lanciare centinaia di missioni all’anno con Starship.
Applicazioni del Motore Raptor
Il motore Raptor è progettato per essere versatile e adatto a una vasta gamma di applicazioni, che vanno ben oltre l’esplorazione interplanetaria.
Il Raptor è il motore principale del sistema Starship, che comprende sia lo stadio superiore Starship che il booster Super Heavy. Il Super Heavy sarà equipaggiato con circa 33 motori Raptor, mentre lo stadio superiore Starship ne avrà sei (tre ottimizzati per il vuoto e tre per l’atmosfera terrestre). Questo sistema è progettato per essere completamente riutilizzabile, riducendo significativamente i costi di accesso allo spazio.
L’obiettivo principale del Raptor è alimentare missioni verso Marte. Il sistema Starship, alimentato dai motori Raptor, è progettato per trasportare grandi carichi utili e passeggeri verso il pianeta rosso, con la possibilità di produrre propellente in situ per il viaggio di ritorno. Questo è un passo fondamentale per la visione di Elon Musk di stabilire una colonia autosufficiente su Marte.
Oltre a Marte, il Raptor sarà utilizzato anche per missioni lunari. SpaceX ha vinto un contratto con la NASA per sviluppare una versione del sistema Starship per l’atterraggio sulla Luna nell’ambito del programma Artemis. Questo veicolo, noto come Human Landing System (HLS), sarà alimentato dai motori Raptor e sarà in grado di trasportare astronauti sulla superficie lunare e riportarli in orbita.
Oltre alle missioni interplanetarie e lunari, il Raptor potrebbe essere utilizzato per lanciare satelliti e altre missioni commerciali. Grazie alla sua elevata efficienza e capacità di riutilizzo, il Raptor potrebbe ridurre ulteriormente i costi di lancio, rendendo l’accesso allo spazio più economico per aziende e governi di tutto il mondo.
SpaceX ha proposto l’uso di Starship per il trasporto terrestre supersonico. Con i motori Raptor, Starship potrebbe effettuare voli suborbitali tra diverse città del mondo, riducendo i tempi di viaggio a una frazione di quelli attuali. Ad esempio, un volo da New York a Shanghai potrebbe durare meno di un’ora, rendendo possibili viaggi intercontinentali in tempi record.
Le Sfide Tecniche

Nonostante i numerosi successi, lo sviluppo del motore Raptor non è stato privo di sfide.
Durante i test iniziali, SpaceX ha dovuto affrontare problemi di instabilità nella combustione, un fenomeno che può portare a vibrazioni pericolose e potenziali guasti del motore. Questi problemi sono stati risolti attraverso modifiche al design dei pre-combustori e della camera di combustione.
I motori a ciclo chiuso operano a temperature estremamente elevate, il che pone sfide significative in termini di gestione del calore. SpaceX ha sviluppato nuovi materiali resistenti al calore e sistemi di raffreddamento avanzati per garantire che il Raptor possa funzionare in modo affidabile anche nelle condizioni più estreme.
L’uso di metano e ossigeno liquido ad alta pressione può causare problemi di corrosione nei componenti del motore. SpaceX ha lavorato per sviluppare leghe metalliche e rivestimenti resistenti alla corrosione, aumentando la durata dei motori.
Il futuro
Il futuro del motore Raptor è intrinsecamente legato al successo del sistema Starship e agli obiettivi a lungo termine di SpaceX. Con il continuo sviluppo di nuove versioni e miglioramenti, il Raptor è destinato a rimanere al centro delle attività di lancio di SpaceX per molti anni a venire. Se la visione di Elon Musk di colonizzare Marte e rendere l’umanità una specie multiplanetaria si realizzerà, il Raptor sarà il motore che spingerà questi sogni nel regno della realtà.
In conclusione, il motore Raptor rappresenta un salto quantico nell’ingegneria dei razzi, combinando innovazioni tecniche, efficienza senza precedenti e versatilità in una piattaforma che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui l’umanità esplora lo spazio. Con il continuo sviluppo e perfezionamento, il Raptor è destinato a diventare un pilastro dell’esplorazione spaziale del XXI secolo, portando SpaceX un passo più vicino a realizzare le sue ambizioni interplanetarie.