L’auto che corre a 320 chilometri all’ora: completamente elettrica e senza pilota

Al Mobile World Congress di Barcellona è stata presentata finalmente (se ne parlava da tempo) RoboCar, prima auto da corsa totalmente elettrica e a guida autonoma. È stata immaginata da Daniel Simon, uno che la sa lunga in fatto di veicoli futuristici avendo disegnato mezzi quali  le macchine di Tron Legacy e Oblivion. Lunga 4,8 metri e larga due, RoboCar pesa 975 chilogrammi e viene portata alla velocità di 320 chilometri all’ora da quattro motori elettrici da 300 kW ciascuno. Il pilota di bordo non è di quelli che di solito nelle monoposto, dal momento che la guida autonoma è affidata alla piattaforma PX 2 che Nvida ha sviluppato appositamente per i veicoli a guida autonoma. Capace di elaborare  migliaia di miliardi di istruzioni al secondo, si avvale di sistemi a ultrasuoni, sei videocamere e cinque sensori LiDAR (Light Detection and Ranging), tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser. Un sofisticato software di intelligenza artificaile mappa lo scenario di corsa riconoscendo ostacoli e tracciati e agendo di conseguenza. Parteciperà a Roborace, campionato di corse motoristiche, con vetture alimentate elettricamente a guida autonoma.La serie si svolgerà sugli stessi tracciati e con delle vetture riadattate della Formula E e sarà il primo campionato mondiale di auto senza pilota umano.

 

Design thinking

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%