Nuovi materiali nanotecnologici per applicazioni biomediche

Dall’Università di Milano-Bicocca arriva una nuova serie di materiali nanotecnologici multifunzionali. Queste super-strutture si ottengono accoppiando nano-molecole d’oro che, interagendo con la luce, determinano un nuovo stato di aggregazione della materia dalle proprietà sorprendenti. Il team di ricercatori – con cui hanno collaborato il Policlinico di Milano, l’Università degli Studi di Milano, il CNR e l’Istituto Italiano di Tecnologia – ha utilizzato particolari strutture metalliche composte da pochi atomi d’oro, i nano-cluster, e li hanno trasformati in eccimeri permanenti, ovvero nano-strutture capaci di interagire con la luce e allo stesso tempo stabili e indissolubili. Le super-molecole sono capaci di eliminare dalle cellule sostanze tossiche come i radicali liberi di ossigeno, responsabili dell’invecchiamento precoce e della prematura morte cellulare. Da qui il loro potenziale impiego per lo sviluppo di nanomateriali per la biodiagnostica e la nanomedicina.

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Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

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Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%