Uno degli utilizzi principali del PMMA (PoliMetilMetacrilato) è come alternativa al vetro in quanto, di norma è molto trasparente al punto che possiede caratteristiche di comportamento assimilabili alla fibra ottica, per qualità di trasparenza, e con la proprietà di essere, più o meno in percentuali diverse, infrangibile a seconda della sua “mescola”
di Elena Biasiolo – Start Innovation srl
Forse non tutti sanno che la storia del PMMA è iniziata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando questo polimero fu sviluppato proprio per sostituire il vetro nei finestrini degli aerei. E proprio partendo da questa prima applicazione che le applicazione del PMMA si sono moltiplicate come alternativa intelligente al vetro: è usato nella fabbricazione di vetri di sicurezza e articoli similari, nei presidi antinfortunistici, nell’oggettistica d’arredamento o architettonica in genere. Ad esempio in occasione del Mid-America Trucking Show, salone statunitense del veicolo industriale è stata presentata la visione del camion del futuro, dove i materiali avanzati possono contribuire a utilizzare in modo più efficiente il carburante, migliorando al contempo la sicurezza e il comfort per gli autisti. Le lastre di PMMA sono oggi disponibili per le vetrature posteriori fisse e per i finestrini laterali apribili; in futuro non è escluso possano essere applicate anche nei parabrezza anteriori, dove i requisiti di sicurezza e visibilità sono più critici. Il trasferimento di questa tecnologia dal mondo dell’auto a quello del veicolo pesante non dovrebbe comportare particolari difficoltà. L’alleggerimento rappresenta una delle principali sfide per l’industria dei trasporti: ogni riduzione di peso del 10% comporta un taglio dei consumi di carburante tra il 5% e il 10%. Senza contare che una minore tara significa una maggiore capacità di carico, a parità di massa complessiva.
Identificando alcune delle più recenti innovazioni tecnologiche dove il PMMA è l’attore principale, si può già vedere che il futuro del PMMA è in applicazioni diverse rispetto a quelle tradizionali delle vetrate.
Un settore innovativo è quello delle tecnologie per le piattaforme di centrifuga microfluidica. Queste piattaforme contengono al loro interno più “lab-on-a-chip” di microfluidica. Questi nuovi dispositivi sono la nuova frontiera della diagnostica e permottono non solo di tagliare i costi legati alla diagnosi, ma anche di accelerare drasticamente i processi di analisi. I principali materiali utilizzati nei chip microfluidici sono il polidimetilsilossano (PDMS), che è un silicone trasparente e flessibile, e vetro. Questi materiali nell’ultimo anno sono progressivamente stati sostituiti da polimeri trasparenti come polistirolo, policarbonato, copolimeri ciclo-olefine (COC) ma soprattutto PMMA. Infatti i nuovi materiali, tra cui il PMMA, facilitano la fabbricazione di chip microfluidici migliorando nel contempo le prestazioni di chip. Questo è un criterio fondamentale per lo sviluppo di massa della microfluidica e dei cosiddetti sistemi di diagnostica “point-of-care” (autodiagnosi): questi progressi tecnologici dovrebbero consentire più tipi di diagnosi, senza la necessità di rivolgersi a ospedali e centri sanitari specializzati. In particolare il PMMA è stato già qualificato come il materiale con la combinazione costo/prestazione migliore rispetto agli altri polimeri trasparenti.
Infine un settore in crescita è la produzione di fibre di PMMA. Giocando sulla morfologia della fibra si possono ottenere tessuti applicabili in diversi settori: dai filtri più sofisticati, alle applicazioni nel biomedicale, come le impalcature di ingegneria tissutale. In particolare grazie alla tecnologia di elettrofilatura è possibile creare fibre di PMMA porose: la porosità aumenta direttamente la superficie delle fibre, cambiando drasticamente le interazioni tra la fibra ed il supporto. Una prima applicazione di questa tecnologia è lo sviluppo di tessuti farmaco a rilascio controllato, e molte altre applicazioni nel settore medico.