Unidrive M: “per non perdere il filo”

2-IMG_5436bassaFondata dall’imprenditore Ezio GROSSO come azienda individuale nel 1964, Grosso Srl ha sempre operato nel settore dell’ elettrotecnica ed elettronica industriale.

L’azienda con organico attivo attuale di 35 collaboratori, si avvale di una notevole esperienza lavorativa nel campo della elettrotecnica ed elettronica industriale, acquisita nel cinquantennio e tramandata con passione dal suo socio fondatore, ai figli e ai suoi collaboratori.

 

Le competenze coprono i seguenti settori:, IMPIANTI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE INDUSTRIALE, IMPIANTI DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE, IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE INDUSTRIALE, APPLICAZIONI SPECIALI ILLUMINOTECNICHE, IMPIANTI FOTOVOLTAICI, MOTORI ELETTRICI, ASSISTENZA AI CLIENTI, CABLAGGIO STRUTTURATO, PROGETTAZIONE IMPIANTI.

 

In particolare nell’ambito dell’automazione industriale, l’ufficio tecnico di Grosso Srl, formato da personale altamente specializzato, si occupa oltre che della progettazione e del dimensionamento dei quadri bordo macchina, anche della realizzazione dei programmi software per PLC, PC, TOUCH SCREEN.

 

In occasione del revamping di un banco fusi, presso la Filati Borio Fiore di Castelletto Cervo, nella provincia di Biella, si è pensato di migliorare l’affidabilità e la robustezza del controllo della macchina esistente, rendendola più aperta e flessibile.

A tale scopo sono state utilizzate la potenza e la flessibilità del nuovo Unidrive M700 di Emerson Industrial Automation; la possibilità di far comunicare tra loro gli azionamenti, unita alla sincronizzazione dei dati hanno permesso di convertire in elettronica, quanto prima era trasmesso da cinghie e pulegge.

Il banco fusi è una macchina alternativa al finitore, entrambe preparano lo stoppino per il filatoio; la differenza principale sta nel fatto che con il banco fusi è possibile dare torsione allo stoppino, cosa che non succede sul finitore, questa è la ragione per la quale, quando c’è necessità di determinati tipi di articoli che altrimenti sarebbero impossibili da produrre, la scelta dei produttori ricade sul banco fusi.

 

La macchina è composta da un gruppo di stiro, che inizia ad allungare le fibre, quattro gruppi alette, che danno la torsione, quattro gruppi fusi, che avvolgono il filato e dalla banchina, che seguendo determinati movimenti, crea il profilo della bobina.

 

La motorizzazione della macchina è stata completamente rivista, i fusi e le alette, precedentemente comandati da quattro motori e da un drive, sono stati separati controllando singolarmente ogni motore.

Questa soluzione permette di migliorare l’utilizzo della macchina ed evitare alcuni fermi macchina.

E’stato inoltre sostituito anche il motore della banchina utilizzando un servomotore dedicato per aumentare la precisione e la qualità dei movimenti.

Ogni drive è stato equipaggiato con una scheda SI-Profibus, per la comunicazione con il PLC ed una scheda SI-Application–Plus, per la gestione dei calcoli di sincronismo e la comunicazione drive-to-drive tramite rete CTNet e CTSync.

Le ricette di lavorazione, memorizzate sul sistema PLC/Videoterminale, vengono inviate ai drive tramite rete Profibus e, a questo punto, ogni drive provvede a calcolare il proprio rapporto con il master, che sarà rettificato in continuazione durante la formazione della bobina.

 

Un accurato studio congiunto Emerson Industrial Automation e Grosso Srl ha permesso di rendere la macchina immune ai disturbi, soprattutto alle micro interruzioni e alla mancanza rete. Grazie alla collaudata tecnica di collegamento del Common DCBus, abbinato a sofisticati algoritmi di controllo e gestione si ottengono, in ogni situazione, una fermata in fase e controllata di ogni fuso, con grande vantaggio della produttività, eliminando anomali e lunghi fermi macchina.

 

Carlo Secco, responsabile del progetto, afferma: “La programmabilità on-board di Unidrive M di Emerson Industrial Automation, ci ha permesso di aggiungere funzioni vitali e determinanti per la produttività della macchina, di svincolarci da vecchie modalità di funzionamento, rendendo flessibile ed attuale il risultato finale sul prodotto finito, come ad esempio la fase di legatura del filato, che prevede un movimento repentino delle sole alette. Altre funzioni particolari hanno permesso di agevolare gli operatori in alcune fasi di lavorazione”.