Un nuovo cemento per Marte

È stato di recente presentato un nuovo e innovativo ecocemento che si attiva senza acqua, adatto per costruire e abitare sul pianeta rosso. Un gruppo di scienziati della Northwestern University dell’Illinois è riuscito a realizzare il materiale da costruzione in grado di resistere alle particolari condizioni di Marte, relativamente semplice da produrre e riciclabile al 100%. Si tratta di un calcestruzzo che fa a meno dell’acqua e combina lo zolfo con le materie prime disponibili nella crosta del pianeta.

Il team, guidato da Lin Wan, Roman Wendner e Gianluca Cusatis, ha dovuto subito fare i conti con l’ostacolo principale: su Marte l’acqua è una risorsa scarsa, e quella presente si trova in gran parte sotto forma di ghiaccio. Così l’elemento chiave dell’edilizia marziana diventa lo zolfo. L’idea è di usarlo come collante riscaldandolo fino a 240 gradi, temperatura alla quale passa dallo stato solido allo stato liquido; viene quindi combinato con elementi e minerali presenti nella crosta di Marte e lasciato raffreddare.

L’esito non è scontato. Infatti ricercatori e ingegneri che operano nel settore sperimentano da decenni l’impiego dello zolfo nel calcestruzzo con risultati altalenanti, a volte poco soddisfacenti. In più le particolari condizioni di Marte rendono la sfida ancora più complessa. Ad esempio, lo zolfo può creparsi alle basse temperature e nel vuoto passa da solido a gas. In più, durante il processo di raffreddamento, le particelle di zolfo si restringono e tendono a creare cavità che minacciano la qualità del materiale.

Per risolvere questi problemi il team di scienziati ha condotto diversi test con ecocementi prodotti con differenti percentuali di zolfo fuso e una fedele simulazione del terreno di Marte, che contiene principalmente silice, titanio, alluminio e ferro. Dopo aver osservato i meccanismi di resistenza e rottura di ogni campione, gli scienziati hanno stabilito che il mix migliore per l’architettura marziana è composto per metà da zolfo e per metà dal terriccio del pianeta. Tale miscela è in grado di fornire resistenze accettabili e in linea con gli standard dell’edilizia moderna. Un diametro degli inerti inferiore a 1 mm diminuisce la probabilità che all’interno del cemento si formino dei vuoti. Ottime prospettive anche per il riutilizzo dei materiali, visto che l’ecocemento è riciclabile al 100%: basta riportare di nuovo lo zolfo al punto di fusione per ridare al composto una nuova forma e un nuovo utilizzo.

Design thinking

Riduzione dell’impatto ambientale come specifica della progettazione

L’adozione di tecniche e criteri di progettazione “green” per la riduzione dell’impatto ambientale non rappresenta solo un dovere etico o un obbligo normativo, ma anche una concreta opportunità di innovazione e di differenziazione competitiva per le aziende. di Giorgio De

Design thinking

Figure 02: l’integrazione di robot umanoidi nella produzione automobilistica

Analisi tecnica dell’impiego del robot Figure 02 nel contesto della iFACTORY BMW. di Lisa Borreani BMW ha avviato una collaborazione strategica con la startup californiana Figure AI per testare l’integrazione operativa di un robot umanoide all’interno di uno stabilimento automobilistico. Il

Metodologie di progettazione

Progettazione strutturale di telai per macchine automatiche

Nel campo dell’automazione industriale, la struttura portante delle macchine riveste un ruolo cruciale per l’intero sistema. Telai, basamenti e strutture di supporto devono garantire rigidezza, stabilità e compatibilità con componenti mobili e attuatori, senza introdurre vibrazioni indesiderate o cedimenti in

Additive manufacturing

Maddie, il primo AI Agent italiano per la manifattura additiva

Maddie è il primo AI Agent sviluppato per semplificare l’accesso alla manifattura additiva e accelerarne l’adozione nel tessuto produttivo italiano, ed è stata la protagonista dell’evento MadeInAdd: Shaping the present of Additive Manufacturing, in cui sono state illustrate non solo