Un guanto per il controllo a distanza

Si chiama GoldFinger ed è il prototipo di un’interfaccia innovativa, frutto della collaborazione tra il Politecnico di Torino e il Mit, che permette di interagire con le macchine con il semplice movimento di una mano. L’interfaccia è a forma di guanto integrato di tutti i componenti elettronici e meccanici necessari al suo funzionamento. GoldFinger può autoalimentarsi: il movimento delle dita produce energia elettrica, il che significa maggiore autonomia di funzionamento e assenza di fili per l’alimentazione. Molti componenti hi-tech sono integrati nel supporto tessile del guanto in modo che l’utilizzatore non ne percepisca la presenza: fili conduttivi, trasduttori piezoelettrici a elevata flessibilità e interruttori elettrici costruiti col tessuto stesso. Innumerevoli i campi di applicazione, da quello industriale a quello medico e a quelli legati alla realtà virtuale. Il prototipo è stato presentato nel principale convegno mondiale di micro-generazione di energia a Boston nello scorso dicembre.

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Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%