Tre ragioni per cui i robot autonomi collaborativi sono ottimi colleghi

Riceviamo e pubblichiamo con piacere questo contributo di Fernando Fandiño Oliver (Area Sales Manager Southern Europe and Brazil di Mobile Industrial Robots, MiR) sui robot autonomi collaborativi.

Con l’avanzare della cosiddetta Industria 4.0 e dei suoi effetti sui posti di lavoro, non possiamo fare a meno di pensare sempre di più a come questa rivoluzione trasformerà il commercio e il modo in cui lavoriamo. Una delle più discusse conseguenze dell’Industria 4.0 è l’idea che l’automazione avanzerà necessariamente a discapito degli impiegati, che saranno semplicemente sostituiti da controparti robotiche instancabili e più efficienti. Questo non è però il caso dei robot autonomi collaborativi (AMR, in inglese) come i MiR. Infatti, come suggerito dalla parola “collaborativi”, questi robot lavorano fianco a fianco con le persone e l’unica cosa che i lavoratori vedranno portarsi via sono i più sporchi, monotoni e pericolosi compiti legati al trasporto interno. Gli AMR rappresentano un’ottima soluzione per le organizzazioni che vogliono ottimizzare il flusso di lavoro e migliorare efficienza e competitività, ma sono anche preziosi alleati per i lavoratori, in ogni stadio del processo di produzione. Queste sono le 3 ragioni principali per cui i lavoratori dovrebbero essere contenti per l’introduzione dei loro nuovi colleghi robotici:

1 – La sicurezza prima di tutto

I robot autonomi collaborativi MiR contribuiscono alla sicurezza generale sul posto di lavoro, prendendosi cura di una serie di diversi compiti di trasporto faticosi e potenzialmente dannosi per gli esseri umani, anche grazie ad una vasta gamma di moduli personalizzabili che possono facilmente essere installati direttamente sui robot. Il personale può chiamare il robot, il quale si dirigerà autonomamente verso la zona di carico, riducendo la distanza da coprire quando si deve spingere un carrello dal punto A al punto B. I robot possono trasportare fino a 500 kg e occuparsi del sollevamento della maggior parte dei carichi, riducendo il rischio di infortuni. Beni, rifiuti e altri materiali possono essere caricati sui robot stessi, su scaffali personalizzati montati sui robot o su carrelli o bancali trainati dai robot MiR equipaggiati con il gancio speciale. Sono disponibili anche moduli provvisti di nastro trasportatore, i quali permettono agli AMR di caricare e scaricare oggetti direttamente ed autonomamente da catene di montaggio, senza nessun bisogno che gli operatori trasportino pesi. Inoltre, i robot mobili possono accedere ad ambienti proibitivi per gli esseri umani, per esempio, per via di rumori forti o sostanze nocive. Il robot MiR stesso è sicuro, poiché i robot sono progettati attentamente così da avere sempre un’immagine precisa dell’ambiente circostante. Telecamere 3D e scanner laser permettono agli AMR di aggirare ostacoli e persone e di fermarsi o cambiare percorso non appena qualcuno o qualcosa appare sul loro cammino. Per esempio, la società Magna-Power, ha integrato due robot MiR nel proprio stabilimento nel New Jersey per ottimizzare la logistica e il flusso di lavoro tra la produzione e il magazzino. Come molte altre compagnie che non hanno familiarità con la tecnologia degli AMR, Magna-Power era molto preoccupata per il livello di sicurezza dei robot.  Grant Pitel, Vice President of Engineering, racconta la sua reazione nel momento in cui lo stabilimento ha ricevuto i robot MiR: “Producendo materiale elettrico, per noi la sicurezza è molto importante. Siamo passati davanti al robot mentre questo andava a piena velocità, per assicurarci che si sarebbe fermato, ed è piuttosto stupefacente vedere cosa può evitare.”

2 – Spingere carrelli non è divertente

Grandi stabilimenti manifatturieri, così come ospedali e altre organizzazioni che potrebbero essere interessati all’adozione di AMR, spesso si sviluppano su aree molto vaste. Quasi altrettanto spesso, il trasporto di materie prime, prodotti finiti e ogni tipo di beni o rifiuti all’interno di tali stabilimenti è ancora oggi compito di lavoratori che impiegano molto tempo ed energie per spingere carrelli avanti e indietro. Anche in aziende relativamente piccole, la distanza totale percorsa dagli impiegati in attività di trasporto può facilmente arrivare a svariati chilometri al giorno. Il produttore danese di apparecchiature mediche Elos Medtech ha affidato i propri trasporti interni a un robot autonomo collaborativo MiR100, evitando al personale di camminare 7,5 km al giorno. I robot MiR possono percorrere fino a 15 km senza bisogno di essere ricaricati e hanno quindi il potenziale di far risparmiare ai loro colleghi umani diverse ore al giorno nel trasportare beni. Queste mansioni di trasporto, monotone e ripetitive, non creano valore per nessuno: né per la compagnia, che impiega personale in attività che possono essere svolte altrettanto bene da robot e né per lavoratori, che devono dedicare tempo a compiti meno stimolanti e con meno valore di quelli per i quali sono stati assunti.

3 – I robot creano lavoro

Come evidenziato in questo articolo, i robot si sostituiscono alle persone nei compiti ripetitivi di trasporto, lasciando più tempo a lavoratori per dedicarsi alle proprie professioni. Ad esempio, in Honeywell, a Poole (UK), i robot MiR hanno aiutato la compagnia ad aumentare l’efficienza, come spiegato dal Design Engineer, Timothy Ward: “Il problema principale che vogliamo risolvere con il robot MiR è quello del personale impegnato a spingere carrelli. Volevamo che tutti tornassero a occuparsi della produzione. Grazie all’introduzione dei robot MiR, abbiamo liberato l’equivalente di sei impiegati a tempo pieno che possono produrre di più e con maggiore efficienza.” A questo punto è legittimo chiedersi se l’introduzione dei robot non comporti meno lavoro per lavoratori ma, come dichiarato da Ward, i robot semplicemente permettono agli addetti di concentrarsi maggiormente su compiti di maggior valore, consentendo al tempo stesso a Honeywell di dedicare tempo a corsi di formazione per il personale. Inoltre, i robot creeranno lavoro perché le compagnie avranno bisogno di persone che vi lavorino insieme. I robot collaborativi in generale, e quelli di MiR in particolare, sono di utilizzo estremamente semplice e possono essere programmati, senza nessuna esperienza precedente, attraverso smartphone, tablet o pc. In questo modo, le organizzazioni hanno la possibilità di assumere il pieno controllo dei robot e del loro utilizzo. L’incremento dei robot e delle loro applicazioni creerà nuovi posti di lavoro legati alle operazioni giornaliere dei robot, al controllo qualità ed alla loro manutenzione. MiR ha ampliato la gamma di prodotti con l’introduzione del MiR500 presentato ad automatica lo scorso giugno. Questo nuovo AMR, più grande e più potente, possiede tutte le caratteristiche delle sue controparti più piccole, può sollevare fino a 500 kg e prelevare, trasportare e consegnare automaticamente i pallet fino alla velocità di 7,2 km/h. Il MiR500 è estremamente resistente, con una struttura ancora più robusta ed è perfetto per gli ambienti industriali.

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