Tecnologie di rottura per i voli di domani

La 50° edizione del Salone Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio, svoltasi a Paris Le Bourget dal 17 al 23 Giugno, ha rappresentato lo stato di un settore solo sfiorato dalla crisi. Organizzato da SIAE, emanazione della associazione francese dei costruttori di aerei e componenti, l’evento leader mondiale vanta un grande richiamo di pubblico.   Malgrado lo scopo principale della rassegna biennale verta sulle applicazioni militari, anche quest’anno sono stati annunciati accordi e novità e destinati a influenzare il domani della Terra.

di Sandro G. Sozzi – CYON Research Senior Analyst

I problemi delle risorse energetiche e dell’inquinamento globale, in questi tempi di crisi economica e profonde perturbazioni sociali, sembrano passare in secondo piano nelle preoccupazioni dell’uomo della strada.  Primum vivere, deinde philosophari si potrebbe convenire, non fosse che i margini di tempo e di manovra si sono drammaticamente ridotti, e almeno su questo punto la politica europea  é in assoluto la più avanzata. Ora finalmente anche gli Stati Unitigli sono in procinto di modificare radicalmente l’approccio al problema planetario: il discorso che Barack Obama ha tenuto alla università  di Georgetown (Washington) il 25 Giugno scorso, in sintonia con gli allarmi convergenti degli esperti europei risuonati al Salon International de L’Aeronautique et de l’Espace, non lascia dubbi.  E cio’ arriva dopo che la Cina ha posto la lotta al surriscaldamento del pianeta e alla preservazione ambientale fra i primi obiettivi della propria politica economico/industriale di sviluppo del paese. Essendo la preservazione del pianeta indissolubile dalla soluzione contemporanea dei due problemi,  e non potendosi contare solo sulle soluzioni dell’industria eolica e  fotovoltaica, dopo i costruttori d’auto anche i grandi dell’aeronautica sono impegnati ad abilitare mezzi di produzione ed impieghi sempre più estesi di energia alternativa non solo per l’equipaggiamento ma anche per la propulsione.  L’Airbus A380 ed il Boeing 787 Dreamliner, che ha subito forti ritardi nella sua realizzazione proprio a causa della risoluzione dei problemi di surriscaldamento delle batterie, ne sono esempio calzante soprattutto col secondo, gigante dell’aria,  da 1.4 megawatt di potenza installata.  L’obiettivo di pervenire a costruire un aereo di linea 100% elettrico o quantomeno ibrido è ancora molto lontano,  perchè un aereo ha bisogno di una potenza enorme per staccarsi da terra.   Ma la sfida non è impossibile.

 

Il SIAE in cifre

52.000 m2 d’area espositiva

2.215 espositori da tutto il mondo

102 Paesi rappresentati

340 chalet d’ospitalità VIP

179.273 Visitatori professionali

176.299 Pubblico generico

 

Un po’ di storia

Rispetto alle manifestazioni omologhe di Berlino e Farnbourough (GB), il Salone di Paris Le Bourget offre facilitazioni logistiche e organizzative decisamente migliori.  Cio’ non risparmia al visitatore attento estenuanti spostamenti fra le esposizioni all’aperto delle case aeronautiche e le  aree coperte.  Queste ultime ospitano i padiglioni nazionali che raggruppano le rappresentanze delle istituzioni ed i produttori di componentistica, attrezzature, arredamenti, materiali speciali, terzisti dei servizi, e costrutturi di macchine utensili e via dicendo.  Una trentina le aziende e stand di Piemonte, Umbria e Puglia nel padiglione Italia.  Curioso ma non troppo che fino al 1953, l’anno in cui venne abbattuto il muro del suono, la sede del Salone sia stato il Grand Palais eretto,  al pari della Tour Eiffel, per l’esposizione universale del 1889.  Quindi fino a 60anni fa niente voli dimostrativi e voli acrobatici, che rappresentano attualmente la parte più spettacolare dello show.  Ma da sempre con un po’ d’immaginazione, è stato facile immergersi nel tumulto d’emozioni destato dal Salon sin dall’inizio del secolo.

Nel Dicembre 1908 durante lo 11° Salone dell’Automobile, s’iscrive una sezione Cose dell’Aria,  che costituisce la nascita dell’attuale Salon International de l’Aeronautique e de l’Espace (SIAE).  L’anno dopo, in contemporanea al 12° Salone   dell’Automobile viene  inaugurato il 1° Salone Internazionale della Locomozione Aerea, definizione che permarrà fino alla sua ripresa dopo la grande guerra.  Nel 1910 la 2° edizione del S.I.L.A si rende autonoma dall’auto; viene presentato il Bleriot XI mentre l’opinione pubblica del tempo è scettica riguardo ai ripetuti record di altezza di volo, oltre i 4.500 metri fino ai 5.000, conseguiti dall’asso Rolland Garos abbattuto, come i suoi omologhi Manfred Freiherr von Richthofen e Francesco Baracca, alla fine della 1° guerra mondiale.

Nel 1920 fanno bella mostra di sè i primi velivoli commerciali e «Les Avions de la Victoire», che per la verità furono un falso patriottico bello e buono: l’aviazione tedesca s’era dimostrata più forte nei cieli.  Dal 1924 al 1938 l’appuntamento biennale ormai internazionale prende il nome di Salon de L’Aviation.  Per inciso ricordiamo che nel 1927 Lindberg, a conclusione della mitica trasvolata atlantica in solitario e senza scalo, era atterrato a Le Bourget.   L’attrazione dell’edizione del 1934 è L’Aermacchi M.C.72 detentore del record mondiale di velocità mentre nel ’38 si confrontano Spitfire e Messerschmitt, antesignani dei caccia che caratterizzeranno la II° guerra mondiale.

Al ristabilimento della pace nel 1946 vengono esibiti i prototipi dei primi aerei a reazione e nel ’49 la mostra diventa Salon de l’Aeronautique: pubblico in estasi davanti al primo caccia francese a reazione, l’Ouragan di Dassault Aviation.

Nel 1953, in coincidenza con il trasferimento del Salon a Le Bourget, si registra l’abbattimento del muro del suono da parte del Mystère IV.   L’edizione seguente vede la presentazione del Caravelle, la straordinaria espressione del trasporto aereo civile che collegava Milano a Parigi in poco più di 45 minuti di volo, consentendo una giornata intensa d’affari e il rientro serale per l’ora di cena.        Il 24° Salon de L’Aeronautique del ’61 assiste alla nascita del 1° Salon de L’Espace che espone la cabina spaziale Mercury e nel 1963 viene creato il Salon International de l’Aeronautiaue et de l’Espace.

La presentazione del primo ed unico supersonico per l’aviazione civile Concorde e del Boeing 747 Jumbo Jet illustrano la 28° edizione del SIAE nel ’69.

Dagli anni ’70 ai nostri giorni, con la crescita a 2 digit del mercato del trasporto aereo,  quasi tutti i Paesi si sono dati per obiettivo la costruzione o quanto meno l’assemblaggio nazionale di aerei civili.   Marche e sigle ormai non si contano più.   L’evoluzione tecnologica e costruttiva degli aerei, salvo che per quelli militari dei quali la Francia mena gran vanto, é stata relativamente sacrificata allo sviluppo produttivo ed economico.  Le Bourget è diventato sempre più una piattaforma d’incontri per grandi accordi e contratti, anche se loschi come quelli per le apparecchiature militari. Trascuriamo volutamente quest’aspetto commerciale, sia pure di enorme importanza e veniamo al 50° SIAE del Giugno scorso, con il gran ritorno a Parigi dell’aviazione russa e soprattutto con un ritorno ancorpiù gradito: quello dell’innovazione.

 

Innovazione svelata e non

Come si evince dall’incipit di questo contributo, l’edizione precedente del Salone aveva accolto  l’aereo a energia solare dello svizzero Bedrtrand Picard come un’ideale sfida alle potenti lobby del petrolio.  Il Solar Impulse (Nota: foto fantastiche sul web) tuttavia era, e rimane, un progetto la cui metamorfosi in realizzazione concretamente economica risulta mera utopia.         * Non troppo lontano dalla produzione di serie potrebbe è invece lo « e-fan », un aereo scuola biposto, promettente erede del monoposto Cri-Cri sviluppato dalla EADS -casa madre di Airbus- con una PMI di Royan (Charente) -Aero Composite Santoige- specializzata nella lavorazione di fibre composite.  Alla base di questo suggestivo progetto, l’importante accordo a lungo termine annunciato durante il SIAE fra EADS e Siemens.  L’obiettivo è di realizzare sistemi di propulsione elettrici ibridi per elicotteri ed aerei a lunga percorrenza di nuova concezione entro 4 o 5 anni, grazie alla tecnologia ed esperienze acquisite e sviluppate nella costruzione di qualche centinaia di e-fan.  I responsabili tecnici di EADS e Siemens ritengono che quest’avveniristico aereo di linea, di concezione fortemente innovativa, potrebbe sostituire i turboelica ATR, l’aereo di Finmeccanica ed EADS attualmente privilegiato per i voli regionali.  In programma a breve il coinvolgimento di altri costruttori, per rispondere globalmente alle regolamentazioni sempre più rigide sulla protezione ambientale, alla prevista crescita del traffico aereo ed all’aumento costante  dei carburanti.

* Fra gli aerei a propulsione tradizionale ma di tecnologia border-line, un drone presente in prima pagina su tutte le riviste specializzate dedicate al 50° Salon du Bourget: lo HammerHead della Piaggio Aereo,  un MALE (medium altitude long endurance) UAS (unmanned aerial system); e per spiegarci come Bertoldo un sistema di volo a lunga percorrenza ad altezza media senza pilota.   A rinverdire i fasti del Macchi nel ’34, lo HammerHead motorizzato Pratt&Withney è il più veloce della categoria, vola a 13.500 metri e con un carico di 250 kg dispone di un’autonomia di 16 ore.  Molti auspicano che l’UAS italiano possa prendere il posto, almeno in Europa, del Reaper MQ-9 americano e dei numerosi concorrenti operanti su questo florido spicchio del mercato internazionale aprendo la strada ad un progetto comunitario UE per dei sistemi di combattimento aereo senza pilota (UCAS).

Grossa delusione invece, soprattutto per il pubblico francese, non vedere in volo com’era stato ventilato  ma solo in mostra statica sotto una campana di protezione il drone da combattimento di Dassault. Ancora sulla guerra casca l’asino, ma non si puo’ nascondere che tutte le tecnologie avanzate impiegate nel quotidiano derivino, o siano debitrici in parte, da applicazioni militari.  Ma da qui ad affermare come alcuni esperti francesi, che i droni rappresentano la prossima disruptive technology come l’internet è divenuto dall’inizio del secolo, ce ne correDopo tanti anni di ritardo è arrivato a Le Bourget anche il quadrimotore  A400M della Airbus Military, con un passeggero illustre, il presidente Hollande.  Turboelica destinato a sostituire gli ormai vetusti Hercules e Transall dell’aviazione transalpina, misura 45 metri di lunghezza, 15 di altezza ed ha un’apertura alare di 42,5 metri. Attrezzato per rifornire e/o essere rifornito di carburante in volo, il mastodonte vanta un’autonomia di 9.300 km a vuoto e di 4.850 a pieno carico, oltre 35 tonnellate.   Caratteristica peculiare del nuovo aereo milatare, la possibilità di atterrare anche su terreni non preparati.

 

Annotazioni conclusive

La guerra di comunicati e fanfaronate tra Boeing e Airbus non ha avuto tregua, neppure per l’occasione, al punto che tutti gli altri costruttori sembravano annientati. Evidentemente non è cosi’: tutti hanno l’aria d’essere in buona salute.

Fra gli aerei da combattimento il russo Sukhoi 35-S e l’americano F-35 Lightning hanno destato grande  impressione, tanta quanta la Rafale nel 2011, che pero’ stenta a trovare acquirenti.

Razzi statici naturalmente e niente di nuovo sotto il sole, troppo essendo il loro valore strategico

I visitatori hanno subito una contrazione quest’anno rispetto all’edizione precedente, ma l’estate parigina non è mai stata tanto perfida e scoraggiante: pioggia e freddo à gogo, nel più tetro stile tardo-autunnale.

Il prossimo rendez-vous per la 51° edizione del SIAE dal 15 al 21 Giugno 2015.

 

 

 

 

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