Protesi ortopedica innovativa stampata in 3D

Protesi ortopedica
Nasce una protesi ortopedica innovativa stampata in 3D, traspirante e confortevole, che elimina per sempre la calza in silicone.

Nasce una protesi ortopedica innovativa stampata in 3D che elimina per sempre la calza in silicone. Più traspirante, confortevole e leggera grazie a una combinazione di design, materiali e un sistema di sospensione rivoluzionario.

Rendere la qualità della vita dei pazienti migliore, questo l’obiettivo con il quale nasce il progetto di una protesi ortopedica traspirante che ha visto unire le conoscenze ingegneristiche di un team di giovani – tra i 27 e i 29 anni – esperti di Design for Additive Manufacturing. Gli autori di questa innovativa soluzione sono Francesco Leonardi e Ivan Vecchio di Puntozero e Gianluigi Rossi di Additive Italia (Add+it) una giovane startup bergamasca nata nel 2018 per accompagnare le realtà manifatturiere nella transizione tecnologica e culturale verso l’adozione dell’Additive Manufacturing in ambito industriale.

Protesi sostenibile, scalabile e ripetibile

Partiti da un’analisi attenta delle criticità delle protesi ortopediche presenti sul mercato, hanno deciso di crearne una sostenibile, scalabile e ripetibile, ma soprattutto su misura per il paziente. Un paziente reale che gli stessi ingegneri hanno conosciuto e con il quale hanno potuto studiare insieme un modello adatto per il suo stile di vita. Tra le problematiche sollevate quella di avere una protesi più avvolgente, più leggera e “morbida” che favorisse il passaggio dell’aria e al contempo garantisse un alto livello di adattabilità e personalizzazione.

Progettazione 3D della protesi

Studiata la radiografia e scansionato l’arto, i giovani ingegneri sono passati alla progettazione 3D della protesi che ha consentito di ottenerne una più confortevole e traspirante grazie a una struttura che aumenta l’apporto di aria e diminuisce il contatto diretto con la gamba. Tutto questo ha reso possibile l’eliminazione della spessa calza in silicone, indispensabile nelle protesi rigide tradizionali per creare l’effetto sottovuoto che garantisce l’aderenza all’arto.

Il comfort passa anche dalla leggerezza. Per ridurre al massimo il peso – afferma Gianluigi Rossi di Add+it – abbiamo utilizzato nervature direzionali per irrigidire la struttura così da poter mantenere un design leggero ma robusto senza perdere di vista la comodità garantita dal liner interno in TPU intercambiabile, poiché la morfologia della gamba può variare nell’arco di mesi, settimane o addirittura nell’arco della stessa giornata a seconda dell’attività svolta.

La creazione del modello

Superata la sfida progettuale gli ingegneri hanno affidato la creazione del modello alla produzione additiva, da qui il contatto con il team tecnico di TS Nuovamacut azienda del Gruppo TeamSystem che, in soli 2 giorni dalla ricezione del file, ha fatto recapitare dalla sede bolognese allo studio di Add+it di Bergamo il modello realizzato con la stampante 3D Multi Jet Fusion di HP.

 

Senza categoria

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%