Produrre combustibili dalla CO2 a impatto zero

Produrre combustibili
La Royal Society of Chemistry ha premiato una ricerca internazionale a cui partecipa anche il Politecnico, che studia come imitare le piante per produrre combustibili.

La Royal Society of Chemistry ha premiato una ricerca internazionale, a cui partecipa anche il Politecnico di Torino, che studia come imitare le piante per produrre combustibili.

Un riconoscimento importante è giunto al Politecnico di Torino nel campo della chimica. Il professor Federico Bella, del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia – DISAT, ha infatti vinto la prima edizione del premio “Environment, Sustainability & Energy Division Horizon Prize” della Royal Society of Chemistry, grazie alla partecipazione ad un progetto internazionale che ha visto la collaborazione di colleghi di importanti università quali Sorbonne Université, École Polytechnique, ETH Zürich, Benemérita Universidad Autónoma de Puebla, Collège de France ed École Polytechnique Fédérale de Lausanne.

Un nuovo dispositivo all-in-one

Il team di ricerca ha progettato e realizzato un nuovo dispositivo all-in-one che imita le piante e utilizza CO2, acqua e luce solare per produrre carburanti sostenibili e prodotti chimici a valore aggiunto, partendo dai concetti base della fotosintesi, il modo in cui le piante convertono anidride carbonica in nutrimento, grazie all’energia solare.

Produrre combustibili

La ricerca, già pubblicata sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America” journal, è stata selezionata dalla Royal Society of Chemistry – istituzione britannica di fama mondiale, fondata nel 1841, che oggi conta oltre 54mila membri in tutto il mondo – come esempio di importante scoperta nel campo dell’ambiente, della sostenibilità e dell’energia. Questo premio è stato istituito nel 2020 per mettere in evidenza le scoperte più rilevanti e all’avanguardia della ricerca e dell’innovazione nel campo della chimica. Infatti, il riconoscimento è dedicato ai team e alle collaborazioni che stanno aprendo nuove strade e possibilità nel loro campo, attraverso sviluppi scientifici innovativi.

Elettroriduzione dell’anidride carbonica

Il cuore della ricerca di Bella e colleghi è l’elettroriduzione dell’anidride carbonica come tecnologia chiave per utilizzare la CO2 per produrre prodotti chimici ad alto valore aggiunto (come gli idrocarburi) e un come modalità per immagazzinare energia solare intermittente in modo durevole. Il progetto punta a sviluppare un sistema a basso costo, sostenibile e altamente efficiente, alimentato grazie al fotovoltaico. I risultati sono stupefacenti: questo sistema è due volte più efficiente di quello utilizzato dai vegetali in natura e il prototipo è stato sviluppato con materiali a basso costo.

Infatti oggigiorno le altre tipologie di dispositivi di fotosintesi artificiale utilizzano come materie prime metalli molto costosi, come l’iridio e l’argento. I vincitori del premio invece garantiscono il funzionamento del processo con metalli economici e non particolarmente rari, che non provengono da zone di conflitto. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a integrare i diversi sistemi necessari durante l’intero processo in un solo dispositivo, aspetto che lo rende facile da produrre.

Un elettrolizzatore con efficienza energetica del 21%

Nel dettaglio, si tratta di un elettrolizzatore che utilizza lo stesso catalizzatore a base di rame sia all’anodo che al catodo e raggiunge la riduzione di CO2 a idrocarburi (etilene ed etano) con un’efficienza energetica del 21%. Il successivo accoppiamento di questo sistema a un mini modulo fotovoltaico di perovskite all’avanguardia ha dimostrato un’efficienza del 2,3% da solare a idrocarburi, stabilendo un valore di riferimento per i sistemi elettrocatalitici economici alimentati dal sole.

Poiché il dispositivo utilizza l’anidride carbonica come unica fonte di carbonio per produrre combustibili e prodotti chimici, potrebbe costituire una soluzione sostenibile per ridurre l’accumulo di gas serra nella nostra atmosfera.

“Dispositivi come questa ‘pianta artificiale’ ci avvicinano sempre di più a un’economia a ciclo chiuso – commenta Federico Bella, che ha guidato in particolare l’attività legata alle celle solari per alimentare i reattori elettrochimici – immaginate un mondo in cui i combustibili provengono dalla stessa anidride carbonica che produciamo quando li bruciamo. Potenzialmente, potremmo fermare le emissioni di CO2 e limitare gli effetti del cambiamento climatico”.

Software

Analisi numerica di linee di profilatura a freddo per acciai altoresistenziali

L’introduzione di nuovi materiali ha stimolato l’innovazione nei processi di lavorazione per profilatura a freddo, consentendo di migliorare la qualità del prodotto laminato e di ridurre alcune criticità tipiche di questa lavorazione. Per prevedere il comportamento del laminatoio durante il

Software

Validazione di un software CFD

I risultati di un’analisi CFD dipendono sia dalle capacità dell’analista, sia dal software CFD utilizzato. Per questo, prima di effettuare delle simulazioni, è importante validare il software e verificare che i risultati siano affidabili. In questo articolo, spieghiamo come approcciarsi

Quaderni di progettazione

Gli elementi 3D finiti solidi

Nei quaderni precedenti dedicati agli elementi finiti sono state introdotte varie tipologie di elementi finiti con particolare attenzione a quelle più semplici come elementi asta, elementi trave ed elementi piani. In questo articolo verranno descritti gli elementi tridimensionali (elementi 3D),