Per la prima volta un gruppo di ricerca del MIT è riuscito a integrare più di quattromila nanoantenne ottiche su un chip di mezzo millimetro per lato. Le schiere di antenne sono molto utilizzate nella ricerca astronomica perché consentono di ampliare di molto la risoluzione delle immagini ricavabili con un unico strumento. Il team di ricerca ha messo a punto un microdispositivo che possiamo figurarci come l’equivalente di quattromila telescopi su un minichip.
Grazie a un’attenta progettazione dei componenti, gli studiosi del MIT hanno realizzato una schiera di 64×64 unità d’antenna su un chip quadrato. Ciascun pixel copre una superficie di 9×9 micrometri, con un lato pari a sei volte la lunghezza d’onda ottica. Le possibili applicazioni del nuovo dispositivo riguardano principalmente le tecniche di imaging attraverso materiali che disturbano la propagazione della radiazione con una forte diffusione, come vetro ruvido e tessuti biologici. In questi casi è fondamentale la calibrazione locale della radiazione ottica in modo da poter compensare la distorsione causata dal mezzo, una richiesta soddisfatta dal nuovo dispositivo. Le prestazioni dimostrate dalle schiere di nanoantenne consentirebbero di andare addirittura oltre e di ottenere immagini in materiali in cui la diffusione continua a variare nel tempo, come nel caso dei liquidi turbolenti.