Lenze rivoluziona la progettazione con la simulazione virtuale

La realtà virtuale è entrata a far parte della progettazione di macchine e impianti: gli occhiali ad alta definizione rappresentano il non plus ultra per i videogiochi di ultima generazione disponibili sul mercato. Sulla base di questa nuova tecnologia Lenze ha sviluppato uno strumento di progettazione e di formazione estremamente efficace. Il principale vantaggio del visore VR consiste nella gestione semplificata della crescente complessità delle relazioni tra i processi di automazione. Programmatori e progettisti possono vivere le loro applicazioni in modo più coinvolgente attraverso un “alter ego virtuale”.

Progettare con l’aiuto della relatà virtuale

Quando ci troviamo in una prima fase di studio e di progettazione della macchina, le possibili combinazioni tra motori e riduttori sono ancora relativamente semplici da gestire in termini di geometria e dimensioni. Nella fase successiva, al contrario, le nostre capacità di calcolo vengono messe a dura prova dalla ricchezza dei dettagli complessi propri delle soluzioni di robotica e dei software avanzati. I processi di simulazione on-screen e i modelli 3D ci vengono in aiuto per approfondire le relazioni complesse tra gli elementi in movimento ma l’esperienza in prima  persona è ancora la componente mancante. Oggi la realtà virtuale ci viene in aiuto per colmare questa lacuna. Mentre nei giochi come Resident Evil sperimentiamo pericoli imminenti  annidarsi sempre più realisticamente dietro ad ogni angolo, nella realtà virtuale di Lenze è semplice raggiungere un punteggio elevato nella “missione di automazione” che prevede l’impiego di un robot all’interno di un’applicazione di material handling, di tipo “pick&place”. Il software Fast toolbox creato dall’esperienza Lenze in Motion Centric Automation, comprende già i moduli software con le funzioni standard da impiegare nelle applicazioni di questo genere. Si può per esempio definire la cinematica dei movimenti multiasse di un robot senza dover essere necessariamente esperti di linguaggi di programmazione per la robotica.

L’impatto nella vita reale

Fin qui tutto bene, ma quale impatto avrebbe, nonostante la programmazione semplificata, la modifica dei parametri nella vita reale? Come cambierebbe il movimento del braccio del robot al variare della velocità dei motori? Le risposte a questi interrogativi sono fondamentali se parliamo di sistemi collaborativi o di collaborazione diretta uomo – macchina in ottica Industry 4.0. Sfruttando la realtà virtuale nell’evoluzione di un progetto, gli sviluppatori possono dare uno sguardo al mondo virtuale e cogliere gli effetti prodotti dalle impostazioni modificate nel mondo reale, grazie all’alter ego digitale generato dal sistema Lenze. La programmazione può quindi essere testata e ottimizzata senza rischi. Lenze evidenzia un importante miglioramento nella capacità di progettare un funzionamento senza interruzioni e in sicurezza per le persone in caso di eventuali malfunzionamenti. Gli occhiali virtuali permettono ai progettisti e agli sviluppatori software di sperimentare in prima persona l’efficacia delle funzioni di sicurezza e la validità delle distanze minime al variare della velocità di macchina.

L’impiego della realtà virtuale nella fase di training

La realtà virtuale può essere impiegata con successo anche nella fase di training che precede quella di progettazione e sviluppo, per assicurarsi che tutti i membri del team coinvolti nel progetto ricevano le informazioni complete sulle numerose potenzialità offerte dall’hardware. Attraverso il visore virtuale si possono rappresentare applicazioni complesse in modo chiaro, beneficiando di un’esperienza di apprendimento immersiva in uno scenario realistico. Rispetto ai tradizionali metodi di training che prevedono l’impiego di vario materiale illustrativo, questo metodo innovativo permette di assimilare i contenuti in modo più semplice ed efficace. Impiegare la realtà virtuale significa potersi muovere attivamente in un ambiente simulato, svolgere degli esercizi guidati, e apprendere contemporaneamente  la sequenza delle normali fasi di lavorazione della macchina o della creazione di un prodotto. L’orario e l’ubicazione di chi ne fa uso non sono importanti, perché (in futuro) la realtà virtuale sarà disponibile sempre e ovunque, indifferentemente dalla macchina o dal prodotto.

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