Istat: il sistema delle imprese recupera solidità

Istat - Foto Moreno Soppelsa
Situazione e prospettive delle aziende dopo il Covid: secondo Istat in chiusura d’anno il sistema delle imprese recupera solidità.

Situazione e prospettive delle aziende dopo il Covid: secondo Istat in chiusura d’anno il sistema delle imprese recupera solidità.

Oltre l’80% delle imprese, che rappresentano più del 90% del valore aggiunto, prevedono di trovarsi in una situazione di completa (41,3%) o parziale (39,5%) solidità entro la prima metà del 2022. Poco più del 3% si giudica invece gravemente a rischio.

Il 9,4% delle imprese ha aumentato il personale nella seconda metà del 2021 mentre un altro 12,1% sta assumendo. Ma tra queste quasi i due terzi segnalano difficoltà a reperire le competenze necessarie. Per quasi un quarto delle imprese i fattori di rischio per la crescita sono l’indebolimento della domanda e gli ostacoli nell’acquisire gli input produttivi.

La rilevazione speciale dell’Istat

Tra il 16 novembre e il 17 dicembre 2021 è stata condotta la terza edizione della rilevazione speciale Situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19, che aggiorna le informazioni raccolte nelle precedenti edizioni misurando comportamenti e strategie delle imprese a quasi due anni dall’inizio della pandemia.  Nonostante la ripresa produttiva, la crisi sanitaria continua a generare un clima di incertezza e necessità di veloci assestamenti nelle strategie e repentini cambiamenti nelle aspettative degli operatori.

Una fase delicata

In questo Report vengono diffuse tempestivamente evidenze statistiche di elevata qualità su come le nostre imprese stanno vivendo questa fase delicata. I dati presentati offrono un quadro dell’andamento economico, delle politiche del personale e di finanza aziendale messe in atto dalle imprese nella seconda metà del 2021, con attenzione alle dimensioni dello smart working e all’utilizzo di canali di vendita digitali. Vengono inoltre messe a fuoco le strategie e le criticità individuate dalle imprese fino a giugno 2022 oltre a informazioni su investimenti, piani di sviluppo e posizionamento sul mercato.

L’universo imprese

La rilevazione ha interessato un campione di 90.461 imprese con 3 e più addetti attive nell’industria, nel commercio e nei servizi, rappresentative di un universo di circa 970mila unità: corrispondono al 22,2% delle imprese italiane ma producono il 93,2% del valore aggiunto nazionale e impiegano il 75,2% degli addetti (13,1 milioni) e il 95,5% dei dipendenti. E’ quindi un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo.

Tra le imprese oggetto di indagine sono 753 mila, il 77,6% del totale, le micro-imprese con 3-9 addetti in organico mentre le piccole (10-49 addetti) sono189mila (il 19,5%). Le medie imprese sono circa 24mila (50-249 addetti) e le grandi 4mila (250 addetti e oltre). Più della metà delle imprese è attiva al Nord (il 28,7% nel Nord-ovest e il 22,7% nel Nord-est), il 21,3% al Centro e il 27,3% nel Mezzogiorno. Il 69,9% opera nei servizi, di cui il 24% nel commercio, il 19,1% nell’industria in senso stretto e l’11,0% nelle costruzioni.

In piena attività oltre il 90% delle imprese

Nella rilevazione, il 90,9% delle imprese ha dichiarato di essere in piena attività e il 5,9% di essere parzialmente aperto, svolgendo l’attività in condizioni limitate in termini di spazi, orari e accesso della clientela. Il 3,1% ha invece dichiarato di essere chiuso: si tratta di circa 30 mila imprese, che pesano per il 2,1% dell’occupazione.

Di queste, 18mila prevedono di riaprire mentre 12mila (pari all’1,2% delle imprese e all’1,0% degli occupati) non prevedono una riapertura. Il dato è decisamente più contenuto rispetto a quello rilevato nella precedente edizione dell’indagine, quando le imprese chiuse erano più di 70mila (il 7,1% del totale). Le quote di imprese chiuse restano molto elevate nei servizi di alloggio (6mila, il 29,8% del settore) e in quelli sportivi, ricreativi e di divertimento (2mila pari al 26,6%). L’incidenza è significativa anche nel trasporto marittimo (9,9%) e nella ristorazione (8,5%).

Nel complesso le micro-imprese (3,7%) e le unità che operano nel Nord-est (4,0%) e nel Mezzogiorno (3,6%) presentano una incidenza di imprese chiuse superiore agli altri segmenti dimensionali e territoriali.

Fate clic su questo link per il rapporto completo: REPORT COVID IMPRESE_2022

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