Secondo la ricerca “Industrial IoT: A Reality Check” di Reply, l’IoT, assieme all’evoluzione del 5G e dell’edge computing, guida l’innovazione industriale.
La nuova ricerca di Reply esplora due aree chiave che stanno spingendo la crescita dell’IoT all’interno del mercato industriale: smart factory e smart transport & logistics. Connettendo macchinari e strumenti, l’Industrial IoT (IIoT) consente alle aziende manifatturiere di migliorare la visibilità della produzione in tempo reale. L’enorme quantità di dati in uscita dai dispositivi Industrial IoT rappresenta sempre più il carburante per ottimizzare la produzione, migliorare la qualità della delivery, introdurre la manutenzione predittiva, automatizzare la supply chain, e molto altro.
“Senza l’Industrial IoT, l’Industria 4.0 non può esistere. I dati sono fondamentali per una evoluzione “smart” del mondo industriale e l’Industrial IoT è ciò che permette a una infrastruttura di raccoglierli, trasmetterli al cloud e gestire le successive analisi, all’interno di un circolo virtuoso di vantaggi per il business” ha commentato Filippo Rizzante, CTO Reply.
La crescita del mercato
La ricerca, realizzata grazie ai dati raccolti con la piattaforma proprietaria Trend SONAR e il supporto di Teknowlogy Group, esamina anche i principali mercati per smart factory e smart transport & logistics, raggruppati in due cluster: “Europe-5” (Germania, Italia, Francia, Belgio e Paesi Bassi) e “Big-5” (USA, Cina, India, Brasile e Gran Bretagna).
Nonostante il difficile clima economico del 2020, entrambi i cluster hanno visto una piccola crescita degli investimenti sia nelle fabbriche intelligenti che nell’area smart transport & logistics, mentre si prevede un’ulteriore crescita significativa entro il 2025. Complessivamente, il mercato smart factory del cluster Big- 5, guidato dagli USA, supererà gli 86 miliardi di Euro nel 2025, con forti investimenti in piattaforme, soluzioni predittive e di monitoraggio remoto; mentre il mercato degli smart transport & logistics supererà i 15 miliardi. Nel cluster Europe-5, il mercato della smart factory crescerà di quasi tre volte in tutte le nazioni, compresa l’Italia, raggiungendo un totale di oltre 23 miliardi di Euro nei cinque Paesi, e vedrà la Germania nella posizione di leader, seguita da Francia e Italia (da 580 milioni di Euro del 2020 a 1.547 milioni di Euro nel 2025). Le piattaforme subiranno una crescita esponenziale, e le aziende investiranno per gestire meglio la qualità e ridurre i costi.
Anche nell’area smart transport & logistics la Germania rimarrà il leader, ma le altre nazioni vedranno comunque una crescita significativa. Si prevede che questo Cluster raggiungerà nel 2025 i 3,6 miliardi di Euro complessivi. In questo comparto, nonostante l’Italia abbia subito un leggero calo nel 2020 rispetto al 2019, le previsioni di crescita nei prossimi cinque anni sono più che promettenti: si parla del +130% (da 131 milioni di Euro del 2020 a 301 milioni di Euro nel 2025).
La spinta di IoT, 5G ed edge computing
L’adozione di sensori a basso costo e delle reti 5G, spinte da ingenti investimenti da parte delle Telco, migliorerà ulteriormente la diffusione dell’Industrial IoT. Ad esempio, il miglioramento delle comunicazioni tra veicoli/robot autonomi, intelligenza artificiale, e macchinari, unita alla maggiore potenza di calcolo e a una latenza molto bassa non solo migliorerà l’efficienza degli impianti, ma anche la loro sicurezza. La possibilità, inoltre, di creare reti private ad alta densità permetterà non solo una maggiore implementazione dell’Industrial IoT, ma anche la connessione di un numero significativo di sensori, macchinari, veicoli e robot e la possibilità di utilizzare maggiormente la realtà aumentata e virtuale a supporto dei “connected worker”.
IoT, la cybersecurity è un fattore cruciale
La crescita costante dei dispositivi connessi e la loro eterogeneità richiedono una robusta gestione della sicurezza e delle policy di installazione e manutenzione sia dei dispositivi che delle reti. Sulla base dell’esperienza maturata, Reply ritiene che le aziende abbiano bisogno di ambienti micro-segmentati (on-premise e/o basati su cloud), stabili e pronti a reagire a tecnologie/tecniche pericolose tradizionali e nuove, riducendo la probabilità di successo di nuovi tipi di attacchi. L’analisi dell’architettura IoT, dei componenti industriali e delle intere infrastrutture aiuterà infatti le aziende a eliminare in anticipo lacune, vulnerabilità e minacce. Ma non è solo una questione tecnologica: fondamentali saranno i programmi di formazione per i dipendenti, lo studio e il test continuo di qualsiasi dispositivo utilizzato.
Dalle fabbriche ai consumatori
Se negli scorsi anni le tecnologie Industrial Internet of Things sono state utilizzate soprattutto per migliorare l’efficienza delle fabbriche e dei centri logistici, durante la pandemia nuovi investimenti sono andati nel migliorare la sicurezza dei lavoratori. Il trend di lungo periodo, tuttavia, coinvolgerà direttamente i consumatori finali: il successo dei cosiddetti “prodotti connessi” sta accelerando gli investimenti verso soluzioni in cui la raccolta e l’elaborazione dei dati di utilizzo non riguarda solamente i macchinari di produzione, ma anche l’uso dei prodotti finiti. Il ridisegno dei processi di design, produzione e distribuzione di prodotti dotati di connettività IoT sta permettendo la costruzione di servizi a valore aggiunto e la possibilità di aggiornare e manutenere a distanza elettrodomestici, automobili, robot, device elettronici e di intrattenimento.
Questa nuova ricerca fa parte della serie Reply Market Research, che include le ricerche “From Cloud to Edge”, “New Interfaces, Zero Interfaces” e “Beyond Digital Marketing”.