Industria 4.0: investimenti intelligenti per fabbriche intelligenti

L’avvento della quarta rivoluzione industriale ha portato ad una crescita del numero di fabbriche intelligenti. L’84% degli intervistati che hanno risposto al questionario della Relazione globale sulle fabbriche intelligenti di Capgemini ha dichiarato di avere avviato un’iniziativa di “fabbrica intelligente” nella propria azienda, nella quale si utilizzano processi di produzione online basati su automazione e robotica avanzate unitamente all’analisi dei big data e all’Internet delle cose (IoT) per migliorare la produttività, la qualità e l’efficienza degli stabilimenti. Nella stessa relazione, oltre metà dei Dirigenti intervistati (56%), responsabili della produzione, ha affermato di avere investito oltre $100 milioni negli ultimi 5 anni in tali iniziative, mentre il 20% ha dichiarato di avere investito $500 milioni o più.

La metà delle fabbriche può diventare intelligent

La relazione prevede che metà di tutte le fabbriche possa diventare “intelligente” entro il 2020,  e che l’aumento della produttività risultante da tali iniziative entro il 2022 apporterà all’economia globale un contributo pari a $1500 miliardi. Dobbiamo attendere solo 5 anni per  vedere se questo accadrà davvero. Per prepararsi ad un futuro caratterizzato dalla produzione digitale e da livelli elevati di automazione, le aziende manifatturiere di oggi devono compiere una transizione che coinvolgerà non solo il reparto produttivo ma l’azienda nella sua totalità e la relativa supply chain.

Tutto cambia

 Industry 4.0 non rappresenta solo un approccio diverso alla gestione di un’azienda ma anche un modo completamente nuovo di gestire la supply chain. Il termine Industry 4.0 abbraccia termini di consegna brevissimi, produzione on-demand e personalizzazione di massa, oltre a rappresentare per i fabbricanti, indipendentemente dalle loro dimensioni, l’opportunità di competere sulla scena globale. La tradizionale catena del valore, nella quale ogni fase è contraddistinta da grandi quantitativi di scorte a magazzino, dallo stabilimento al rivenditore all’ingrosso, dal grossista al dettagliante e da questi al consumatore, viene abilmente messa da parte grazie alla connettività digitale.  Interagendo con strumenti di configurazione online dei prodotti e sistemi di ricevimento degli ordini ERP (Pianificazione delle risorse aziendali) basati sul Web, i clienti possono ordinare direttamente i prodotti e, al ricevimento dell’ordine, le attività di produzione e consegna seguono automaticamente.

Sempre più processi digitali

Mentre alcuni produttori preferiscono mantenere i loro processi tradizionali non digitali, dovranno rendersi conto che l’industria nella sua globalità sta integrando sempre più la digitalizzazione. Secondo quanto indicato dalla relazione di Capgemini, metà delle aziende manifatturiere del Regno Unito, Francia, Germania e degli USA sono già pronte ad adottare un’iniziativa finalizzata a rendere “intelligente” le loro fabbriche, e a cogliere i vantaggi di efficienza e produttività che ne conseguono, se già non lo hanno fatto.

Allontanarsi dalla tradizione

Il nuovo stile di produzione, introdotto dall’Industry 4.0, rappresenta un allontanamento radicale dai tradizionali modelli di business e dalla tradizionale catena del valore. Per avanzare nel cammino verso la digitalizzazione sono richiesti investimenti, sebbene sono esclusivamente nelle nuove tecnologie di produzione.  Per esempio, occorre aggiornare i sistemi di back office, sviluppare le applicazioni Web rivolte ai clienti e attribuire una maggiore importanza all’analisi dei dati. I profili della forza lavoro inizieranno ad adattarsi ai cambiamenti, e le tradizioni competenze di produzione assumeranno minore importanza rispetto a quelle della produzione digitale, della robotica e dell’automazione. Come sta già accadendo in altri settori, la produzione sta registrando una carenza globale di competenze  avendo a disposizione un numero troppo esiguo di ingegneri e altre figure qualificate, secondo i risultati emersi da recenti relazioni del settore.

Mancano 20.000 ingegneri

La relazione 2017 Engineering UK: The State of Engineering (Ingegneria nel Regno Unito: stati generali dell’ingegneria, ndt), per esempio, indica una carenza annuale di almeno 20.000 ingegneri e prevede che 186.000 persone in possesso di competenze tecniche saranno richieste ogni anno, da oggi sino al 2024, per soddisfare le esigenze di produzione del paese. Si riscontra anche un problema in termini di come la produzione viene percepita.  Ci si immagina che fare carriera in produzione significhi lavorare come facevano le due generazioni di lavoratori che ci hanno preceduto, svolgendo un’attività retribuita adeguatamente che comportava lunghe linee di assemblaggio, lavoro manuale e macchinari rumorosi. Secondo uno studio statunitense pubblicato nel 2016, il 71% dei giovani non ritiene che la produzione sia una carriera altamente tecnologica. Pertanto, per chiudere il gap di competenze e ispirare i Millenials a studiare ingegneria e a intraprendere una carriera in produzione, occorre sfatare i falsi miti del settore e spiegare alla prossima generazione di lavoratori la realtà della moderna produzione.

Sostenere il concetto di fabbrica intelligente

Il concetto di quarta rivoluzione industriale è anche strettamente legato a un problema di percezione, dato il timore che alcune persone hanno manifestato circa il fatto che l’automazione e la robotica domineranno la produzione e sostituiranno la presenza umana all’interno della forza lavoro.  Questi timori sono infondati in quanto il modello di business sottostante non è cambiato; ci si dovrebbe invece concentrare sui vantaggi commerciali che le nuove tecniche e la nuova tecnologia sono in grado di offrire. Inoltre, indipendentemente dal livello di automazione e robotica necessario per creare una fabbrica intelligente, si continuerà ad avere bisogno di operai specializzati per assicurare che le mansioni vengano portate a termine con precisione. La produzione digitale è fondamentalmente una serie di connessioni che uniscono i clienti ai processi commerciali e alle tecnologie di produzione.  Stabilendo tali connessioni, e considerando ciascuna di esse come un passo nel cammino della produzione digitale per giungere alla realizzazione di Industry 4.0, i fabbricanti beneficeranno presto dei vantaggi che la fabbrica intelligente è in grado di offrire loro.