Il “valore aggiunto” di un prodotto

Se il metodo e il processo sono essenziali per sviluppare il progetto, il valore aggiunto è l’elemento che rende le soluzioni proposte competitive sul mercato.

di Gianluigi Bortoluzzi

Quando si parla del processo di sviluppo di un prodotto è spontaneo immaginare i diversi metodi già consolidati per portare a termine una progettazione vincente. Queste teorie sono note a qualunque azienda o consulente professionale e sono facilmente reperibili.

Il fattore chiave, quindi, è il “valore aggiunto” che si deve dare al progetto da sviluppare: superare i confini della metodogia è un imperativo. Riflettendo bene, si può osservare come un prodotto di successo abbia tenuto conto di fattori che altri non avrebbero considerato.

I casi citabili sono numerosi, presenti in ogni settore.

Di metodologie e approcci progettuali ce ne sono a volontà e ognuno di essi è sorto in contesti ed epoche ben precise, per migliorare quelle esistenti e progredire con un nuovo stato dell’arte. Allinearsi con l’evoluzione socio-culturale permette di mantenere un’efficienza progettuale e soddisfare le richieste del mercato: operazione di estrema importanza soprattutto nelle aziende coinvolte in FMCG (Fast Moving Consumer Goods).

Comprendere cosa accada attorno a noi può contribuire in modo decisivo al successo di un nuovo prodotto. Analizzare l’evoluzione della società e del mercato, permette di stare al passo o di anticipare la concorrenza, offrendo soluzioni innovative e potenzialmente vincenti.

Grafico delle personalità emergenti, Anne Lise Kjaer copyright

Come e dove scoprire l’origine del valore aggiunto?Il valore aggiunto per essere tale deve sorprendere il consumatore e offrire un qualcosa in più.

Capire cosa esattamente possa catturare l’attenzione non è semplice, si sa.

Ma esistono varie strade che, se intraprese correttamente, possono donare grandi benefici al processo di sviluppo di un nuovo prodotto:

•           L’analisi antropologica è alla base di tutto, conoscere il proprio cliente è fondamentale

•           Capire il contesto in cui il consumatore si sposta è il secondo passo che permette di avere una visione globale

•           Analizzare e interpretare le future esigenze della società è complesso, ma altamente fruttuoso

Le persone sono sempre più esigenti, i loro stili di vita estremamente dinamici: la flessibilità diventa, quindi, un elemento cruciale in ogni situazione. Parallelamente, si può osservare un’incalzante ricerca e sviluppo di tecnologie ogni giorno più avanzate e intelligenti. A volte sono gli stili di vita emergenti a trainare l’innovazione tecnologica, a volte i prodotti stessi ad incrementare la qualità della vita.

L’individuo è la fonte del valore aggiunto

Grazie all’analisi approfondita di Anne Lise Kjaer, specializzata nell’interpretazione del futuro e della mentalità dei consumatori, si può osservare che esistono due macro personalità:

•           Hunters: individui orientati alla propria persona e focalizzati sul miglioramento della propria vita

•           Gatherers: orientati al gruppo e focalizzati sui valori collettivi

Il valore aggiunto relativo a un prodotto o servizio può assumere significati completamente opposti per ogni personalità analizzata. Il contrasto tra la propensione per le emozioni e l’elogio della razionalità, aiuta a categorizzare a matrice diversi tipi di target. Nel grafico di Anne Lise si può osservare come queste contraddizioni vengano messe a confronto tra loro, fino a delineare nuove identità.

Cogliere i tratti comportamentali e abitudinari del consumatore è, dunque, l’inizio del processo di identificazione del vero valore aggiunto di un prodotto o servizio.

D’altra parte questa stretta segmentazione non si discosta dal contesto in cui l’uomo abita.

Sono le circostanze, anzi, a coinvolgere  gli individui a generare le diverse attitudini: alcuni elementi sono accettati da ogni identità e sono legati sia al contesto socio-culturale sia all’evoluzione globale.

Tuttavia, ci sono delle tendenze generali, definite macro tendenze, che rappresentano il punto di partenza per definire le micro tendenze, focalizzate su particolari categorie di individui, mercati, tecnologie e di ogni altro specifico aspetto.

Considerare e approfondire le macro tendenze secondo i propri scopi, porta inevitabilmente a creare quel valore aggiunto capace di catturare l’attenzione del consumatore.

Di seguito vengono descritte tre principali tendenze che toccheranno da vicino il rapporto tra prodotto e individuo nell’imminente futuro. Esse vogliono alimentare la curiosità dei designer e delle aziende ad approfondire il tema e ampliare la propria visione progettuale. L’argomentazione non offre risposte, bensì spunti di riflessione da applicare ai propri casi studio.

Smart

A primo impatto l’aggettivo Smart può far venire in mente gli strumenti elettronici come cellulari o tablet, i primi ad essere “intelligenti” e capaci di agevolare la vita quotidiana. Pensando, invece, alle tecnologiche valvole anti-reflusso venoso, al sacchetto dell’immondizia in materiale bio degradabile, al robot per il controllo qualità del processo produttivo: potremmo considerare Smart anche queste soluzioni? La risposta è sì.

Sono prodotti Smart perché hanno un’intelligenza intrinseca, non per forza dipendente da un computer. Sono soluzioni che supportano il miglioramento della vita dell’uomo.

I consumatori stanno sviluppando un senso critico sempre più forte e un’ampia capacità di analisi grazie alla diffusione di massa dell’informazione. Oggi, ad esempio,  prima di acquistare un prodotto, il consumatore si chiede se gli è veramente utile, dove è stato realizzato, quali sono i materiali che lo compongono, qual è l’etica del brand, perché il prezzo si discosta di molto dalla media di mercato.

Soluzioni Smart a tutti i livelli contribuiscono alla creazione di un prodotto vincente.

Ampliare la visione è il primo passo per spingere l’innovazione e connotare certe soluzioni con un alto valore aggiunto. La maggior parte dei prodotti presenti sul mercato dovrebbe migliorare la qualità della vita in generale o semplificare un processo specifico (legato in ogni caso all’uomo).

Dalla cura della persona alla vita urbana, dall’avanzamento tecnologico all’organizzazione lavorativa, prodotti e servizi devono essere Smart e contribuire al benessere dell’individuo.

Viaggio nel tempo e nello spazio

È senza dubbio nota la tendenza alla globalizzazione, ma qual è il passo successivo?

Accorciare il tempo e la distanza nelle relazioni aumenterà la quantità e la qualità dello scambio di informazioni.

Promuovere la connettività globale, integrare soluzioni che favoriscano l’interdipendenza a diversi livelli, dagli individui alle nazioni, è un obiettivo lungimirante. Il continuo migrare dell’uomo, per svago, per lavoro o per altri motivi, non trova più ostacoli. Il tempo e lo spazio non sono più considerati come una vera barriera.

L’introduzione di piattaforme interattive ha permesso il dialogo attivo tra persone in diversi luoghi, anche quando il contatto fisico non è possibile. Si è estinto ogni tipo di confine ed è stato sviluppato un forte consolidamento sociale (social empowerment).

La rete si è diffusa capillarmente anche negli oggetti, capaci di dialogare e trasmettere informazioni all’utente o ad altri prodotti.

Una società frenetica e dinamica, come quella attuale, necessita flessibilità a tempo zero per soddisfare i propri bisogni. Prodotti e servizi devono perciò seguire questa evoluzione, recuperare informazioni, generare benefici ovunque l’utente si trovi e, soprattutto, in un lasso di tempo ridotto. Mobilità, flessibilità, adattabilità, sono esigenze che acquistano ogni giorno di più un posto di rilievo nella vita quotidiana delle persone.

Accessibilità

La tendenza ad esasperare tempo e distanza è strettamente connessa alla possibilità di operare, ovunque e in ogni momento. Accedere ad un bisogno fondamentale e non poterlo soddisfare, inceppa istantantaneamente il processo di crescita.

Internet e le reti di comunicazione sono il primo passo per espandere l’accessibilità ai servizi e al proprio network. Un discorso che vale anche per i prodotti: sviluppare soluzioni flessibili e accessibili moltiplica le possibilità di utilizzo e le performance.

L’accessibilità comprende, quindi, il doppio concetto di connettività e flessibilità d’uso. Prodotti trasportabili, modulari e con aspetti critici adattabili, saranno il fulcro progettuale del futuro.

Negli ultimi anni siamo stati spettatori di una notevole evoluzione tecnologica in tutti i settori.

Da prodotti con funzionalità semplici si è passati a sistemi complessi, certamente avanzati, ma spesso difficili da impostare e utilizzare. Per questo motivo, è ormai chiaro che il consumatore ha l’esigenza di scegliere un prodotto pronto all’uso, piuttosto che uno con maggiori prestazioni, accessibile soltanto con una solida conoscenza tecnica. Torna, così, la  tendenza ad allentare l’ostacolo del tempo e dello spazio.

La semplificazione di una soluzione ha un notevole potenziale nel catturare l’attenzione del consumatore: prodotti e servizi tecnologicamente all’avanguardia, ma accessibili, faranno sentire la loro presenza sul mercato nei prossimi anni.

Conclusione 

Se esiste effettivamente la suddivisione tra Hunters e Gatherers per propensioni emozionali o razionali, queste tendenze globali non escludono nessuno. Ciascuno ha bisogno di prodotti e servizi Smart capaci di soddisfare ogni propensione, di ridurre la distanza e il tempo, di essere immediatamente usufruibili e senza particolari competenze.

Il valore aggiunto va cercato, e spesso interpretato, nel comportamento dell’individuo. Maggiori risorse verranno impiegate nello studio dell’evoluzione sociale e tecnologica, più possibilità si avranno nell’essere i pionieri dell’innovazione.

Scegliere un regalo di compleanno (utile, bello, che rientri nel budget) da fare ad una persona di cui non si conoscono abitudini, passioni e sogni è decisamente difficile. Un po’ ciò che accade quando è necessario  progettare un prodotto per il consumatore, ma con una leggera differenza: lo deve pagare per averlo.

 

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