Il robot stira e piega vestiti

Un robot che stira e piega i vestiti, che permette di non muovere un dito, è il sogno di ogni persona alle prese con le faccende di casa. Pare che dal 2018 diventerà realtà, ad un prezzo di circa 800 dollari, grazie alla start-up californiana FoldiMate.

L’apparecchio ha dimensioni compatte: 71 x 81 x 79 cm e pesa circa 30 Kg, può essere posizionato ovunque, meglio se nei pressi della lavatrice e dell’asciugatrice, in modo da ottimizzare il ciclo di lavoro. Il suo funzionamento è semplice e intuitivo, basta infatti  appendere il capo di abbigliamento alle clip ed il robot, grazie a un sistema di braccia meccaniche posizionate al suo interno, stira e piega a regola d’arte. Il sistema lavora con qualsiasi capo, eccetto quelli di dimensioni molto grandi, come lenzuola, o troppo piccole, come biancheria intima e calze.

FoldiMateIl sistema a clip contiene circa 15-20 abiti, a seconda delle dimensioni, con una velocità di carico pari a circa 10 secondi per capo. La durata del processo di stiratura e piegatura varia dai 20 ai 30 secondi, operazione che restituisce capi perfettamente piegati in formato di circa 23 x 28 centimetri, consegnati in modo ordinatamente accatastato, dai 10 ai 30 capi a seconda dello spessore del tessuto.

Il robot è dotato di un sistema opzionale di vapore per garantire la massima qualità anche in presenza di pieghe più difficili. Inoltre, il funzionamento di FoldiMate prevede anche trattamenti aggiuntivi come la profumazione, l’utilizzo di ammorbidente o la sanificazione. profumato, ammorbidito o sanificato.

Approfondimenti

Velocizzare la realizzazione di investimenti tecnologici

Una strategia solida di contrattualistica e approvvigionamento di capitali è fondamentale per affrontare con successo le sfide nella realizzazione di investimenti tecnologici, quali infrastrutture strategiche, come data center e impianti per la produzione di semiconduttori. di Andrea Bondi Il settore

Design thinking

Riduzione dell’impatto ambientale come specifica della progettazione

L’adozione di tecniche e criteri di progettazione “green” per la riduzione dell’impatto ambientale non rappresenta solo un dovere etico o un obbligo normativo, ma anche una concreta opportunità di innovazione e di differenziazione competitiva per le aziende. di Giorgio De