Il Politecnico è di nuovo in orbita con il suo secondo CubeSat, e-st@r-II, lanciato il 25 aprile scorso dalla base di Kourou in Guyana francese insieme al satellite Sentinel-1B.
Il secondo satellite realizzato interamente dagli studenti del CubeSat Team del Politecnico è infatti stato ospitato nell’ambito di un programma spaziale ESA dopo il lancio, quattro anni fa, del nanosatellite e-st@r.
Dopo il successo della prima missione del 2012, il Politecnico è stato nuovamente selezionato dall’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) per il programma educativo Fly Your Satellite!, iniziativa proposta dall’Education e Knowledge Management Office, che ha portato ad una selezione iniziale di 6 CubeSats di altrettante università europee, fra i quali E-st@r-II del Politecnico era l’unico Italiano. Nella seconda fase di selezione, i nanosatelliti selezionati sono stati solo tre: oltre a quello torinese, i satelliti dell’Università di Liege (Belgio) e di Aalborg (Danimarca).
Il nuovo e-st@r-II è un piccolo satellite costruito secondo gli standard dei CubeSat, una classe di nano satelliti cubici delle dimensioni di 10 cm di lato e una massa di circa un chilogrammo. Queste caratteristiche permettono di ridurre molto i costi e i tempi di produzione e di avvicinare anche le università allo sviluppo di satelliti come oggetti di ricerca e approfondimento formativo e tecnologico per gli studenti, ma le ricadute di questi progetti di ricerca possono essere spendibili in tutto il settore aerospaziale nell’ottica di contenimento dei costi delle future missioni.
Il progetto di e-st@r-II nasce nel 2013, nell’ambito delle attività del team studentesco CubeSat Team coordinato dalla ricercatrice Sabrina Corpino del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico. In questi anni, il CubeSat Team è diventato un punto di riferimento per lo sviluppo dei nanosatelliti a livello italiano e si è dimostrato competitivo a livello europeo e internazionale. Il Team collabora con prestigiose università estere (MIT, CalTech, TU Delft), con agenzie spaziali (ESA, ASI, NASA/JPL) e centri di ricerca (VKI), e con importanti aziende aerospaziali (Thales Alenia Space, Airbus Defence and Space, Tyvak). Al progetto di e-st@r-II hanno partecipato più di 100 studenti provenienti non solo dai corsi di Ingegneria Aerospaziale, tra gruppi di lavoro attivati durante i corsi, progetti di tesi di laurea e di dottorato. Gli studenti hanno lavorato per realizzare un satellite che rispetti i parametri industriali e sia in grado di svolgere le sue funzioni in un ambiente complesso come lo spazio.
La seconda fase della missione è iniziata dopo il lancio, quando il Cubesat ha raggiunto l’orbita terrestre e gli studenti hanno cominciato a verificare il funzionamento del loro lavoro: la missione di e-st@r-II, infatti, è un esperimento tecnologico per testare la soluzione proposta dagli studenti dal team del Politecnico ad uno dei principali problemi dei satelliti a basso costo, cioè il controllo dell’assetto. Un sistema attivo che, se funzionante, potrà essere applicato ad altri CubeSat, perfezionando quindi questa classe di satelliti anche nell’ottica di una loro possibile applicazione industriale, che oggi fatica ad affermarsi anche per la carenza di un preciso sistema di orientamento. I risultati sui test si avranno nel giro di alcuni mesi, ma è già stata verificata la ricezione del segnale dall’orbita, attraverso la Stazione dell’Associazione Radioamatori di Bra, diventata il quartier generale del team.