Il bus Olli debutta a Torino

Si chiama Olli ed è un minibus elettrico a guida autonoma realizzato assemblando parti stampate in 3D: un prodotto per la mobilità urbana sostenibile, innovativo dal punto di vista tecnologico, progettato ponendo particolare attenzione alle caratteristiche di accessibilità per gli utenti e al rispetto dell’ambiente.

A Torino, inizia la sua avventura (il testing su strada): un periodo di prova durante il quale lo shuttle svolgerà servizio di trasporto all’interno del campus ITCILO.

Portare la sperimentazione di Olli nel capoluogo piemontese, prima in Italia, è il risultato di un lavoro sinergico internazionale svolto in collaborazione tra Città di Torino, ITCILO, Reale Mutua e Local Motors; contemporaneamente è stata una sfida tra città europee: il challenge internazionale di Local Motors, vinta lo scorso anno da Torino (insieme ad Amsterdam) per la selezione dei migliori contesti urbani di sperimentazione dello shuttle a guida autonoma.

Dipendenti e ospiti del campus ONU ITCILO potranno spostarsi utilizzando Olli, il mezzo a guida autonoma potrà essere così testato in condizioni di mobilità reali e simili a quelle di una strada cittadina.

La visione legata a questa iniziativa va ben oltre la scelta di una particolare tecnologia, perché punta alla realizzazione di una progettualità condivisa con soggetti locali e internazionali per meglio affrontare il cambio di paradigma richiesto dalla mobilità del futuro.

A cominciare dall’ambiente e dal territorio, grazie anche al coinvolgimento del partner IREN, che ha da tempo ampliato la propria area di business al campo della mobilità elettrica, e che potrà quindi garantire un impatto ambientale leggero dovuto alla fornitura di fonti energetiche pulite per la carica dello shuttle.

La guida autonoma implicherà un cambio radicale del modello di responsabilità e sicurezza che verosimilmente si sposterà da un conducente a un’intelligenza artificiale. Questo aspetto, grazie al significativo contributo al progetto di Reale Mutua in qualità di main sponsor, potrà essere oggetto di studio, sperimentazione e innovazione.

Una delle caratteristiche specifiche dello shuttle Olli è rappresentata dalle modalità di produzione delle sue componenti che presentano varie parti stampate in 3D, un aspetto rilevante per Torino poiché tema delle attività di sviluppo di nuove tecnologie svolte dal Competence Center per l’industria 4.0.

Ricerca e innovazione del progetto, attuale e in prospettiva, su temi come intelligenza artificiale, user experience, mobilità, sono potenziate dal coinvolgimento dell’Università degli studi di Torino e, in particolar modo, dal suo centro per l’innovazione transdisciplinare ICxT.

La sperimentazione Olli nel campus delle Nazioni Unite coinvolgerà anche un team di supporto alla sperimentazione composto da giovani cittadini fruitori del “reddito di cittadinanza” e studenti universitari.

A proposito di collaborazioni nell’attività di testing, lo shuttle Olli a guida autonoma è predisposto per essere accessibile anche a persone diversamente abili e, sotto questo aspetto, per verificare l’efficacia di questa funzione, sono previsti momenti di confronto con l’ufficio disability manager della Città di Torino.

Dall’idea al prodotto

Nata nel 2007 come pioniere dei veicoli stampati in 3D, Local Motors è stata la prima azienda al mondo a lanciare un veicolo elettrico co-creato, a guida autonoma.

La stampa in 3D ha agevolato la produzione di questi mini bus elettrici a guida autonoma, dato che è molto più efficiente dal punto di vista energetico e più flessibile, quindi ideale per la questa tipologia di veicoli. Inoltre in un anno, si è riusciti a progettare un prototipo che è passato dal 30% all’80% del veicolo stampato interamente in 3D.

Local Motors pensa di riuscire a stampare un’unità in dieci ore e assemblarla entro altri sessanta minuti. Per raggiungere lo scopo, l’obiettivo del Ceo John Rogers è di creare centinaia di piccole fabbriche in vari luoghi strategici per agevolare i tempi di produzione ed eventuali interventi di riparazione.

L’azienda americana scala un altro gradino nella mobilità urbana integrando all’interno del bus “Watson”, l’intelligenza artificiale di un supercomputer Ibm, che per l’occasione ha sviluppato la versione Watson Internet of Things for Automotive.

Dotato di più di 30 sensori, il mini bus combina i dati ottenuti con quelli raccolti dal supercomputer Watson per spostarsi in sicurezza, con la stessa IA che in aggiunta, interagisce anche con i passeggeri. Oltre a fornire informazioni sulla tecnologia a bordo, quelle sul paesaggio circostante e quelle sulle varie destinazioni, sfruttando la capacità automatica di apprendimento, Olli riuscirà a rispondere alle esigenze di chi è a bordo, offrendo per esempio indicazioni su palestre, ristoranti e negozi più vicini, con le relative specifiche caso per caso.

I motori a ruote ProteanDrive guideranno ciascuna delle quattro ruote di Olli, fornendo una propulsione elettrica altamente efficiente, silenziosa e raffinata. L’accordo di sviluppo e fornitura con Local Motors – iniziato nel 2018 con la prima versione Olli – rappresenta una grande storia di successo per l’azienda.

Olli è una delle prime applicazioni di veicoli autonomi per la tecnologia ProteanDrive e segna un passo significativo.

Rispetto ai tradizionali formati di trasmissione elettrificati, offre una maggiore efficienza della trasmissione, una maggiore flessibilità nella progettazione del veicolo e consente soluzioni impossibili da raggiungere con un asse elettronico. Il design brevettato altamente integrato include tutta la tecnologia di base di una trasmissione elettrica all’interno di una singola unità, offrendo efficienza, raffinatezza e sicurezza ottimizzate.

Questo minibus a guida autonoma è di livello 4: si tratta di una guida autonoma sostanzialmente completa: il veicolo può svolgere tutte le funzioni critiche di sicurezza e monitorare costantemente le condizioni della strada per l’intero viaggio, ma non in condizioni meteo estreme.

Ha un motore elettrico con un’autonomia media di 50 km e si ricarica in circa 2 ore; monta 4 motori elettrici gestiti da dalla piattaforma IBM Watson Internet of Things.

Al suo interno ci sono 12 posti per passeggeri e può raggiungere una velocità di circa 45 km/h.

Dotato di diciassette satelliti, un sofisticato sistema GPS e un sistema Lidar di visione artificiale, al posto del volante troviamo un joypad, simile a quello delle moderne consolle, da utilizzare solo in caso di necessità.

Olli è attrezzato con una serie di funzioni di sicurezza, inclusa la supervisione umana nonostante le sue capacità autonome.

I sei sensori LiDAR, cinque radar e sei telecamere consentono di acquisire una vista a 360 gradi del veicolo e dell’ambiente circostante in ogni momento. Inoltre, la sua capacità di evitare ostacoli permette di escludere collisioni e di reindirizzare la navetta qualora il suo percorso fosse ostruito.

Il software sviluppato per il controllo del veicolo (VCU) garantisce che i limiti di prestazione per acceleratore, sterzo e frenata siano rigorosamente rispettati.

La sicurezza del sistema è garantita da rigorosi controlli post-produzione e piano di verifica del progetto e relazione(DVPR) test che include controlli per la sicurezza dei sistemi sia in modalità manuale che autonoma. I dati del sistema di guida autonomo vengono raccolti e monitorati continuamente per garantire il corretto funzionamento. Le funzioni di ridondanza del sistema di guida automatizzato (ADS) e VCU assicurano che la possibilità di un malfunzionamento di Olli sia minima.

Inoltre, un assistente di sicurezza presente sul bus farà in modo che qualsiasi eventuale carenza sia identificata rapidamente.

di Carla Devecchi