Goldfinger, il guanto che fa muovere gli oggetti a distanza

1Comandare una macchina a distanza con il semplice movimento di una mano. Sarà possibile in modo naturale ed economico grazie a GoldFinger, un innovativo prototipo di interfaccia uomo-macchina progettato e costruito grazie alla collaborazione fra il Politecnico di Torino e il Massachusetts Institute of Technology di Boston sotto la guida dell’ingegner Giorgio De Pasquale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’ateneo italiano. Il sistema nasce per rispondere alle esigenze, comuni a molti settori, di semplificare la comunicazione di dati e comandi dall’utente alle macchine. In questo caso, l’interfaccia ha la forma di un guanto, perfettamente indossabile e confortevole, che integra al suo interno tutti i componenti elettronici e meccanici necessari al suo funzionamento.I settori a cui è rivolta questa applicazione sono molteplici, ma in primo luogo quello industriale (per la gestione di impianti e macchine), quello medico, quelli legati alla realtà virtuale (per la simulazione di ambienti di lavoro, addestramento del personale, ecc.).

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Attualità

MECSPE Bari | Aerospazio, filiera in crescita tra sfide e opportunità

Puglia motore dell’aerospazio italiano: filiera in crescita e alta specializzazione. Giuseppe Acierno, Presidente del DTA (Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia): «L’Italia ha capacità spaziali complete, la Puglia vale oltre il 10% del comparto nazionale». Si avvicina sempre più la terza

Design thinking

Colmare il divario tra l’innovazione e l’ingresso sul mercato

Le imprese hanno bisogno di innovazione all’avanguardia e le start-up hanno bisogno di accesso, risorse e fattori di scala, che solo le grandi aziende possono offrire; entrambi gli ecosistemi vogliono trovarsi, ma non è sempre facile. di Andrea Bondi Amazon

Additive manufacturing

Motori elettrospray: Il futuro della propulsione satellitare

Ideali per la propulsione di piccoli satelliti, i motori elettrospray sono dispositivi leggeri che potrebbero essere prodotti a bordo di un veicolo spaziale e costare molto meno dei propulsori tradizionali. di Carla Devecchi Nel panorama attuale dell’esplorazione spaziale, la miniaturizzazione