Nonostante le evoluzioni dell’industria dei biocombustibili, oggi il mais è ancora una delle materie prime per la produzione di bioetanolo. Una nuova ricerca della Purdue University spiega però che fabbricare biocarburanti a partire dai rifiuti di questa coltura rappresenta una soluzione decisamente migliore, sia sotto il profilo della competizione alimentazione/energia che sotto quello economico. Gli scienziati dell’ateneo hanno studiato da vicino le potenzialità connesse alla produzione dei bioetanolo dalla paglia di mais, ovvero ciò che rimane del cereale una volta raccolto. I giusti progressi nella tecnologia e un adeguato supporto governativo potrebbero far sì che lo sfruttamento della paglia del mais influenzi la redditività della produzione del mais stesso rispetto ad altre piante così come le pratiche di rotazione delle colture. Per determinare la fattibilità di un mercato di biocombustibile dalla paglia e in che misura inciderebbe sulla rotazione mais-soia negli Stati Uniti, gli scienziati hanno sviluppato un modello di equilibrio parziale e un modello di programmazione lineare, determinando che basterebbe un sussidio di 1,01 dollari al gallone per il biocombustibile così prodotto, per sostenere il mercato.