Un colosso piemontese nel settore dell’automazione e della robotica si affida a cuscinetti speciali prodotti da
un’azienda lombarda d’eccellenza. Raccontiamo una storia in cui il “Made in Italy” è protagonista.
di Vittorio Pesce
La CPM S.p.A. di Nova Milanese (MI) è una delle imprese italiane di riferimento nella progettazione e produzione di cuscinetti volventi speciali. Un organico di oltre 170 addetti produce ogni anno più di tre milioni di cuscinetti speciali destinati al mercato nazionale ed internazionale. Paolo Salgari, Sales Engineer & Marketing Manager, racconta: «La CPM è specializzata nella produzione di cuscinetti speciali in media ed elevata serie, su specifiche richieste dei clienti. La gamma comprende cuscinetti a sfere, a rulli, ralle e anelli di precisione in una gamma dimensionale compresa tra 10 mm di diametro interno e 800 mm di diametro esterno».
I cuscinetti della CPM vengono progettati e realizzati per i più diversi settori di impiego, in particolare quello dei riduttori epicicloidali, e sono utilizzati dai più importanti produttori italiani e tedeschi, i quali a loro volta esportano in tutto il mondo.
«Le nostre prerogative – riprende Salgari – sono la qualità dei prodotti, la tempestività e la flessibilità nell’accontentare il cliente. Uno dei punti di forza sta nel fatto che l’intero processo produttivo ha luogo completamente all’interno dell’azienda. In tal modo possiamo gestire eventuali variazioni di produzione in tempo reale, gestire gli ordini in maniera versatile e rapida e monitorare costantemente la qualità dei prodotti». CPM, insomma, si propone come un vero e proprio partner e non come semplice fornitore, in quanto si mette a disposizione del proprio cliente, anche con attività di coprogettazione, al fine di realizzare cuscinetti che rispondano in maniera perfetta alle sue esigenze.
Quella che vogliamo raccontare in questo approfondimento è la storia di come CPM, realtà di medie dimensioni, sia riuscita a diventare partner di riferimento di un colosso mondiale nell’ambito dell’automazione e robotica, vincendo la concorrenza di blasonate multinazionali operanti nel settore dei cuscinetti. Il colosso di cui stiamo parlando è Comau, multinazionale italiana di proprietà di FIAT Group, specializzata in processi di automazione, soluzioni e servizi di produzione, in particolare nel mondo della robotica.
Una soluzione speciale
Paolo Salgari spiega: «Il rapporto con Comau nacque circa dieci anni fa, allorché il gruppo piemontese fece richiesta di cuscinetti alternativi a quelli che adoperavano normalmente. La forza di CPM fu quella di proporsi come realtà molto più reattiva e rapida rispetto ai colossi operanti nel settore, i quali propongono cuscinetti di vario tipo ma standard, da catalogo, e dunque risultano lenti o poco inclini a studiare soluzioni “su misura” per il cliente».
Nel DNA di CPM, invece, sta la voglia di realizzare soluzioni davvero “cucite” in base alle necessità del cliente. E tale volontà fu profusa pure all’epoca: «Grazie a questo tipo di impostazione – riprende Salgari – riuscimmo a capire quale tipo di prodotto poteva realmente portare vantaggi tecnici a Comau. Più precisamente, cominciammo a sostituire alcuni cuscinetti a rulli incrociati, capaci di sopportare carichi assiali e radiali, con cuscinetti a sfere a 4 punti di contatto, rimanendo ovviamente nei medesimi ingombri».
La scelta di sostituire i cuscinetti a rulli incrociati con quelli a sfere a 4 punti di contatto si rivelò vincente in quanto questi ultimi non solo sopportano meglio i carichi assiali, ma risultano anche più economici essendo meno costoso il loro processo di fabbricazione. Inoltre i rulli incrociati sono normalmente posti a 90° l’uno rispetto all’altro, di conseguenza il carico agisce a 45° rispetto all’asse; nel caso di sfere a 4 punti cdi contatto, invece, l’angolo di contatto può essere “customizzato” secondo la specifica necessità e, in base alle esigenze, può essere prevalentemente radiale o assiale. Quest’ultima caratteristica permette di progettare la geometria interna del cuscinetto in funzione dell’applicazione, ottimizzando di fatto la resa del cuscinetto stesso.
Lorenzo Santambrogio, responsabile dell’ufficio tecnico di CPM, entra nel dettaglio tecnico: «I cuscinetti a rulli incrociati garantiscono rigidezze superiori a quelli a sfera, perché il carico viene applicato su una linea e non per punti. Tuttavia nei cuscinetti a sfere, utilizzando corpi volventi di dimensioni maggiori, ma circoscritte nella sezione del rullo, questi sopportano meglio i carichi e sfruttano meglio lo spazio». Ciò significa che mantenendo i medesimi ingombri complessivi ed eseguendo opportuni calcoli e test per assicurare la necessaria rigidezza, i cuscinetti a sfere sopportano meglio i carichi, riducono l’attrito e conseguentemente durano più a lungo. Il vantaggio, quindi, è anche economico.
Santambrogio: «All’inizio non fu affatto facile. I nuovi cuscinetti dovevano essere utilizzati su robot già in produzione e quindi dovevano essere totalmente intercambiabili con i precedenti e completamente compatibili. Adeguammo dimensioni, geometrie e dettagli tecnici, studiammo opportune soluzioni e, in collaborazione con il cliente abbiamo eseguito test specifici per il collaudo e per verificare le rigidezze richieste. Poi, iniziammo a sostituire i cuscinetti, e i risultati ci diedero ragione, soddisfacendo in pieno noi e, soprattutto, Comau». Era il 2004; oggi, a distanza di 10 anni, CPM produce e fornisce al gruppo piemontese cuscinetti a sfere a 4 punti di contatto, in diverse taglie e dimensioni per svariate tipologie di robot. Nel corso degli anni, ovviamente, sono state studiate migliorie come per esempio, su uno specifico codice, l’introduzione di un foro di precisione passante su un anello interno per il montaggio di una spina di sicurezza, o l’introduzione di guarnizioni in gomma per migliorare la tenuta ai contaminanti, riducendo nel contempo i costi.
Risultati d’eccellenza
I cuscinetti CPM sono oggi utilizzati con successo su molti dei robot Comau, come spiega Alessio Cocchi, Marketing Manager Comau Robotics: «CPM è un partner molto valido, ed è divenuta nostro fornitore non solo per la qualità dei loro prodotti, ma anche per l’elevata flessibilità, ossia l’attitudine a definire e personalizzare i loro cuscinetti in base alle nostre esigenze, e in tempi assai più brevi rispetto ad altri competitors. La velocità di reazione è sicuramente la marcia in più della CPM, la quale inoltre ha sempre avuto un approccio molto confidenziale verso le nostre proposte/esigenze. I suoi tecnici si sono sono dimostrati sempre affidabili, disponibili e chiari, e ci sono venuti incontro più volte sotto diversi aspetti».
Non è un caso che i cuscinetti CPM siano oggi montati sul più recente robot messo a punto dalla casa piemontese, il Racer (“corridore”). Cocchi osserva: «Racer è il più recente e performante dei nostri robot, progettato per garantire massime prestazioni agli utilizzatori in termini di velocità e precisione. È l’ideale per i processi di manipolazione, asservimento, lucidatura, misura, saldatura ad arco, sigillatura ecc.» Il robot, pensato per garantire il massimo della performance, è stato presentato al pubblico solo da pochi mesi ed è già una “star” del mercato mondiale.
Quanto ai cuscinetti, Cocchi precisa: «I cuscinetti CPM sono risultati migliori rispetto a quelli di altri competitors in termini di performance e di affidabilità, e contribuiscono a rendere Racer uno dei robot a più alte prestazioni del panorama industriale».
Lorenzo Santambrogio conferma: «I vantaggi dei nostri cuscinetti a sfere a quattro punti di contatto rispetto a quelli a rulli incrociati consistono nell’assicurare minore usura, e quindi maggiore durata, a garantire la rigidezza necessaria, oltre che diminuzione dei costi».
Alessio Cocchi conclude: «CPM è sicuramente un’azienda che sa valorizzare il “Made in Italy”e questo ci fa doppiamente piacere, in quanto i cuscinetti CPM contribuisce a rendere i robot Comau, e il Racer in particolare, ancora più tecnologico e dal cuore ancora più italiano. L’eccellenza, le alte prestazioni, l’affidabilità e il design dei robot Comau esportano il loro carattere puramente “italiano” in tutto il mondo».
Mercato aperto all’alta tecnologia
La visita ai siti produttivi della CPM è anche l’occasione per fare il punto della situazione sull’attuale fase di mercato.
Secondo Paolo Salgari, l’attuale momento economico non è dei più felici, nonostante la buona fase di ripresa che aveva interessato l’inizio del 2014: «La CPM, tuttavia, non ha mai particolarmente risentito di queste fasi di stagnazione in quanto, dopo lo scoppio della crisi nel 2009, ha sempre puntato su prodotti di alto livello per industrie meccaniche d’eccellenza. Ciò che possiamo dire, più in generale, è che il mercato è incostante: alterna di momenti di euforia ad altri di calma. Ogni mese la situazione cambia completamente ed è difficile lanciarsi in previsioni a medio-lungo termine».
Alessio Cocchi propone il suo punto di vista sul mercato dell’automazione e della robotica: «Per noi i dati su scala globale sono molto significativi, in quanto la crescita dal 2008, l’anno che precedette la crisi, al 2013 è dell’ordine del 35%. Lo scorso anno nel mondo sono stati venduti 178.000 robot industriali, di cui 120.000 articolati, che rappresentano il nostro “core business”. Attualmente il trend mondiale si mantiene in crescita, soprattutto in Cina e più in generale sui mercati asiatici, i quali sono sempre più interessati alle soluzioni per l’automazione. In USA la crescita è più contenuta, mentre in Europa la crescita è più lenta rispetto gli altri continenti». E in Italia? «Nonostante il mercato italiano in generale presenti difficoltà, Il nostro Paese sta vivendo un periodo stabile a livello di vendite di robot, grazie all’ aumento di richieste di System Integrators. L’Italia ha ancora ottime aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che riescono a essere competitive e a esportare i loro prodotti all’estero, dove il Made in Italy dell’automazione è fortemente apprezzato per la creatività e la capacità di proporre soluzioni innovative».