Con la Origin One di Stratasys la produzione massiva non è più un problema

Bi-Rex, il competence center a guida privata per il trasferimento tecnologico, il 17 febbraio ha ospitato un evento in presenza organizzato da Energy Group, società del gruppo SolidWorld, finalizzato alla presentazione della macchina Origin One,  gioiello di casa Stratasys

di Emanuela Bianchi

Era dallo scorso novembre, dall’ultima edizione del MECSPE, che non si poteva partecipare a un evento in presenza. Finalmente l’occasione di un nuovo ritorno alla normalità lo hanno offerto i manager e lo staff organizzativo di Energy Group, che in occasione del lancio della Origin One, gioiello di casa Stratasys, hanno voluto presentare la macchina ai principali clienti e potenziali, “dal vivo” e in un contesto particolarmente significativo: il Competence Center Bi-Rex di Bologna.

Una scelta ragionata e strategica, proprio per la partnership che lega Energy Group al Competence Center.  Energy Group, rappresentato in questa occasione dal suo Sales Representative, Stefano Blangetti, fa parte della grande famiglia SolidWorld Group, composta da numerose aziende che operano in diversi settori: additive manufacturing, stampa 3d, software. Questo variegato ensemble di partner permette a SolidWorld Group di accompagnare le aziende, attraverso una consulenza mirata, lungo le tappe del percorso di digitalizzazione dei processi produttivi: dalla scelta e utilizzo del software, alla stampa 3d passando per la fase di scansione tridimensionale.

Energy Group e il Gruppo SolidWorld

“Il Gruppo SolidWorld è ubicato in diverse sedi. I principali poli tecnologici sono tre: il primo situato a Bentivoglio, il secondo a Treviso e il terzo, con competenze specifiche in ambito biomedicale, su territorio toscano. Ma non manca una presenza anche all’estero.” – Ci racconta Stefano Blangetti, nel corso della sua presentazione; aggiungendo qualche altro numero che ben fa capire la portata di questa realtà. “Più di 20 anni di esperienza, 50 milioni di Euro di fatturato, solo qui in Italia, più di 8000 aziende clienti.” Le companies di SolidWorld Group aiutano le aziende a digitalizzare i propri processi produttivi, interamente o anche solo per una parte del processo. La parte del 3D Printing è coperta da tre importanti aziende, una di queste è Energy Group, le altre due sono Cad Manager e Technimold. “Siamo ormai un’unica famiglia – tiene a precisare Blangetti – parlando delle aziende che fanno parte del gruppo.- “Abbiamo poi alcuni partner con cui siamo cresciuti nella stampa 3D: per esempio, Stratasys, che probabilmente è il nome più importante, il partner principale. Il ruolo dei partner è fondamentale, poiché mettono a disposizione delle imprese il loro know-how, i laboratori e la tecnologia.”

Stratasys e la Origin One

Stratasys è oggi una multinazionale americana, che vanta un fatturato di 523 milioni di dollari, più di 2000 dipendenti in tutto il mondo, più di 1700 brevetti in essere e “pending” e più di 140.000 macchine installate nel mondo. Appartiene a Stratasys l’invenzione della tecnologia FDM, o stampante a filo, ma nonostante questa invenzione le avrebbe permesso di “vivere sugli allori” per sempre, l’azienda non si è mai fermata nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, soluzioni e tecnologie. “L’obiettivo strategico di Stratasys è sempre stato quello di una continua crescita per diventare leader di mercato sul polimero. Essere la prima scelta, punto di riferimento sui polimeri è un traguardo ambizioso, che richiede una continua ricerca e l’introduzione di nuove tecnologie ad ampliare la proposta di macchine e soluzioni. – Afferma Stefano Blangetti, proseguendo la sua presentazione. – Gli ambiti e i mercati in cui operano le macchine Stratasys sono svariati: si va dall’aerospace all’automotive, dal dentale al consumer, educational e medicale.

Ci sono più di 300.000 parti prodotte da stampanti Stratasys che volano oggi sugli aerei. Ciò significa che la produzione di parti finite è già una realtà.” Eppure, si sa che la produzione di parti finite costituisce tuttora una sfida per la stampa 3D, così come è noto e arcinoto che l’utilizzo della stampa 3D offre numerosi vantaggi competitivi, come la rilocalizzazione della produzione, la flessibilità, velocità, efficienza, la riduzione del time to market e della supply chain.

I problemi sono, anche e soprattutto, sfide e opportunità

Con la Origin One, Stratasys offre una soluzione concreta ai principali problemi della stampa 3D, che sono quello della velocità e produttività, e quello della scelta dei materiali, ancora parziale.

“La produzione ancora oggi è solo un piccolo spicchio rispetto alla stampa 3d, – prosegue Blangetti – e questa macchina va nella direzione di ampliare questa fetta. Tutti si aspettano una implementazione della produzione nella stampa 3D nei prossimi 3/5 anni. Addirittura, ci si aspetta che raddoppi la sua portata.” Dunque, ricapitolando: la produzione ha dei problemi, la scelta dei materiali non è così ampia e la qualità superficiale dei pezzi stampati non ha ancora raggiunto un livello ottimale: sono questi i problemi e le altrettante sfide che si trova ad affrontare oggi la stampa 3D.

La soluzione che offre Stratasys a queste problematiche rappresenta una grande opportunità per le aziende, che grazie alla Origin One possono migliorare la produttività, la velocità di stampa e avere a disposizione un’ampia gamma di materiali. La macchina infatti è open material, ciò significa che grazie alla collaborazione con i maggiori produttori di materiali a livello mondiale (Basf, Henkel e DSM) ha potuto incrementare la gamma di resine e polimeri ad alta performance, con un futuro davanti tutto da scrivere. Il risultato è tangibile: produttività e velocità raggiunte, prodotti molto accurati, consistenti, gamma materiali vasta e performante e post process molto rapido.

 

A proposito di Bi-Rex
Ce ne parla Stefano Cattorini, General Manger Bi-REX

Bi-Rex è un Competence Center a guida privata il cui obiettivo specifico consiste nel fare trasferimento tecnologico. Nato circa tre anni fa, il know how di Bi-Rex deriva dai suoi 56 soggetti fondatori, di cui fanno parte enti pubblici, tutte le università emiliano-romagnole e tutte le eccellenze assolute della ricerca nazionale e internazionale. 44 è il numero di aziende che gravitano attorno alla struttura, un mix perfetto di aziende che la tecnologia, la producono, la usano e la utilizzano, la comprano e la implementano. Gli end user appartengono a 7 filiere: si va dalla meccatronica al packaging, alle macchine automatiche, all’automotive, aerospace, energy, servizi logistici e finanziari, it. Questo permette al Competence Center di lanciare una progettazione molto trasversale, al cui centro di tutto vi sono i big data. Ma, cosa fa in concreto Bi-Rex? “Abbiamo sviluppato in questi tre anni il concetto di servizi alle imprese, che è caratterizzato da due elementi: il primo è un modello commerciale molto competitivo e attrattivo nei confronti delle piccole e medie imprese; la seconda caratteristica è quella di aver creato una sorta di one stop shot per l’innovazione. Tutto quanto una piccola azienda cerca in ambito di digitalizzazione, comprensione e applicazione dell’Industry 4.0, qui lo può trovare.” Il cuore sono i servizi: orientamento e consulenza, che servono a una comprensione e a una applicazione immediata delle tecnologie, e la formazione. Inoltre, sono stati creati una serie di servizi: dalla location alla finanza agevolata, a disposizione delle imprese. Al centro dei servizi vi è la linea pilota: un ambiente produttivo ma senza i vincoli della produzione. “Non è un insieme di dimostratori; qui si possono fare prodotti, processi, senza  vincoli in termini di volumi. Qui è possibile trovare un servizio fondamentale per le imprese: il test before invest. Testare le tecnologie prima di procedere con l’investimento vero e proprio. Bi-Rex è un insieme di tecnologie 4.0, integrate e connesse, e i casi d’uso che il team di Bi-Rex sta sviluppando derivano da progetti che lo stesso Competence Center sta finanziando e sviluppando, oppure da progetti negoziati e affidati dalle imprese. Bi-Rex è stato cofinanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico nei primi tre anni, e il 60% del cofinanziamento è stato già distribuito alle imprese con dei bandi di sviluppo sperimentale. La dotazione che si aveva a disposizione è stata già totalmente distribuita.”