Un team di ricercatori dell’Università di Pavia ha sviluppato un ‘anello magico’ che intreccia tra loro le particelle di luce e promette di rendere più sicure comunicazioni e acquisti su internet. La sicurezza dei dati è oggi garantita da protocolli matematici. Per criptare un messaggio si usano funzioni matematiche che sono molto diffi cili da invertire per decrittarlo. Non esiste però un teorema matematico che ne garantisca l’inviolabilità: potrebbe esistere un algoritmo in grado di decrittare i messaggi in modo semplice. In tal caso la sicurezza verrebbe meno. Il nuovo dispositivo, sviluppato in collaborazione con le Università di Toronto e di Glasgow, è un canale di silicio di sezione 500 per 220 nanometri ripiegato ad anello. Qui i fotoni si propagano senza uscirne, come succede nelle fi bre ottiche. Si producono così coppie di fotoni che rimangono legati tra loro a prescindere dalla distanza che li separa. Questo particolare legame tra particelle è tale che se una spia provasse a leggere il dato codifi cato in uno dei due fotoni, l’altro renderebbe palese l’intromissione a chi si sta scambiando le informazioni criptate. L’inviolabilità della comunicazione è quindi intrinseca al sistema stesso. La principale novità sta nel fatto che l’anello è molto più piccolo, economico e ha bisogno di poca potenza. Il silicio di cui è fatto è lo stesso con cui vengono costruiti microprocessori e memorie di computer e telefoni. Ha quindi le potenzialità per essere integrato su chip nel giro di 3-5 anni. Il team di ricerca sta ora lavorando a sviluppare soluzioni più pratiche per miniaturizzare componenti esterni e rivelatori.
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