Catene da neve in materiale plastico BASF: aderenza alle basse temperature

La plastica è un efficace sostituto del metallo anche a basse temperature: l’azienda francese Joubert Productions, che ha sede ad Ambert e realizza prodotti tessili e in gomma, sta immettendo, per la prima volta sul mercato, delle catene da neve con maglie costruite interamente in materiale plastico. Ciò è stato possibile grazie al poliuretano termoplastico (TPU) di BASF, l’Elastollan®, e grazie al supporto offerto da BASF nell’ottimizzazione della geometria e della produzione del componente.

Le catene da neve prodotte con due tipologie di Elastollan®, B90A15 e B60A10WH, risultano conformi allo standard ÖNORM 5117, riconosciuto in tutta Europa, sono disponibili per diverse misure di pneumatici e sono facili da montare. Le varie tipologie di Elastollan® sono caratterizzate da flessibilità alle basse temperature, resistenza all’abrasione, a ghiaia e sale stradale, e possono quindi garantire un’ottima aderenza delle catene su ghiaccio e neve.

Per questa nuova applicazione, Elastollan® offre un’eccellente combinazione di leggerezza strutturale e produzione in serie: la tradizionale struttura metallica delle catene viene sostituita da due tipologie di Elastollan® di diverso colore che aderiscono chimicamente l’una all’altra nel processo di stampaggio a iniezione, e che quindi non devono essere ulteriormente assemblate. L’Elastollan® B90A15, di colore nero, è più rigido e possiede buone proprietà meccaniche insieme a un’elevata flessibilità alle basse temperature; l’Elastollan® B60A10WH invece, di colore rosso, è più flessibile e scorrevole. Nello stampaggio a iniezione compatto, le maglie nere della catena vengono sovrastampate con le maglie di Elastollan® rosse in un unico stampo, processo che le unisce chimicamente. Dato che i materiali TPU aderiscono perfettamente, non sono necessarie altre fasi di assemblaggio come succede invece con le catene in metallo.

“I prodotti di qualità e su misura rappresentano la parte più importante del nostro business. BASF non solo ha supportato la nostra idea di produrre delle catene da neve leggere e facili da montare, ma ci ha anche fornito il materiale ideale. Per l’azienda è stata fondamentale la collaborazione con BASF che ci ha aiutato a partire dall’idea iniziale, attraverso la ricerca dello stampo appropriato, fino alla realizzazione del prodotto finito, consentendoci in questo modo di impostare un processo produttivo ottimale”, dichiara Régis Kaelin, responsabile R&D alla Joubert. “Ciò significa che non solo siamo in grado di fabbricare in modo efficiente i prodotti, ma possiamo anche offrire agli automobilisti un livello di sicurezza elevato durante l’inverno grazie a catene da neve che possono essere utilizzate senza problemi.”

Lo standard austriaco ÖNORM 5117 è pensato per le maglie in metallo delle catene da neve che coprono interamente il battistrada degli pneumatici e devono rimanere a contatto con l’asfalto indipendentemente dalla posizione della ruota. Grazie all’eccezionale tenuta stradale del materiale TPU di BASF, le catene da neve consentono agli automobilisti di mantenere il miglior controllo possibile dei propri veicoli su strade innevate. Visto che le maglie in Elastollan® sono molto più leggere rispetto a quelle tradizionali in metallo, le catene da neve sono facili da montare e veloci da smontare.

Senza categoria

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%