Cucine solari

cucInvece di bruciare legna verde e produrre fumi tossici e nocivi, Haiti adesso usa le cucine solari. Da questa proposta ha preso vita il progetto, tutto made in Italy, “Cucine solari per Mont-Organisé”, avviato dalla AFN onlus, associazione che opera a livello internazionale dal 1998 con famiglie e bambini. Il tentativo è quello di incentivare ad Haiti l’utilizzo dell’energia del sole per cucinare, riducendo l’utilizzo della legna che produce inquinamento ed emissioni. Oltre alle emissioni, infatti, si dà adito a pratiche quali la deforestazione incontrollata, che ha effetti a catena sul suolo e sulla disponibilità di acqua.

Grazie alle cucine solari si spera di mandare in soffitta queste pratiche deleterie, passando all’uso di energia pulita. Esse si basano su un sistema tipico del solare a concentrazione: attraverso una lente, opportunamente progettata in termini di geometria e di materiale e di trattamento superficiale, la luce solare si tramuta in energia termica, che viene immagazzinata in una batteria termica. Come materiale termoconvettore sono utilizzati dei sali fusi, componenti né infiammabili né tossici che sono normalmente utilizzati come fertilizzante per l’agricoltura.

Una cucina solare può trattenere il calore per circa 20 ore da quando avviene l’interruzione dell’irradiamento. Scaldando opportunamente in precedenza l’impianto, diventa possibile cuocere il cibo durante le ore notturne. La tecnologia è molto semplice, di facile manutenzione e per la costruzione e il montaggio non serve manodopera esperta. Addirittura, si può costruire le cucine con materiali reperiti sul posto, abbattendo i costi di spedizione dei componenti e quelli relativi al reperimento di personale tecnico qualificato.

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