Il grafene è un sottilissimo foglio di carbonio spesso quanto un singolo atomo. E ha proprietà prodigiose.
Un gruppo di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha confermato che il grafene è la chiave per rendere più efficiente la produzione di energia nel futuro, dalle batterie alle celle solari, all’immagazzinamento dell’idrogeno.
Grazie al ridottissimo spessore il grafene può essere considerato bidimensionale. La superficie molto vasta permette di immagazzinare una grande quantità di energia: un grammo di grafene, se esteso, copre 2.600 metri quadrati. Per questo il grafene può rendere più efficienti le batterie al litio e i supercapacitori, cioè
quei dispositivi che accumulano e rilasciano energia. Uno dei prototipi più avanzati in questo campo è un alimentatore per telefoni cellulari che potrebbe arrivare sul mercato già tra qualche mese. Nel giro di qualche anno avremo anche le prime batterie al litio basate sul grafene, capaci di immagazzinare più energia rispetto a quelle attuali. Una vera rivoluzione, sostenuta anche dalla progressiva diminuzione del prezzo di questo materiale.
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