Il digitale è il cuore della quarta rivoluzione industriale

Riceviamo e pubblichiamo con piacere un intervento sulla quarta rivoluzione industriale di Stefano Mosca, responsabile della filiale italiana di Protolabs, il servizio online di prototipazione e produzione rapida con tecnologie additive e sottrattive.

Intelligenza artificiale, IoT, Big Data… La quarta rivoluzione industriale che stiamo attualmente vivendo si svolge in un contesto digitale. Non stupisce quindi vedere la Commissione Europea presentare, nell’aprile 2016, un piano di misure di circa 50 miliardi di euro di investimenti per un mercato unico digitale. Di questo budget, 500 milioni saranno destinati alle imprese che scelgono l’innovazione tecnologica, in Italia attuati attraverso il piano Industria 4.0. Si tratta di investimenti cruciali per la nostra economia poiché al termine, è la promessa di un’innovazione al servizio dell’Uomo, la promessa di un aumento dei ricavi e la promessa di miglioramento della qualità di vita delle persone. Questa rivoluzione, più di qualsiasi altra, ha il potere di trasformare l’industria in modo duraturo e profondo.

L’IoT al servizio dell’industria

Orologi connessi, automobili a guida autonoma, termostati intelligente… Il nostro quotidiano è pieno di oggetti intelligenti che utilizzano tecnologie complesse il cui scopo principale è quello di semplificarci la vita. Mentre alcuni sostituiscono i gadget commerciali, altri hanno il potere di cambiare radicalmente il nostro mondo. L’Internet degli Oggetti permette, per esempio, agli enti preposti di misurare automaticamente il livello d’inquinamento, controllare la qualità dell’acqua distribuita dalle reti, seguire le specie in via di estinzione, avvisare la popolazione in caso di catastrofi naturali o, ancora, migliorare considerevolmente le prestazioni delle reti elettriche.

Stabilimenti intelligenti

La tappa successiva della quarta rivoluzione industriale sarà lo sviluppo di stabilimenti intelligenti che utilizzano la messa in rete, diretta e universale, di oggetti intelligenti attraverso Internet, cui si dà anche il nome di Internet industriale degli oggetti (IIoT – Industrial Internet of Things). Ci promette di integrare tutto armoniosamente grazie a dispositivi intelligenti che raccoglieranno dati, prenderanno decisioni e ci informeranno sui problemi. È dunque essenziale che l’industria manifatturiera sfrutti l’IoT per migliorare la sua competitività nazionale: miglioramento della sicurezza dei lavoratori, riduzione dei costi di gestione e miglioramento della produttività. I guadagni che ne possono conseguire sono tali che, secondo una relazione di Grand View Research, il mercato dell’IoT industriale dovrebbe raggiungere i 934 miliardi di dollari nel 2025.

Seguire il filo digitale

Industria 4.0 e la rivoluzione dell’IIoT vanno ben oltre i gadget intelligenti e le macchine utensili parlanti. Il settore più interessato da questo sisma industriale è probabilmente quello della produzione digitale, modalità relativamente nuova di condividere i dati lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, per limitare i costi, ridurre i ritardi nella produzione e migliorare la qualità dei pezzi. Alcune aziende sono attualmente impegnate nell’elaborazione di piattaforme digitali integrate, nelle quali si raggruppano tutti gli aspetti della produzione, dalle prime fasi della progettazione alla pianificazione degli stabilimenti, passando per i commenti dei clienti dopo la consegna. Questo filo conduttore digitale permette di eliminare le lacune di informazioni che ostacolano gli scambi dei dati tra i diversi software: esso integra infatti ogni componente del processo di produzione, in particolar modo gli strumenti di modellazione e visualizzazione per i file CAD 3D, i software di analisi di realizzabilità (DFM), la produzione a controllo numerico (CNC), l’automazione dei processi di produzione e i sistemi di raccolta dei dati nello stabilimento. Correttamente integrato, questo mix di soluzioni digitali segue tutte le fasi dello sviluppo del prodotto: progettazione, modello, prototipazione, produzione, rifinitura e successivamente logistica, consegna e gestione post-vendita. Non occorre fare altro che aggiungere i file correlati al processo di produzione, come gli acquisti, la logistica, il magazzino o la contabilità (gestiti generalmente dal sistema ERP) per completare il ciclo digitale.

Adattarsi ai cambiamenti con la produzione digitale

Siemens PLM definisce la produzione digitale come un modo per permettere agli ingegneri di “definire la totalità di un processo di produzione in un ambiente virtuale che comprende gli utensili, le catene di montaggio, le postazioni di lavoro, la pianificazione degli stabilimenti, l’ergonomia e le risorse”. La produzione digitale permette di produrre di più, di eliminare i limiti di fattibilità e di prendere più rapidamente decisioni informate. Come è stato ben espresso da Patrick Michel, VP DELMIA User Experience & Marketing presso Dassault Systèmes, “grazie alla produzione digitale, un processo manuale lento e dispendioso in termini di risorse, si può adattare alla realtà del XXI secolo.” Eppure, la maggior parte delle imprese è reticente al cambiamento. La minima interruzione della supply chain o della produzione si può rivelare catastrofica, tanto per i produttori quanto per i loro clienti. Cosa occorre dunque fare per modificare profondamente le infrastrutture ed i processi industriali? Per compiere il salto, è necessario che le imprese collaborino strettamente con i fornitori esperti in tecnologie digitali e sfruttino la loro agilità. Il cammino della trasformazione digitale è spesso costellato di ostacoli, ma le imprese si potranno reinventare solamente adottando una nuova strategia e abbracciando il cambiamento.

Lo stabilimento di domani

Acciaio, macchine a vapore, catene di montaggio o circuiti integrati, i pilastri delle rivoluzioni industriali precedenti potevano essere visti, toccati e sentiti. Le cose sono ben diverse nella quarta rivoluzione industriale, questa confluenza virtuale di dati, software e sensori in cui reti tecnologiche diverse lavorano insieme per razionalizzare i processi di progettazione e produzione esistenti. L’industria 4.0 ha pertanto un vero e proprio punto in comune con le rivoluzioni precedenti: si occupa della promozione e del perfezionamento di questa istituzione fondamentale che è lo stabilimento di produzione. La prosperità di un paese – in particolare il nostro – si fonda anche sulla sua industria manifatturiera, per cui mettere a disposizione delle imprese dei processi ottimali è una necessità economica.