Trasformazione digitale industriale a rischio per il divario di competenze

Trasformazione digitale
Credit immagine: Pete Linforth, Pixabay

Secondo una ricerca realizzata da 451 Research per Hitachi Vantara, il divario di competenze minaccia di bloccare la trasformazione digitale industriale per quasi la metà delle aziende. Priorità contrastanti e carenze di competenze nell’IoT, nella data science AI/ML e nella robotica minano i potenziali progressi nella convergenza IT-OT e nella sicurezza.

Hitachi Vantara, la filiale di Hitachi che si occupa di infrastrutture digitali, gestione e analisi dei dati e soluzioni digitali, ha pubblicato i risultati di una ricerca realizzata da 451 Research e commissionata da Hitachi Vantara secondo cui la mancanza di competenze digitali mette a rischio le iniziative di trasformazione digitale delle aziende. Commissionato da Hitachi Vantara, il rapporto “Industria 4.0: Maturità dell’adozione e dell’impatto su sostenibilità e ESG” ha intervistato oltre 600 leader IT e OT impegnati in iniziative di Industria 4.0 nei settori manifatturiero, dei trasporti, dell’energia e dei servizi pubblici. Il rapporto completo si può scaricare seguendo questo collegamento.

Certezze e preoccupazioni sulla trasformazione digitale industriale

Il rapporto fornisce un’ampia panoramica delle certezze, delle preoccupazioni e dei prossimi passi delle imprese attivamente impegnate nella trasformazione digitale. Tra le principali evidenze:

  • Mentre il 100% delle aziende intervistate si sta impegnando o sta pianificando progetti di trasformazione digitale per le proprie operazioni o per la filiera, più della metà ha dichiarato di non avere competenze sufficienti in aree chiave. Le carenze più critiche sono quelle relative alla data science (42%), intesa come intelligenza artificiale, machine learning e capacità analitiche, all’implementazione e allo sviluppo dell’IoT (48%) o all’implementazione e alle operazioni di robotica (60%).
  • Dato il divario in termini di competenze tecnologiche, almeno il 37% degli intervistati ha dichiarato di non avere in programma l’implementazione di iniziative basate sull’IoT.
  • Un tempo considerata un potenziale ostacolo alle iniziative di trasformazione digitale e per l’Industria 4.0, la convergenza IT-OT sta comunque avvenendo: il 95% degli intervistati afferma che i due reparti collaborano in maniera positiva o persino meglio quando si tratta di progetti IoT.

Di fronte a troppe priorità e a un numero insufficiente di persone, le aziende hanno bisogno di un approccio mirato e sostenuto che produca risultati il più rapidamente possibile“, ha dichiarato Sid Sharma, IoT Practice Leader di Hitachi Vantara.In Hitachi Vantara ci concentriamo su un approccio incentrato sui risultati, grazie alla nostra profonda competenza ed esperienza nel settore. I nostri schemi, modelli di dati e soluzioni di automazione pronte per l’uso, specifici per il settore, ci aiutano a raggiungere e accelerare i risultati“.

Il motore principale della trasformazione digitale è l’ottimizzazione dei processi

L’indagine ha inoltre rivelato che le aziende si trovano ad affrontare una moltitudine di priorità digitali in competizione tra loro, dall’ottimizzazione del business alla fidelizzazione dei dipendenti, fino all’ESG (ambiente, sociale e governance). Il motore principale della trasformazione digitale continua a essere l’ottimizzazione dei processi e delle operazioni aziendali, ma è seguito da vicino in termini di priorità dalla riduzione dei rischi, dall’innovazione/nuovi flussi di reddito e dall’aumento dei ricavi/taglio dei costi.

La trasformazione digitale e il suo potenziale per la creazione di valore per la società, l’ambiente e le economie dipenderanno dalla velocità con cui alcuni settori industriali riusciranno ad adottare e preparare la propria forza lavoro per il cloud, la cybersecurity, il 5G, l’AI/ML e l’IoT. Le aziende devono essere selettive sui risultati più critici per le loro attività e allinearli in modo appropriato con i necessari investimenti in software, automazione e servizi“, ha aggiunto Sharma.

Nonostante l’ESG si classifichi all’ottavo posto come driver aziendale, oltre l’80% degli intervistati ritiene che i requisiti normativi ESG abbiano un impatto almeno medio sulla propria organizzazione e si aspetta un aumento significativo nei prossimi due anni.

Anche se la normativa avrà un certo impatto, le aziende hanno indicato che le principali motivazioni per raggiungere gli obiettivi ESG provengono da altre pressioni sociali e di mercato“, ha dichiarato nel report Ian Hughes, Senior Research Analyst per l’Internet of Things di 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence. “L’aumento dell’efficienza e della sostenibilità sono fattori competitivi per le imprese. La trasformazione digitale aiuta a migliorare l’efficienza e molti dei requisiti ESG raggiunti sono quasi un bonus“.

Aumenta la fiducia nella sicurezza informatica

Il report, preparato nel mese di agosto del 2022, rivela inoltre che più di tre quarti degli intervistati sono fiduciosi nelle competenze della propria azienda in materia di sicurezza IT e OT, operazioni e sviluppo di applicazioni. Tuttavia, questo grado di fiducia potrebbe essere sopravvalutato alla luce dei risultati di un recente studio sulla cybersecurity, secondo il quale quasi quattro intervistati su cinque nel settore IT hanno segnalato un attacco ransomware nella loro azienda nel corso dell’ultimo anno e quasi tre quarti (73%) sono stati colpiti finanziariamente o operativamente da questi attacchi.

451 Research ha intervistato 616 persone nei settori dei trasporti (35%), dell’energia (33%) e della produzione (32%). Il 35% degli intervistati ha sede negli Stati Uniti, mentre il resto è suddiviso tra Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone. Quasi due terzi degli intervistati provengono da aziende con 500 o più dipendenti e rappresentano una ripartizione 51-49% tra organizzazioni IT e OT.

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