Strutture reticolari ultraleggere

Il designer finlandese Janne Kyttanen ha creato “Sofa So Good”, un divano composto da una struttura reticolare, completamente stampato in 3D in un’unica stampata. Per realizzarlo è stata utilizzata una stampante 3D Systems, modello ProX 950, che sfrutta la tecnologia di stereolitografia per ottenere stampe di grandi dimensioni ad alta velocità. Il divano occupa tutto il volume di stampa disponibile di 1500 x 750 x 550 mm, per un peso finale di soli 2,5 chili, pari alla quantità di materiale grezzo utilizzato, ed è in grado di sostenere fino a 100 chili di peso. Il prodotto finale è stato poi rivestito di rame e cromato, processo che valorizza la grande definizione della stampante, in grado di ottenere layer dello spessore di 0,0099 cm, per un totale di 6000 strati sinterizzati. Kyttanen per la realizzazione di questo progetto ha preso ispirazione dalla natura, in particolare dai bachi da seta e dai ragni, cioè insetti in grado di produrre strutture reticolari. L’utilizzo della fabbricazione additiva ha reso possibile la creazione di una struttura che richiama una ragnatela tridimensionale con una libertà formale impossibile da realizzare con qualsiasi altra tecnologia produttiva, ad un peso ridottissimo. Il designer oltre a esplorare le caratteristiche dello stampaggio 3D, ne indaga i principi e i vantaggi, ponendo la questione di quanto materiale si potrebbe risparmiare utilizzando queste tecnologie capaci di lavorare con uno scarto praticamente pari a zero.

str2 I progetti di MX3D Parimenti lo studio olandese MX3D da anni è specializzato nella stampa 3D di metalli abbinata a strutture reticolari, e due recenti progetti sono particolarmente esplicativi.

Joris Laarman ha sviluppato “Aluminium Gradient Chair”: una seduta ingegnerizzata a livello cellulare, contraddistinta da una estetica piacevole ed elaborata, sposata a leggerezza e solidità strutturale. La sedia viene prodotta tramite una stampante a tecnologia DMLS (Direct Metal Laser Sintering), quindi date le dimensioni non è stato possibile ottenerla in un’unica stampata, ma è divisa in moduli poi assemblati.

Di un altro approccio ha beneficiato un ben più ambizioso progetto: un ponte stampato da un braccio robotico sul canale Oudezijds Achterburgwal di Amsterdam. Questa volta l’idea parte da oltre-oceano, presso l’”Institute for Advanced Architecture of California” (IAAC) dove Laarman, Petr Novikoc e Sas´ a Jokic´ hanno sviluppato in collaborazione con Autodesk, che ha fornito assistenza software, un braccio robot a sei assi in grado di “stampare” acciaio o resina tramite estrusione, fusione e saldatura, nell’aria, senza necessità di supporti e senza limiti dimensionali. Per completare l’opera si prevede che saranno necessari dai tre ai quattro mesi, e dovrebbe concludersi nel 2017.

str3Progetto Unfold e Materialise In Belgio, ritornando al tema delle sedute, lo studio “Unfold”, in collaborazione con Materialise, si è approcciato all’utilizzo della stampa 3D in maniera originale e inaspettata. Per sviluppare “Skafaldo”, progetto presentato durante la Design Week di Milano, sono state utilizzate le strutture di supporto di una stampante a tecnologia SLS, che solitamente vengono dismesse al termine della stampa, come elemento contraddistintivo, ottenendo così strutture geometriche molto leggere e in grado di sostenere grandi pesi. Dal punto di vista formale il disegno si ispira all’architettura industriale neo-gotica e nel risultato finale, per ottenere una migliore resa estetica, le strutture in questione sotto state colate in bronzo e il loro compito è di reggere rispettivamente una ciotola e un tavolino.

Questi prodotti mostrano quali vantaggi possono portare le tecnologie di stampa 3D, non solo in settori ad alto coefficiente tecnologico (aerospaziale) dove si privilegia il contenuto funzionale, ma anche in ambienti comuni (arredo casa, ambiente urbano) dove è possibile coniugare estetica ed efficienza.

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