La storia di Stratasys coincide con quella della stampa 3D. Anzi, dei “sistemi di produzione con tecnologia additiva” come sarebbe più opportuno chiamarli per distinguerli dalle stampanti a basso costo che si sono diffuse esponenzialmente negli ultimi anni. Che la storia di questa tecnica produttiva sia intimamente connessa con quella dell’azienda americana è testimoniato proprio dal fatto che sia stato Scott Crump, fondatore di Stratasys, a inventare la tecnologia FDM, o modellazione per deposizione di filamenti fusi, miscelando cera e plastica nella cucina della sua casa. Proprio quella tecnologia che ora, a distanza di quasi tre decenni, è alla base delle stampanti consumer dopo la scadenza del brevetto originale.

Stratasys non si è fermata nel frattempo, e accanto ai sistemi produttivi industriali basati su questa tecnologia (niente a che vedere con le macchine consumer per precisione, velocità e materiali), ha messo a punto, in parallelo, altre tecnologie e altri sistemi di stampa con l’azienda Objet (che ha presentato nel 2008 la prima stampante multi-materiale al mondo), acquisita nel 2013 e proprietaria dell’altro grande ramo tecnologico di casa : il metodo di fabbricazione additiva avanzata PolyJet che permette di realizzare prototipi, parti e utensili con superfici lisce e dettagli accurati. Con una risoluzione degli strati di 16 micron e un livello di precisione fino a 0,1 mm, grazie a questa tecnologia è possibile produrre pareti sottili e geometrie complesse utilizzando un’ampia gamma di materiali.

Objet30 Prime è ideale per la prototipazione di beni ed elettronica di consumo, dispositivi medici, stampi e così via.
Objet30 Prime è ideale per la prototipazione di beni ed elettronica di consumo, dispositivi medici, stampi e così via.

Flessibilità di gamma
Su questa strada Stratasys da anni si muove proponendo sia sistemi di produzione adatti per le necessità delle medie e grandi aziende, lanciati per la prima volta nel 2012, sia sistemi di manifattura additiva caratterizzati da un prezzo così competitivo da essere appetibili anche dalle piccole imprese. Ma che, quanto a risultato finale, non hanno nulla da invidiare ai più performanti sistemi di fascia alta. Stratasys ha raggruppato le sue stampanti in varie famiglie: Idea, Design, Production e Dental. Possiamo dare un’idea della flessibilità di offerta di Stratasys prendendo ad esempio due sistemi differenti, Object30 PrimeObjet260 Connex 2, che sono entrambi adatti per le manifatture italiane perché in grado di produrre stampi pilota della stessa qualità finale pur costando il primo circa un quarto del secondo.

Certo, la Objet260 Connex 2 ha alcune marce in più per quanto riguarda la velocità di produzione e la possibilità di usare oltre 140 materiali differenti, ma la Object30 Prime per chi non ha esigenze così spinte di materiali e velocità di produzione, ovvero la gran parte delle piccole aziende italiane che potrebbero trovare beneficio dall’introduzione della manifattura additiva nel loro flusso produttivo, è una soluzione sicuramente che vale la pena di prendere in considerazione. Non a caso, se durante la scorsa edizione di Mecspe, la fiera italiana di riferimento per l’industria manifatturiera, Stratasys ha esposto, tra le altre macchine, la Objet260 Connex 2, quest’anno a Mecspe (17 – 19 marzo 2016, Fiera Parma) nell’area dimostrativa “Fabbricare con la stampa 3D” nella quale si vedrà in funzione un processo industriale che parte dalla progettazione di un gadget fino ad arrivare alla stampa a iniezione, il processo di realizzazione dello stampo (che avverrà sotto gli occhi di tutti) sarà affidato a una Object30 Prime.

Stampi di alta qualità con Stratasys Objet30 Prime
«Un gran numero di nostri clienti – afferma Nadav Sella, Director, Manufacturing Tools di Stratasys – usa con piena soddisfazione la Object30 Prime e il materiale Rigur per produrre in 3D stampi per stampare ad iniezione piccole serie di circa 20/50 unità. Fra gli altri materiali, i nostri stampi lavorano con PP, PC, ABS, ASA e TPE». Vediamo quindi più in dettaglio questo sistema di stampa additiva e anche il materiale Rigur citato da Sella. Per quanto riguarda Object30 Prime, è una macchina che combina l’accuratezza e la versatilità delle macchine di prototipazione rapida di fascia alta e l’ingombro minimo di una stampante 3D. Basata sulla tecnologia PolyJet, offre otto materiali di stampa 3D diversi, tra cui materiali trasparenti, resistenti alle alte temperature e polipropilene simulato, ed è caratterizzata da una elevata risoluzione di stampa, mediante la quale è possibile ottenere superfici lisce, componenti mobili di piccole dimensioni e pareti sottili. Grazie allo spazioso vassoio di 300 x 200 x 150 mm (11,81 x 7,87 x 5,9 pollici), Objet30 Prime è ideale per la prototipazione di beni ed elettronica di consumo, dispositivi medici, stampi e così via. Con questa stampante possono essere usati i materiali rigidi opachi della famiglia Vero, tutti progettati per la simulazione di plastiche che rispecchiano fedelmente i prodotto finale.  I colori disponibili sono bianco, nero, blu e grigio. A questi si aggiungono materiali specializzati quali il trasparente VeroClear (per simulare otticamente una termoplastica trasparente come il polimetilmetacrilato) il materiale per alte temperature Rigur RGD525 (adatto per stampi, prove funzionali avanzate e flussi di aria e acqua calda) e i materiali in polipropilene simulato, Rigur RGD450 e Rigur RDG430, per creare pezzi dalla superficie uniforme, con cardini mobili, chiusure flessibili e parti a pressione. Per finire, Object 30 Prime può utilizzare anche 2 materiali simil gomma e il materiale bio-compatibile Med 610.

Il flusso di lavoro ottimizzato della Objet260 Connex 2 permette di abbassare notevolmente il TCO di questo sistema di stampa, soprattutto grazie alla rimozione automatizzata del supporto e la sostituzione dei materiali con il sistema in funzione.
Il flusso di lavoro ottimizzato della Objet260 Connex 2 permette di abbassare notevolmente il TCO di questo sistema di stampa, soprattutto grazie alla rimozione automatizzata del supporto e la sostituzione dei materiali con il sistema in funzione.

Oltre i limiti con Objet260 Connex 2
Se le caratteristiche della Objet30 Prime sono già a un livello per cui si può parlare a buona ragione di manifattura additiva professionale, con Objet260 Connex 2 si può andare ancora oltre. Il suo flusso di lavoro ottimizzato permette di abbassare notevolmente il TCO di questo sistema di stampa, soprattutto grazie alla rimozione automatizzata del supporto e la sostituzione dei materiali con il sistema in funzione. Sono anche più numerosi i materiali disponibili. Combinandone due in specifiche concentrazioni e microstrutture è possibile produrre una gamma di materiali digitali con diversi gradi di traslucenza, duttilità e resistenza termica. In un prototipo possono essere presenti fino a 27 materiali, senza necessità di assemblaggio, oppure in una selezione di modelli diversi tutti realizzati in un unico processo di stampa. Non solo: con la Objet260 Connex2 è possibile costruire  prototipi nel materiale ABS digitale, robusto e a due componenti, e completare il progetto con un terzo materiale di base, ad esempio il TangoBlack, per lo stampaggio a iniezione sovrapposta, oppure un materiale trasparente per la trasmissione della luce. Sul versante del simil-propilene, è possibile scegliere tra singoli materiali robusti in grado di resistere alla sollecitazione di cerniere integrate, chiusure flessibili a pressione, oppure combinarlo con un materiale simil-gomma per ottenere una gamma di tonalità di grigio e valori di durezza Shore A. Insomma, si tratta solo di scegliere tra l’una e l’altra mettendo sulla bilancia l’investimento richiesto e le applicazioni previste. Sapendo, in ogni caso, che il prodotto stampato sarà, nell’ambito degli stessi materiali impiegati, analogo.