SolaRoad: in Olanda la prima pista ciclabile con celle fotovoltaiche

SolaRoad_visualWeb-1024x726Le piste ciclabili sono dei percorsi protetti riservati alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Il loro scopo, infatti, è quello di separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli.

Per non parlare di tutti gli aspetti pratici, economici ed ecologici che ne susseguono. Le piste ciclabili, infatti, vogliono valorizzare l’uso della bicicletta, alla base della mobilità sostenibile, oltre al fatto che, il suo utilizzo, consente di risparmiare denaro, di ridurre l’inquinamento e di mantenersi in esercizio fisico, aspetto molto importante per la nostra salute.

I pannelli fotovoltaici, invece, sono degli impianti elettrici composti da celle fotovoltaiche, in grado di convertire l’energia solare incidente in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, tipicamente impiegato come generatore di corrente in un impianto fotovoltaico.

Un sistema, questo, che non sono permette di risparmiare tantissima energia, ma che consente di sfruttare al meglio le risorse dell’ambiente.

Stiamo parlando dell’Olanda, madrepatria dei percorsi ciclabili, dove l’stituto di ricerca TNO ha ufficialmente inaugurato il progetto SolaRoad, la prima pista ciclabile con celle solari.

Si tratta di un percorso di cemento nel quale sono state inserite le celle solari, il tutto è stato poi rivestito in vetro temperato e anti-scivolo così da permettere il passaggio della luce solare

Il percorso, inoltre, risulta essere leggermente inclinato, così da favorire alla pioggia di lavar via lo sporco e di mantenere pulita la superficie della pista ciclabile. Inoltre, una soluzione del genere, garantisce la massima esposizione solare, perchè in questi casi una superficie del tutto piana non è certamente l’ideale. Anche se, questo bisogna dirlo, la luce catturata sarà senza dubbio inferiore rispetto a quella assorbita dei pannelli solari installati sui tetti, si stima una differenza del 30%.

La pista ciclabile si trova in un tratto di strada particolarmente attraversato che collega Amsterdam con Krommenie. Tale pista sarà collegata alla rete elettrica del paese per venire incontro alla sempre più grande richiesta energetica dell’Olanda.

Grandi prospettive per il futuro

Il percorso ciclabile con celle solari è lungo 70 metri, ma l’obiettivo è quello di raggiungere i 100 metri entro il 2016. E questo, secondo i pronostici, basterebbe a fornire energia elettrica sufficiente a tre abitazioni.

Il progetto, avviato nel 2009, è costato 3 milioni di euro e ha visto la costruzione di una corsia dotata di celle solari e una, invece, priva di celle, poichè verrà impiegata per testare varie superfici diverse.

Secondo l’istituto di ricerca TNO, inoltre, sono molte le superfici che possono essere sfruttate nella medesima maniera, al di là delle piste ciclabili. Si pensi, per esempio, a quelle strade disponibili ad una trasformazione del genere, che potrebbero fornire energia elettrica ai diversi apparecchi, quali semafori, tabelloni elettrici, auto elettriche e quant’altro.

Senza categoria

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%