Robotica collaborativa: gli stati generali

Robotica collaborativa
Alessio Cocchi

Oltre 700 iscritti per la prima edizione degli Stati Generali della Robotica Collaborativa organizzata da Universal Robots. L’evento online ha chiamato a raccolta i maggiori esperti di automazione e robotica del Paese. Attraverso i 12 speech e la tavola rotonda finale, è stato evidenziato il ruolo centrale svolto dai cobot nel trasferire competenza, disegnare nuovi processi produttivi, introdurre nuove modalità di ricerca e, soprattutto, rimettere l’uomo al centro della fabbrica. Le idee emerse daranno corpo alla Carta delle Idee della Robotica Collaborativa.

«Sono estremamente soddisfatto della riuscita dell’evento e soprattutto dei contenuti che ne sono emersi – commenta Alessio Cocchi, country manager Italia di Universal Robots. Il contributo dei nostri relatori è stato fondamentale per disegnare la prossima Carta delle Idee della Robotica Collaborativa, un documento che per noi è un manifesto rivolto all’intero settore, destinato a fornire un contributo al dibattitto in corso sulla robotica e sui suoi usi». La giornata ha visto susseguirsi diversi panel, ciascuno dedicato a un tema specifico. Dopo l’introduzione di Domenico Appendino, presidente di SIRI (la SocietĂ  di Robotica Industriale Italiana) e consigliere UCIMU, che ha fornito un’esauriente panoramica sullo stato applicativo della robotica in Italia e sulle sue ricadute in termini occupazionali (Robotica e lavoro in Italia: scenari presenti e futuri), è stata la volta di Francesco Messano, sindacalista della UILM, che ha portato il punto di vista sindacale sui temi della robotica e dell’automazione (Lavoro, competenze e sicurezza in fabbrica. Il ruolo della robotica collaborativa). Il panel successivo – Le frontiere della ricerca. Il cobot genera innovazione – ha visto invece alternarsi tre dei piĂą eminenti docenti di robotica italiani, Bruno Siciliano (Robotica collaborativa: attore polivalente nel Piano Nazionale della Ricerca), Antonio Bicchi (Le nuove frontiere della robotica collaborativa: si può programmare senza scrivere codice?) e Andrea Zanchettin (La fabbrica collaborativa e intelligente). Il tema della competenza e della formazione (centrale all’interno della concezione degli Stati Generali) è stato invece affrontato dal secondo panel: Il trasferimento di competenza. Il cobot come strumento abilitante. Lorna Vatta (Ridisegnare il processo attorno all’uomo per cogliere al meglio i benefici della robotica collaborativa), Salvatore Basile, (La formazione 4.0. Robotica e competenze per la fabbrica di domani), Pierpaolo Ruttico (Ricerca e innovazione con la robotica collaborativa in Architettura e Design) e Alessandro Tassinari (Robotica collaborativa e nuovi paradigmi educativi) hanno esposto nuovi modi di sfruttare la robotica sia per trasmettere competenza all’operatore, sia per arricchire di competenza e possibilitĂ  settori spesso estranei al mondo dell’automazione industriale (come il mondo dell’architettura e del design edilizio).

L’uomo al centro del processo

Il terzo panel L’uomo al centro del processo: la fabbrica 5.0 ha invece fatto toccare con mano le realtà applicative in essere, ovvero come alcune aziende interpretano la robotica collaborativa e la applicano per elevare e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori. Simone Pala (Pirelli), Fabio Federici (Ferrero) e Alessio Papucci (Vitesco Technologies/Continental) hanno portato l’esperienza dei propri brand descrivendo l’impatto dei robot collaborativi nelle attività quotidiane degli operatori. Gli Stati Generali si sono infine conclusi con la Tavola Rotonda finale in cui tutti i relatori sono stati nuovamente chiamati rispondere ad alcuni temi proposti da Riccardo Oldani, moderatore e conduttore dell’intero evento, per meglio arricchire di contenuto la costruenda Carta delle Idee della Robotica Collaborativa, che verrà diffusa nei prossimi mesi.

Universal Robots

Universal Robots è stata fondata nel 2005 per rendere la robotica accessibile a tutti, sviluppando robot industriali flessibili, facili da usare, a prezzi ragionevoli, adatti a operare in sicurezza. Dal lancio del primo robot collaborativo (cobot) nel 2008, la società ha registrato una crescita considerevole raggiungendo la leadership di mercato. La società, parte di Teradyne Inc., ha sede a Odense, in Danimarca, e ha filiali e uffici regionali negli Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Polonia, Turchia, Cina, India, Singapore, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Messico. Nel 2018, Universal Robots ha ottenuto un fatturato di 234 milioni di dollari.