Premiato il design del volantino a tre bracci di Elesa

Il volantino a tre bracci VB.839 di Elesa si è aggiudicato l’IF Design Award 2019 tra 6.400 prodotti provenienti da 50 paesi. Il premio è uno dei più importanti riconoscimenti internazionali di design del prodotto che, da quando è stato istituito nel 1954, premia ogni anno, attraverso una giuria di esperti, i migliori prodotti secondo canoni stabiliti. Tra i criteri di valutazione selezionati dai 67 membri della giuria internazionale figurano il grado di innovazione ed elaborazione, l’unicità, la funzionalità, la sicurezza, l’ergonomia e l’attrazione estetica. Con il corpo in tecnopolimero nero con finitura semi-lucida e calottina centrale nei 7 colori Elecolors, il volantino VB.839 presenta un design unico, nato dalla sovrapposizione ideale di due triangoli ruotati di un angolo di 8°. La particolare forma ergonomica permette una più diretta applicazione della coppia di serraggio da parte dell’operatore traducendosi nel massimo del confort e della sicurezza nelle operazioni di serraggio.

Innovazione nel mondo della componentistica

Un volantino di manovra con un anello di alluminio anodizzato mat che contrasta sul nero lucido del materiale plastico.

I 40 premi di design industriale conquistati da Elesa, dal 1971 a oggi, hanno scandito il corso della sua storia. Anty Pansera, storico e critico del design, racconta la grande attenzione e la cura di Elesa verso la “cultura del progetto”. “Ogni singolo dettaglio, sia esso estetico o funzionale, è essenziale e può differenziare significativamente la percezione di un prodotto.” È proprio su questo principio che Elesa ha sempre progettato i propri prodotti, cercando la perfetta funzionalità e il meglio dell’ergonomia nella creazione di componenti unici per il loro design e riconoscibili ovunque nel mondo come prodotti Elesa. Una storia che risale ai lontani anni ’50, quando l’azienda monzese inizia una rivoluzione nella realizzazione di certi tradizionali componenti meccanici per macchine utensili. “Questa innovazione prende le mosse da una precisa tendenza del mercato, che comincia a vedere macchine sempre più ergonomiche nel loro rapporto con l’uomo, ma anche esteticamente più accattivanti, in competizione con i vecchi macchinari (grigi o verdi e, comunque, piuttosto tristi), presenti nelle officine di quel periodo” così Anty Pansera, Docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e membro del CdA della Fondazione Museo del Design della Triennale, descrive l’interesse e l’attenzione che Elesa ha sempre dimostrato nei confronti del design. “In un mercato tipicamente tecnico, che non dava alcuna importanza all’aspetto estetico di una parte meccanica, Elesa introduce il “design”, convinta che un componente meccanico, oltre a funzionare bene, può anche essere bello” prosegue Anty Pansera. Così motiverà la Giuria della XVII Edizione del premio Compasso d’Oro del 1994, l’assegnazione del prestigioso premio a due volantini di manovra serie ECW. 375 e EWW. 240 “Risultato di una concentrazione di morfologia estrema ed essenziale in un settore dove le soluzioni formali sono normalmente trascurate. Il cerchio viene focalizzato ed enfatizzato fino a diventare qualcosa di metafisico.”. Una vocazione che si trasformò, nel corso degli anni seguenti, in una vera e propria missione pionieristica per l’epoca, resa possibile anche dalle particolari caratteristiche di stampabilità dei materiali plastici impiegati nella produzione, rispetto alle lavorazioni meccaniche di componenti in metallo (fusione, tornitura, fresatura, ecc.). È questo già un primo avvio a quello che sarà più tardi un movimento più ampio, che si caratterizza con l’introduzione nell’automotive, di componenti realizzati in tecnopolimeri, detto “metal replacement”: prodotti che erano tradizionalmente realizzati in metallo, iniziano a essere riproposti con materiali alternativi, come i materiali plastici termoindurenti in un primo tempo e i più recenti termoplastici, per arrivare agli attuali tecnopolimeri ad elevate prestazioni meccaniche e termiche (Super-Tecnopolimeri).

Un volantino dei primi anni 60

“L’occasione per un’importante innovazione si presenta per caso quando, nei primi anni ’60, un cliente inglese si rivolge a Elesa per chiedere un volantino di manovra (all’epoca normalmente nella forma a razze, per consentire di impugnare la corona) che potesse ruotare anche in automatico in alcune fasi del funzionamento, trascinato dalla rotazione del motore senza rischi per la sicurezza dell’operatore – racconta Anty Pansera – La risposta ovvia di Elesa è un volantino a disco pieno, senza razze, per assicurare appunto una maggiore sicurezza di lavoro. Ma una forma tonda, piena – un disco appunto – che poteva avere diametri sino a 200-250 mm, tutto nero (il materiale termoindurente con la necessaria resistenza meccanica esisteva solo nel colore nero) nel complesso si presentava con un aspetto “molto pesante”, esteticamente poco gradevole. Da questa considerazione nasce l’idea di Elesa di interrompere la pesantezza della massa nera con l’aggiunta di un elemento avente una funzione unicamente estetica: un anello piano (una corona circolare) di alluminio anodizzato mat, opportunamente proporzionato, tra il mozzo e la fascia esterna che di colpo, che illumina il volantino di una luce particolare per il contrasto e i riflessi di luce tra il colore nero lucido del volantino e l’alluminio anodizzato mat dell’anello”. Presentato al Design Show di Chicago nel 1971, il volantino riscuote subito un grande successo, aprendo improvvisamente il mercato a una nuova sensibilità: anche un componente con una funzione prettamente meccanica può anche essere “esteticamente bello”.