L’unico limite? L’immaginazione!

Lo stesso elemento realizzato attraverso l’assemblaggio delle parti o con l’ausilio della stampa 3D.
Lo stesso elemento realizzato attraverso l’assemblaggio delle parti o con l’ausilio della stampa 3D.
Lo stesso elemento realizzato attraverso l’assemblaggio delle parti o con l’ausilio della stampa 3D.

Nidek Technologies si occupa di ricerca e sviluppo nel settore dell’oftalmologia per il gruppo di cui fa parte, la corporation giapponese Nidek. La sua mission è quindi la ricerca di tecnologie innovative e l’implementazione di prototipi che vengono poi testati e verificati dalla casa madre, che procede poi alla produzione. La sede italiana segue la fase di produzione coadiuvando la sede giapponese fino all’effettiva immissione sul mercato dei prodotti. All’interno di un’attività di questo tipo il ruolo dei prototipi è fondamentale, ed è stato fondamentale per l’azienda prendere la decisione di ricorrere alla stampa 3D per la loro realizzazione. Una svolta importante. “I tempi di realizzazione di prototipazione e produzione si sono ridotti della metà, in alcuni casi sono anche diventati un terzo”, sintetizza Cesare Tanassi, amministratore delegato di Nidek Technologies. E rende il concetto con un esempio pratico: uno stesso elemento realizzato da Nidek Technologies assemblando le diverse parti che lo compongono paragonato allo stesso elemento ottenuto in un unico pezzo grazie alla stampante 3D. Il primo caso comportava il coinvolgimento di 3 diversi fornitori, con una notevole spesa e, soprattutto, tempi molto lunghi, di circa 5/7 settimane.

La stampa 3D ha permesso di abbattere i costi e i tempi in maniera significativa. Un punto su cui torna anche l’ingegner Alessandro Favaro, responsabile commerciale di 3DZ, che ha fornito a Nidek la stampante Projet 3510 HD Plus di 3D Systems: la stampante 3D può lavorare di notte per ritrovare il prototipo pronto al mattino. Ma non solo.

“Molte aziende pensano soprattutto al risparmio, ma non è questo l’elemento principale. Il vero vantaggio – continua Favaro – è la possibilità di realizzare oggetti che prima non si potevano costruire e aprire un nuovo filone di business”.

Sì, perché la stampa 3D apre la strada a un nuovo modo di produrre, ma anche di progettare. Un nuovo approccio, conferma Cesare Tanassi, il cui unico vincolo è l’immaginazione. 3DZ è rivenditore autorizzato 3D Systems, punto di riferimento mondiale nella produzione di stampanti 3D, software e scanner 3D. Nelle sue 6 sedi in Italia, distribuite tra il Nord Italia e il Centro, offre diversi prodotti e servizi legati al mondo della stampa 3D: vendita di stampanti 3D personal, professional e per la grande produzione, fornitura di materiali per tutti i sistemi 3D Systems disponibili, servizi di manutenzione e formazione, servizi di prototipazione rapida. Fiore all’occhiello dell’azienda è l’assistenza capillare sul territorio che, oltre a provvedere alla manutenzione e all’assistenza, ha il compito di aiutare a conoscere il settore della stampa 3D, ricco di potenzialità. E su cosa si giocherà la sfida del futuro? Secondo Cesare Tanassi l’attenzione sarà puntata sui materiali, per garantire al progettista la possibilità di realizzare i prototipi avendo a disposizione un range di scelta ampio e flessibile. In 3DZ si sottolinea l’ampia varietà di settori che potrebbero trarre benefici, in termini di business, dall’uso della stampa 3D: molte aziende non conoscono ancora le potenzialità della stampa in tre dimensioni che permette di scoprire nuovi materiali, approcciare nuovi mercati e ridurre i tempi del time to market anche del 70%. Zoom puntato, quindi, sui settori della meccanica e dell’elettronica.