L’integrazione di dispositivi IO-Link

Una fabbrica interconnessa e intelligente in cui i diversi elementi sono capaci di comunicare tra loro per velocizzare i processi produttivi e offrire nuove possibilità di controllo in tempo reale: ecco, in sintesi, come sarà la smart factory dell’immediato futuro. L’ampia gamma di sensori IO-Link di SICK si muove proprio in questa direzione. Attraverso l’interfaccia di comunicazione Master IO-Link, infatti, gli Smart sensor forniscono ai PLC dati di rilevamento e di servizio, oltre che informazioni per il controllo del processo di primaria importanza per la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione degli impianti.

Tre soli fili

La comunicazione avviene attraverso l’utilizzo di tre soli fili (due per l’alimentazione e uno per la comunicazione), con una conseguente semplificazione nell’integrazione delle soluzioni. Inoltre, non sono necessari cavi schermati, quindi la manutenzione richiesta è ridotta al minimo. La prima tecnologia IO standardizzata al mondo (IEC 61131-9) per comunicare con sensori ed attuatori sotto il livello del bus di campo diventa, quindi, fondamentale nel processo di ammodernamento delle industrie, ma le sue potenzialità non sono ancora pienamente sfruttate da costruttori di macchine, integratori di sistemi e operatori di impianti. Per questo motivo, il prossimo 11 ottobre tornerà in Italia l’IO-Link User Workshop (Torino, Centro Congressi Lingotto), a cui SICK prenderà parte con il seminario “L’integrazione di dispositivi IO-Link”.

Alleggerire il lavoro

Pasquale Cara, Product Manager Sensors & Industrial Instrumentation di SICK

Pasquale Cara, Product Manager Sensors & Industrial Instrumentation di SICK S.p.A. spiega: “IO-Link alleggerisce notevolmente il lavoro dell’utente finale. Pensiamo, ad esempio, alle potenzialità del Master IO-Link che, salvando in memoria le impostazioni dei sensori, permette di sostituire rapidamente i dispositivi senza bisogno di nuove parametrizzazioni. Oltre a velocizzare le procedure di manutenzione, in questo modo si evitano errori di settaggio che potrebbero causare ulteriori fermi macchina”. “SICK è l’unico produttore del suo genere ad offrire delle Function Block specifiche per i propri sensori che ne permettono l’integrazione in rete e la parametrizzazione secondo le esigenze degli utilizzatori”, prosegue l’ing. Cara. Questi blocchi funzione, che non richiedono un know-how specifico per la loro gestione, contengono tutte le informazioni necessarie per la lettura/scrittura dei dati del dispositivo e in più trasformano le informazioni ricevute ed inviate nei formati corretti, mostrando tutti i parametri disponibili nel sensore.

Sensori Smart grazie a IO-Link

Fotocellule, barriere, sensori di contrasto, sensori magnetici per cilindri, sensori di pressione, di livello, flusso e temperatura, moduli d’interfaccia con i più diffusi bus di campo – il portfolio SICK di dispositivi per la comunicazione IO-Link è uno dei più vasti del mercato. Punti di forza di queste soluzioni sono il rilevamento affidabile dei dati e la loro conversione, direttamente nel sensore, in informazioni realmente utili per l’applicazione. Grazie alle funzioni di automazione intelligenti, i compiti vengono eseguiti dal sensore in modo più rapido, preciso ed efficiente che nell’unità di controllo della macchina. Le soluzioni di SICK, inoltre, supportano tutte le interfacce di comunicazione standard per l’automazione industriale, la logistica ed il processo, rendendole così compatibili con ogni ambiente ed ecosistema di lavoro. Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento seguite questo link

Senza categoria

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

Design thinking

Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%