Faberlab powered by Arburg, il centro pilota della tecnologia additiva ha aperto le porte nel cuore di una delle aree a più alta densità di imprese manifatturiere d’Italia grazie alla partnership tra l’hub di consulenza e prototipazione del Gruppo Confartigianato Artser, Faberlab e Arburg, la multinazionale specializzata nella produzione e vendita di presse per lo stampaggio a iniezione e stampanti 3D per l’industria manifatturiera della plastica.
Si tratta del primo centro pilota di questo genere su scala nazionale e di una sorta di factory della conoscenza e della formazione, con la sua vocazione dichiarata a fornire servizi di supporto alle aziende che desiderino approcciare la tecnologia 3D.
Il laboratorio di via Saronnino a Origgio offrirà supporto diretto alle aziende attraverso applicazione, consulenza e sviluppo. Al contempo, garantirà un plus tecnologico all’area del Saronnese, trasformandola nel cuore di una collaborazione unica su scala nazionale dalla quale discenderanno anche attività formative e divulgative, sviluppo di processi di finitura, stampe 3D per imprese e industrie, stage e alternanza scuola-lavoro.
Il centro pilota è dotato di tecnologie avanzate, tra cui stampanti Freeformer 200–3X e 300–3X per lavorare granuli di polimeri (PEEK, ULTEM), garantendo ai prototipi performance di alto livello per applicazioni fuori dagli standard. Il parco macchine ha visto l’implementazione della tecnologia FMD grazie alla stampante InnovatiQ TiQ5, in grado di lavorare con filamenti caricati, che si va ad aggiungere a quelle già attive nell’hub: stampanti a filamento classiche e un macchinario a taglio laser. Il centro pilota assicura alle imprese possibilità di prototipazione e di realizzazione di prodotti finiti uniche in Italia.
La partnership tra Faberlab e Arburg nasce con la mission di potenziare la conoscenza e l’utilizzo delle tecnologie di additive manufacturing e design. Il centro è un’opportunità unica per le imprese che desiderano mantenere o conquistare competitività e innovazione sul mercato grazie a una tecnologia che nessun altro centro italiano può mettere a disposizione di imprenditori, ma anche di centri di ricerca e istituzioni formative.
Le dichiarazioni
Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese. La nostra associazione è stata tra le prime a credere che si dovesse creare un polo polifunzionale come Faberlab che, in primo luogo, ha avuto l’ambizione di alfabetizzare le imprese alle nuove tecnologie, soprattutto additive. Ne è seguito un percorso di formazione, particolarmente rapido e sempre aggiornato dato che in questo campo i cambiamenti e le innovazioni si susseguono a ritmo elevatissimo. Siamo poi stati i primi a fornire servizi alle imprese e a dare l’opportunità di accedere alle tecnologie di stampa 3D in modo diretto. Più si è andati avanti e più si sono evolute queste tecnologie, soprattutto nel campo della stampa 3D e della manifattura additiva, ci siamo resi conto che era importante aprirsi a delle collaborazioni e che era giunto il tempo di farlo. È maturata così questa occasione con Arburg: ci siamo conosciuti, e quando abbiamo visto la caratura del partner è stata naturale l’evoluzione del percorso. Quello che ritengo fondamentale sottolineare è che quello di oggi è un “open factory” perché questo è un luogo aperto alle aziende, e non solo a quelle che si rappresentano nella nostra associazione ma a tutte le aziende di un territorio vasto che va ben oltre la Lombardia. È il paradigma della nostra politica associativa: non siamo una monade, ma un’associazione che fa dell’apertura la sua stessa essenza.
Victor Roman, Ceo ARBURGadditive. La tecnologia 3D e la sua diffusione nel mondo dell’impresa è fondamentale nel momento in cui le imprese hanno bisogno di sviluppo e, soprattutto, hanno bisogno di innovazione, riducendo tempi e costi legati all’innovazione, o creazione, del progetto. In questo senso, la partnership che nasce oggi costituisce parte integrante di questo processo e un elemento che noi consideriamo strategico per l’intero mercato italiano.
Mauro Colombo, direttore generale del Gruppo Confartigianato Artser. Due soggetti privati, Faberlab e Arburg diventano, da oggi, un riferimento per l’attività di ricerca e sviluppo precompetitiva (ovvero alla concretizzazione dei processi di ricerca in processi produttivi o servizi nuovi) nei confronti delle imprese, aprendosi a un territorio vasto che va ben oltre i confini non solo della provincia di Varese ma anche della stessa Regione Lombardia. Parliamo di un partenariato inedito che combina ricerca, consulenza e applicazione e che unisce l’esperienza di formazione, informazione e consulenza di Faberlab all’alta tecnologia sviluppata da Arburg.
Funzioni, queste, insostituibili in un momento storico in cui l’innovazione e la digitalizzazione stanno trasformando il panorama aziendale e la tecnologia e la digitalizzazione stanno diventando sempre più importanti per le imprese al fine di migliorare l’efficienza dei processi, aumentare la competitività sul mercato ed evitare di aprire la forbice delle opportunità (e delle mancate opportunità).
Tuttavia, l’attività di traslazione della ricerca in applicazione non è sempre facile da realizzare. Le imprese possono avere difficoltà a individuare le tecnologie adeguate, a svilupparle e a integrarle nei loro processi senza un percorso adeguato di consulenza, formazione e adattamento della tecnologia alla realtà aziendale e alle sue esigenze di sviluppo. È in questo contesto che entra in gioco il nuovo centro pilota Faberlab powered by Arburg.
Nonostante, infatti, le università svolgano un ruolo fondamentale nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie, e nella loro diffusione, il centro pilota Faberlab powerd by Arburg si propone di offrire un valore aggiunto alle imprese, sia per le Pmi che per le industrie: la concretezza, la vicinanza e la conoscenza delle aziende.
Tuttavia, quanto nasce oggi non può che diventare la premessa per sollecitare una maggiore sinergia tra pubblico e privato, per agevolare ulteriormente lo sviluppo tecnologico del tessuto imprenditoriale. I partenariati possono di fatti fornire alle imprese l’accesso alle conoscenze e alle tecnologie sviluppate dalle università e dai centri di ricerca pubblici, poggiando poi sui centri privati per quanto riguarda l’accesso a questo know how e alle apparecchiature necessarie per renderlo operativo.
Raffaele Abbruzzetti, managing director ARBURG Srl. Finalmente dopo un anno di preparativi, verifiche e messe a punto il centro “Faberlab powered by Arburg” il 2 Marzo è stato aperto e ha potuto accogliere i primi ospiti. È una importante collaborazione tra due Società indipendenti ma con l’interesse comune di proporre la stampa additiva e le sue prospettive con alcune macchine e soprattutto con l’avvio della produzione su richiesta. Abbiamo alcune macchine di tipo droplet la 200-3x e la 300-3x e a filamento (la innovatiQ TiQ 5). ARBURG in questo modo ha la possibilità di produrre campionature e qualificare materiali nuovi su richiesta dei clienti italiani direttamente in loco e dall’altra parte Faberlab può mettere a frutto la sua esperienza accumulata negli anni avendo a disposizione un parco macchine completo.
La sinergia tra le due aziende permetterà di dare quel tipo di supporto “all round” che è insito nel motto di Arburg “wir sind da” in tedesco che significa noi ci siamo. Questo verrà declinato in formazione, supporto al processo, produzione di campioni, piccole serie, prototipi, testare la tecnologia additiva per capire se può essere utile per le proprie esigenze produttive e di ricerca. Per questo Faberlab powered by ARBURG inserita in un contesto industriale così importante come la Lombardia può rivolgersi con un ruolo attivo a industrie, istituzioni e centri di ricerca per supportarli.
Davide Baldi, responsabile Faberlab. L’incontro tra Faberlab e Arburg rappresenta un’opportunità per entrambe le parti. Arburg ha sviluppato un prodotto innovativo e unico nel suo genere, il Freeformer, e questo incontro offre l’opportunità di promuoverlo. Faberlab, d’altra parte, ha un laboratorio diverso da qualsiasi altro, concepito per portare la tecnologia nelle aziende e promuovere lo sviluppo tecnologico. Inoltre, Confartigianato Artser ha un ampio parco aziende nel settore plastico, molte delle quali sono già clienti di Arburg. Questo ha permesso di incrociare le esigenze di entrambe le parti.
Il Freeformer di Arburg è molto vicino alla produzione e aperto alla sperimentazione, il che si sposa perfettamente con gli obiettivi di sviluppo di Faberlab. L’incontro tra Faberlab e Arburg rappresenta un’opportunità anche per le aziende che possono avvicinarsi a una tecnologia che consente di sperimentare in modo efficiente. Inoltre, quando si decide di installare la macchina, si può beneficiare delle competenze consulenziali di Faberlab, in un’ottiva di accelerazione della tecnologia.
Dario Sciunnach, dirigente dell’Unità Operativa Autorità Fesr e Poc e Strategie per la ricerca e l’innovazione della direzione generale Istruzione, Università, Ricerca, innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia. La Lombardia, in quanto regione italiana più ricca ed economicamente competitiva, rientra nei Quattro Motori d’Europa. A questo primato concorrono un tessuto produttivo ampio e diversificato e una tradizionale propensione all’innovazione e alla ricerca. Regione Lombardia, per sua mission istituzionale promuove, favorisce e sussidia percorsi di innovazione produttiva, trasferimento tecnologico e crescita competitiva che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Il principale riferimento normativo per l’attività regionale in tale contesto è costituito dalla Legge Regionale 29/2016 “Lombardia è ricerca e innovazione”, dalla quale discendono un Programma Strategico Triennale (approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale il 19 marzo 2019) e la Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) che rappresenta la condizione abilitante per attivare i programmi finanziati attraverso i Fondi Strutturali e di Investimento Europei. Grazie a tali fondi, in particolare al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), è stato possibile destinare a investimenti per ricerca e innovazione quasi 350 milioni di euro tra 2014 e2020 e oltre 500 milioni di euro tra 2021 e 2027.
Solo nell’ambito del Programma FESR 2014-2020, tali ingenti risorse hanno permesso di contribuire, attraverso sovvenzioni a fondo perduto o strumenti d’ingegneria finanziaria, alla realizzazione di centinaia di progetti presentati da grandi imprese, Pmi e organismi di ricerca, contribuendo – ad esempio – a un tendenziale aumento dell’attività di brevettazione.
Anche la legislatura regionale, in via d’insediamento, assicurerà continuità alle politiche sin qui seguite cercando di incentivare i partenariati tra imprese e organismi di ricerca, le start-up innovative, gli incubatori dell’innovazione tecnologica e in generale promuovendo lo sviluppo e il reperimento delle competenze necessarie nelle università e sul mercato del lavoro.
Massimo Zanin, senior development engineer Eltek. Eltek è una multinazionale che opera in quattro settori: automotive, elettrodomestici, medicale ed elettronica. Dispone di un centinaio di presse Arburg ed è attraverso queste presse, e le sinergie continue con Arburg, che siamo entrati in contatto con Faberlab e la Freeformer. Si tratta di una macchina molto particolare, non di una classica stampante 3D a filamento. Per chi stampa plastica come noi era importante avere un sistema che permettesse di stampare in modo prototipale con la stessa plastica del prodotto finito. Vero, questo prodotto finito non avrà le medesime caratteristiche meccaniche dell’originale ma gli si avvicinerà molto. E la Freeformer è la stampante che risponde meglio a questa esigenza.
Ci sono macchine in fase di prototipazione avanzata per il nostro settore ricerca e sviluppo che sono state realizzate interamente con la Freeformer: si tratta di un lettore per lateral flow, dispositivo che abbiamo imparato a conoscere in periodo Covid. Altra macchina costruita interamente con Freeformer, che ha dato un grosso impulso alla ricerca, è l’antibiogramma rapido, che consente l’analisi della suscettibilità di un batterio di fronte a un antibiotico e, attraverso l’antibiotico, permette di comprendere in tempi rapidissimi la patologia del paziente, assicurandoci la possibilità di salvare il maggior numero di vite.
Faberlab, insieme ad Arburg, ci ha insegnato a utilizzare al meglio la macchina, ci ha permesso di comprenderne le problematiche per consentirci di realizzare pezzi nel modo più corretto e funzionale per arrivare alla produzione dei particolari indispensabili a risolvere i problemi di natura tecnica di funzionamento della macchina.