Assolombarda lancia il progetto #ItaliaMeccatronica per la meccanica del futuro

È stato presentato a Milano #ItaliaMeccatronica, progetto strategico sviluppato dal Gruppo Meccatronici di Assolombarda che mira a riposizionare un comparto chiave per l’economia nazionale. La Meccatronica, evoluzione di quella che ancora oggi è conosciuta come Metalmeccanica, riguarda non solo il processo produttivo, ma anche il prodotto dove meccanica, elettronica e informatica convergono aprendo opportunità fino a ieri inimmaginabili. Ma la Meccatronica non è solo tecnologia: è organizzazione, è maggior sicurezza, è nuove opportunità, è Industria 4.0 e molto altro. Ed è proprio per spiegare e sostenere questa evoluzione che il Gruppo Meccatronici di Assolombarda ha ideato #ItaliaMeccatronica.

Dalla metalmeccanica alla meccatronica

“Dobbiamo evolvere dalla Metalmeccanica alla Meccatronica, la meccanica del futuro”, questo il messaggio chiave lanciato da Diego Andreis, Presidente del Gruppo Meccatronici di Assolombarda, Vicepresidente Federmeccanica e Presidente CEEMET, la Federazione delle imprese europee attive nei comparti della meccanica, dell’ingegneria e della tecnologia. Nel corso della presentazione Andreis ha innanzitutto illustrato il peso economico ed il valore strategico che il comparto metalmeccanico riveste per l’economia italiana e lombarda. Come emerge dai dati Federmeccanica il settore, che nel 2016 ha registrato una crescita della produzione del +2,4%, occupa in Italia circa 1.600.000 addetti risultando secondo in Europa dopo la sola Germania.

L’industria metalmeccanica italiana

L’industria metalmeccanica italiana produce ricchezza, misurata come valore aggiunto, per circa 100 miliardi di euro e genera circa l’82% della produzione italiana definita ad alta e medio/alta tecnologia. Allo stesso tempo, circa l’80% della produzione metalmeccanica, classificata sulla base delle spese sostenute in ricerca e sviluppo, è definita ad alta e medio/alta tecnologia. Il settore, infine, esporta beni per 200 miliardi di euro. Un apporto decisivo a questi risultati si deve alla Lombardia – che è la regione italiana col numero più elevato di aziende del comparto (44 mila unità locali), seguita da Veneto (20 mila unità locali) ed Emilia Romagna (19 mila unità locali) – ed in particolare al territorio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, dove opera il 37% delle unità locali metalmeccaniche lombarde e il 10% di quelle italiane. Le 16.000 unità locali del comparto metalmeccanico dell’area di Milano, Lodi, Monza e Brianza impiegano 151.000 addetti, pari a circa il 9% del totale dei lavoratori dell’area, e nel 2016 hanno esportato beni per 24 miliardi di euro. E proprio dalla Lombardia, e più precisamente dal Gruppo Meccatronici di Assolombarda è partito il progetto #ItaliaMeccatronica, coinvolgendo oltre 1.600 imprese e oltre 85.600 dipendenti.

Immagine del settore ancorata a vecchi stereotipi

“Il nostro comparto – ha spiegato Diego Andreis – riveste in Italia un ruolo fondamentale non solo dal punto di vista quantitativo ma anche, e soprattutto, per la funzione strategica che assolve per la crescita del Paese e il mantenimento dei livelli di competitività dell’intero comparto industriale. Purtroppo però l’immagine del settore è ancorata a vecchi stereotipi e alle connotazioni negative con cui è percepito il comparto metalmeccanico. Questa immagine non rispecchia il valore, l’importanza del settore e l’evoluzione compiuta dalle imprese. Abbiamo quindi avviato un piano per valorizzare la Meccatronica, vogliamo far emergere le competenze distintive delle imprese che vi operano e le molte opportunità che offriamo ai giovani. #ItaliaMeccatronica è proprio questo, un riposizionamento del comparto attraverso l’uomo, l’impresa, l’ingegno e l’universo, i 4 motori, pilastri fondanti della Meccatronica”.

Quattro motori, pilastri fondanti della meccatronica

Il primo motore è rappresentato dall’Uomo Meccatronico perché la grande evoluzione delle imprese è sicuramente merito delle competenze e del talento degli uomini e delle donne che vi operano. Il secondo motore è rappresentato dall’Impresa Meccatronica, perché il cambiamento per la prima volta non ha riguardato soltanto i processi produttivi, ma anche il modo stesso di fare impresa. Il terzo motore è l’Ingegno Meccatronico, ovvero il prodotto del lavoro delle aziende e dei tecnici che vi lavorano. L’ultimo dei motori, l’Universo Meccatronico, è tutto quell’ecosistema di relazioni, connessioni e valori che lega le imprese al territorio, ai cittadini, alle istituzioni, alle associazioni. Un universo di relazioni e asset intangibili che sarà mappato da Assolombarda e raccolto in un Rapporto di Comunità della Meccatronica di Assolombarda, la cui presentazione è prevista per la prima metà del 2018.

Puntare sulle eccellenze

Per valorizzare la Meccatronica bisogna quindi puntare sulle sue eccellenze, sul piano locale, nazionale ed internazionale, rilanciandone profilo ed attrattività, in particolare nei confronti dei giovani, del cui talento le aziende hanno assoluto bisogno e ai quali il comparto può offre importanti opportunità d’impiego e di crescita. Grazie alla innovativa collaborazione tra Assolombarda e la Fondazione Pubblicità Progresso, che ha valutato il tema come totalmente in linea con le proprie finalità, è stato realizzato uno spot che evidenzia il cambio di paradigma del settore metalmeccanico. Lo spot racconta il passaggio dalla metalmeccanica alla meccatronica: con questa campagna si intende valorizzare   il comparto, mostrando le opportunità che può offrire un settore che è un’eccellenza per il nostro Paese.

Un’immagine riconoscibile

Per coinvolgere gli stakeholder e raccontare il progetto #ItaliaMeccatronica, Assolombarda ha già sviluppato  un’immagine riconoscibile con un logo, realizzato da RobilantAssociati – nel quale coesistono l’ingranaggio, e quindi la tradizione e la componente di intelligenza digitale, che sostanzia la portata innovativa del settore. Sono stati creati spazi virtuali, web e social, dove favorire quell’ecosistema di relazioni, connessioni e competenze e sostanziare i 4 motori del Progetto di riposizionamento della Meccatronica.

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