Dall’eolico all’idrogeno con l’elettrolisi

idrCon una potenza di picco di 6 MW è il più grande impianto al mondo di produzione dell’idrogeno con l’elettrolisi. La centrale, costruita dalla Siemens a Magonza, per ottenere il vettore energetico impiega esclusivamente l’energia del vento di una vicina wind farm. Realizzato in collaborazione con l’utility elettrica locale e l’Università di Rhein-Main, l’mpianto impiega la tecnologia di elettrolisi con membrana a scambio protonico: queste membrane funzionano da elettrolita e con il passaggio della corrente scindono le molecole di acqua in idrogeno e ossigeno. È una tecnologia particolarmente adatta a interagire con le fonti rinnovabili perché risponde anche a fl uttuazioni estreme dell’energia in pochissimi millisecondi. Ma non è l’unico vantaggio: l’impianto non deve essere mantenuto a una determinata temperatura di esercizio e non richiede una fase di preriscaldamento per entrare in funzione. Un notevole risparmio dei costi in stand-by. Inoltre gli elettrolizzatori PEM trasportano l’idrogeno a una pressione ideale (fi no a 35 bar) per il suo stoccaggio, eliminando la necessità di investire in ulteriori macchinari di compressione. Non si conosce ancora la destinazione fi nale del vettore ma la società assicura che il suo prodotto è perfetto sia per usi industriali, sia per il rifornimento dell’e-mobility o per essere immesso nelle reti del gas.

Design thinking

Il motore Raptor: la rivoluzione di SpaceX nell’ingegneria dei razzi

Il motore Raptor di SpaceX che sta trasformando la propulsione spaziale, aprendo nuove possibilità per missioni interplanetarie e modificando l’accesso allo spazio. di Fiorenzo Borreani L’esplorazione spaziale ha sempre spinto l’ingegneria al limite, richiedendo innovazioni continue per superare le sfide

Software

Introduzione ai Drop Test

Le simulazioni di drop test rappresentano una tecnica avanzata nell’ingegneria strutturale per valutare la resistenza di materiali e componenti sottoposti a impatti. Queste simulazioni, basate su metodi numerici come l’analisi agli elementi finiti, consentono di prevedere il comportamento strutturale e

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Combattere il caldo con pareti a zig zag a raffrescamento radiativo

Raffreddamento passivo: il successo delle pareti corrugate della Columbia University. di Lisa Borreani Gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo energetico globale e contribuiscono al 36% delle emissioni di CO2. Il raffreddamento degli ambienti interni costituisce circa il 20%