In Italia la ricerca e sviluppo è finanziata quasi interamente dalle imprese

I dati diffusi nel 2017 in relazione al Digital Transformation Enablers’ Index,  l’indice che indica la predisposizione del Paese a recepire la trasformazione, collocano l’Italia al 16° posto. “È necessario investire in capitale umano, infrastrutture, sviluppo del digitale ed, infine, migliorare ancora i processi della Pubblica Amministrazione, se vogliamo aumentare la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti e, con essi, velocizzare la trasformazione”. È quanto dichiara Stefano Pileri, Presidente di ANITEC (Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende fornitrici di servizi e tecnologia della filiera ICT), intervenuto alla prima edizione dell’Italian Investment Showcase, a Milano a Palazzo Lombardia. “Secondo l’indice DESI (Digital Economy and Society Index) – aggiunge Pileri – l’Italia si colloca infatti solo al 25° posto della classifica Europea del livello di digitalizzazione: l’indicazione di ANITEC è continuare ad incoraggiare le nostre imprese a investire sul digitale, sui nuovi modelli di business e nella ricerca affinché garantisca ’innovazione che è vita per le imprese stesse”.

Investimenti in innovazione a tutto tondo

Come illustrato dal Presidente di ANITEC nel suo intervento, la realizzazione dei progetti in essere quali il piano ultra broadband, Industria 4.0, la PA Digitale, le tempestiva transizioni al 5G e al nuovo Digitale Terrestre (DVB-T2) e lo sviluppo delle applicazioni Smart City, Building e Home, quale primo tassello della smart community sono tra gli elementi chiave per abilitare una crescita più sostenuta del nostro Paese anche grazie agli investimenti della comunità internazionale. Realizzare dunque investimenti in innovazione “a tutto tondo”, partendo dall’assunto che l’innovazione è un concetto trasversale e che oggi è sempre più permeata dal “fattore digitale” presente infatti in tutti i settori dell’economia e della vita sociale, è dunque la ricetta.

L’innovazione è anche culturale

L’innovazione anche è “culturale”: e su questo punto il nostro Paese, e l’Europa possono e devono giocare un ruolo da leader se intendono mantenere la propria competitività.  L’Italia, in particolare, può “avverare” il processo di internazionalizzazione delle proprie PMI valorizzando, attraverso il digitale, le competenze specifiche ed hi-level di cui dispone e che le sono già riconosciute all’estero. In questo scenario, il tema della collaborazione con il Sistema universitario e della Ricerca, Sviluppo e Innovazione è da sempre centrale nelle attività di ANITEC e delle aziende associate quali principali interpreti e fornitori delle tecnologie, apparati, soluzioni e servizi innovativi ed evoluti gioca un ruolo fondamentale.

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