Ilika e Comau studiano la produzione in scala industriale delle batterie allo stato solido

Ilika e Comau

Ilika e Comau hanno completato con successo uno studio sulla produzione in scala industriale della tecnologia per le batterie allo stato solido e sulla sua futura applicazione da parte dei produttori di veicoli elettrici.

Ilika Technologies e Comau hanno completato con successo uno studio di un anno, finanziato dal governo britannico, sui macchinari e i processi necessari per produrre la tecnologia allo stato solido basata sull’elettrolita di ossido su una scala approssimativa di 100 MWh all’anno.

Il supporto di Comau a Ilika

Comau ha supportato Ilika nello sviluppo di un processo di produzione sia in laboratorio sia su scala industriale, con un focus specifico sull’utilizzo di tecnologie e macchinari già disponibili, che richiedono una ridotta personalizzazione e un investimento limitato per i clienti. Per le tecnologie non disponibili, Comau ha sviluppato alcuni concetti di processi e macchinari da industrializzare in una seconda fase del progetto.

Lo studio ha rilevato che la maggior parte (2/3) delle fasi di produzione delle celle allo stato solido può essere realizzata su macchinari standard o leggermente personalizzati, attualmente utilizzati nella produzione di batterie agli ioni di litio convenzionali basate sull’elettrolita liquido e in altri settori. Lo studio è proseguito con l’identificazione di alcune fasi di processo per le quali è necessario lo sviluppo di macchinari ASSB specifici. Il progetto avviato da Ilika rientra nella strategia e nel piano a lungo termine di Comau per la produzione di batterie allo stato solido, convalidando una serie di fasi di produzione che l’azienda ha in programma per il futuro.

Comau e Ilika hanno collaborato con le loro rispettive conoscenze dei prodotti e dei processi nel corso del progetto. Conclusa la fase di studio di progetto, le due aziende hanno definito una roadmap flessibile per raggiungere l’obiettivo delineato da Ilika, raggiungere livelli di produzione di massa. Comau sosterrà Ilika in futuro, in tutte le fasi necessarie allo sviluppo dell’industrializzazione delle batterie.

Tre fasi per la scalabilità della produzione di Ilika

La scalabilità della produzione di Ilika avverrà in tre fasi. La prima fase, attualmente in corso, sarà quella di passare a 2 MWh all’anno entro la fine del 2023: quest’obiettivo sarà raggiunto ampliando l’attuale struttura nell’Hampshire, nel Regno Unito, utilizzando i fondi di un contributo del 2021. Lo studio finanziato da Ilika-Comau si è concentrato su una capacità di 100 MWh mentre il prosieguo di questo lavoro tra le due aziende alimenterà la seconda fase di scalabilità di Ilika. La terza fase, di livello GWh o “Gigascale”, avrà luogo una volta che la struttura da 100 MWh sarà stata messa in funzione.

La tecnologia Goliath ASSB di Ilika per i veicoli elettrici può arrivare a migliorare l’energia e la densità di potenza a livello di pacco, consentendo una ricarica rapida inferiore a 20 minuti e un funzionamento a temperature più elevate rispetto alle batterie agli ioni di litio convenzionali.

Il Direttore della Trasformazione Automotive dell’Advanced Propulsion Centre (APC), Julian Hetherington, ha dichiarato: “Il Regno Unito ha una lunga tradizione di successi nella produzione automobilistica e quest’industria oggi ha bisogno di espandersi verso tecnologie a emissioni nette zero. Siamo lieti che il finanziamento concesso a Ilika e Comau attraverso l’Automotive Transformation Fund (ATF) abbia sostenuto con successo lo sviluppo collaborativo dei prodotti e dei processi di produzione, che può aprire la strada a successivi investimenti in strutture industriali.

John Coombes, Managing Director di Comau UK, ha dichiarato: “Questo progetto rappresenta una parte integrante del percorso di Comau verso l’elettrificazione, sviluppato con un team congiunto del Global Competence Center per batterie a Torino, e di Comau UK. Siamo orgogliosi della collaborazione che abbiamo avuto con Ilika e l’APC, e anche di essere riusciti a dimostrare il valore che le nostre competenze possono apportare in questo campo”.