Autodesk University: l’opportunità di migliorare

Si è aperta ufficialmente martedì 13 novembre l’edizione 2018 di Autodesk University, l’evento software che ogni anno raduna una comunità di migliaia di utenti e reseller Autodesk da tutto il mondo. Quest’anno ben 11.000 persone hanno varcato il confine del Nevada, fino a raggiungere Las Vegas, e partecipato a 2 giornate intense dedicate ai prodotti Autodesk e alle loro innovative applicazioni. Sul palco, quest’anno, dopo un inizio ancor più spettacolare, reso possibile da giochi di luce, musica e danza contemporanea, l’apertura di Andrew Anangnost, CEO di Autodesk e a seguire numerosi esempi di generative design applicato a svariati campi industriali, uno su tutti, il mercato delle Contructions, il BIM, su cui il colosso americano sta puntando enormemente per il presente e futuro. Secondo Andrew Anagnost quello delle Construction è il settore dove il generative design può espletare in toto le sue enormi potenzialità e in cui l’innovazione tecnologica può dare risultati entusiasmanti.

The opportunity of better

L’opportunità di migliorare, è questo il motto dell’edizione 2018 di Autodesk University. Andrew Anagnost punta l’attenzione su come possiamo migliorare ogni giorno il nostro modo di vivere, lavorare e produrre valore e innovazione. “Siamo circondati da una grande creatività e cose bellissime. – afferma il CEO Autedesk – Ciò che permette ogni giorno di creare prodotti nuovi sempre più innovativi è l’automazione. L’automazione – prosegue Anagnost – sta cambiando profondamente il nostro modo di lavorare, dandoci infinite nuove opportunità, opportunità che si traducono non solo in nuovi prodotti, ma in un nuovo modo di lavorare e in nuovi posti di lavoro, producendo un’enorme valore e ricchezza”. Perché perdere l’opportunità di migliorare il nostro ecosistema? Perché di questo si tratta. Non ci si deve limitare a migliorare quello che facciamo ma il mondo in cui viviamo; dobbiamo e possiamo migliorarlo all’insegna della sostenibilità e del progresso che facilità le nostre vite. Ripensare le città in questa chiave significa utilizzare l’innovazione per riprogettare le abitazioni, le infrastrutture, la logistica, in un’ottica di maggiore sostenibilità. Cambiamo noi, il nostro modo di lavorare, di progettare e produrre, cambia il modo di lavorare, le competenze in campo, le industrie e l’intero ecosistema. Ecco perchè, ribadisce Anagnost, l’automazione non va temuta, non sta portando via posti di lavoro, né lo farà mai; sta semplicemente trasformando il mondo del lavoro e le nostre competenze creando nuove opportunità e nuovi posti di lavoro. L’automazione ci dà l’opportunità di essere più creativi e stimolati e di migliorare il mondo in cui viviamo. “Noi abbiamo la possibilità di nutrire il mondo” e questo grazie alle nuove tecnologie e all’automazione. Il mondo può essere riimmaginato e reso migliore.

Cos’è Caterpillar?

Il secondo intervento della mattinata ha introdotto la nuova app “Caterpillar”. Si tratta di una app di progettazione per il settore delle Costruzioni che grazie a una dashboard permette di condividere schizzi e progetti visualizzandoli su diversi dispositivi contemporaneamente. Questo è un esempio di come la tecnologia migliori il nostro modo di lavorare e i frutti del nostro lavoro, permettendo una miglior collaborazione, lavoro in team, risparmio di tempo e costi di progettazione; grazie all’immediatezza dello strumento si prendono decisioni in tempo reale e condivise. Questa app facilità il lavoro di progettazione urbanistica, di città, mappe e infrastrutture. Le possibilità per chi progetta risultano così notevolmente incrementate; tutto è possibile e riimaginabile. Il futuro è arrivato velocemente.  L’automazione ha permesso questo. Una delle sfide più grandi di questa trasformazione è la gestione dell’enorme quantità di dati che vengono ormai prodotti e condivisi. Raccogliere i dati e gestirli, e muoverli, non è una banalità bensì una grande sfida ; una sfida a cui il cloud ha dato una risposta importante. Le opportunità sono nelle nostre mani: tutto è ormai customizzabile e flessibile. Grazie ad Autodesk Revit c’è più tempo per focalizzarsi sulla propria creatività. Più dati, più sapere, più competenze…. Progetti migliori, idee migliori, un mondo migliore… questo è lo scenario presente e futuro.

Il generative design

Il generative design, incluso in Autodesk Fusion 360, è la tecnologia che permette una progettazione innovativa in linea con le tendenze appena descritte. Sul palco, dopo il secondo intervento dedicato alla novità “Caterpillar”, si sono avvicendati significativi esempi di generative design. Il primo a salire sul palco, uno scienziato della JPL Company, che ha presentato un robot spaziale progettato con generative design. Il generative design utilizza le geometrie ispirate alle forme organiche e funzionali che si trovano in natura per suggerire al progettista un nuovo design da applicare ai suoi progetti; le soluzioni suggerite secondo questa ispirazione sono diverse, quindi il designer ha la possibilità di scegliere risparmiando tempo e calcoli, ma implementando altresì la propria capacità immaginativa e creativa. Il secondo esempio riguarda il settore delle costruzioni: un’azienda giapponese leader nel settore utilizza il generative design per riprogettare in un’ottica di maggior sostenibilità e fattibilità. L’intervento di Beth Comstock, sul finale di questa prima giornata degli AU 2018, non ha fatto altro che ribadire il ruolo dell’automazione nelle nostre vite e industrie, elogiando il potere del cambiamento. Cosa guida il cambiamento? La natura del cambiamento è cambiare. La vita corre veloce, il cambiamento sempre più rapido. In città si cammina più rapidamente, la vita scorre velocemente. Le cose sono ogni giorno più connesse. È aumentata la complessità grazie all’innovazione tecnologica. Non c’è più solo il mondo fisico, ma anche il mondo digitale, connessi e combinati insieme; pensiamo ai digital twin… ogni oggetto fisico ha ormai oggi un gemello digitale su cui è possibile progettare, apportare modifiche e simularne il comportamento. Gestire questa complessità è la vera emergenza di oggi e la sfida. Ci stiamo riorganizzando intorno a tutte le informazioni digitali che ricaviamo ogni giorno.