Tavola rotonda dedicata ai materiali per la costruzione nautica

Dopo il successo della prima edizione, ritorna la tavola totonda dedicata ai meteriali  e alle tecnologie per la costruzione nautica organizzata da MetsTrade in collaborazione con lo Studio Pegorari di Milano. Si terrà nella stanza 205 dell’Elicium all’interno del Material Construction Pavilion il 13 e 14 novembre. Sarà focalizzata su due temi:  1- nuovi materiali e tecniche di costruzione per tutti i tipi di barche e yacht e 2- l’uso della stampa 3D e della prototipazione per la costruzione di barche. La II Round Table offre ai tecnici e agli yacht designer un’opportunità per scambiare conoscenze e idee, offrendo al contempo la possibilità al pubblico di interagire con i relatori e acquisire una migliore comprensione dei più recenti  sviluppi della tecnica e dei materiali.Già l’anno scorso, la tavola rotonda ha suscitato grande interesse tra i progettisti e i tecnici del settore nautico.

Le due giornate

La prima sessione(13 novembre ore 14), dedicata ai temi legati alla costruzione nautica e ai materiali, vedrà la partecipazione di ingegneri progettisti e aziende produttrici di materiali che rappresentato il meglio sul mercato internazionale. La seconda sessione (14 novembre ore 10) è dedicata a un tema attualmente sotto i riflettori cioè l’uso della stampa 3D e della prototipazione rapida nella costruzione di barche. Si confronteranno le tecnologie più avanzate e i materiali più innovativi per una discussione approfondita su un tema che ancora non è molto noto né al pubblico né ai costruttori.

Il primo giorno 13 novembre, verranno presentate le più recenti novità  per la costruzione di imbarcazioni. I temi trattati si estenderanno da un innovativo sensore di deformazione che può essere incorporato in strutture di materiali compositi per misurare la deformazione in situ e le condizioni di carico all’interno del componente, all’ingegneria in grado di risolvere i problemi di equilibrio e la richiesta di rigidità complessiva di RIB che spesso, raggiungendo una velocità di 50/60 nodi. Verrà anche introdotto un materiale in grado di ridurre del 4% il consumo di carburante senza costi aggiuntivi, una vera svolta per l’industria nautica. E molte altre presentazioni dedicate agli ultimi sviluppi e tecnologie dedicati al settore delle costruzioni navali.

Il tema del secondo giorno: la stampa 3D nell’industria nautica, è stato scelto perché riteniamo che sia necessario gettare luce sul reale stato dell’arte della stampa 3D nel settore nautico. In effetti c’è una grande confusione su come e per quale scopo usare la stampa 3D e la prototipazione rapida. Le presentazioni cercheranno di fornire informazioni scientifiche su una tecnologia che non è magica, ma che sicuramente porterà benefici all’industria nautica. Grazie alle tecniche di produzione additive, il design è ora libero di avere un elevato grado di libertà. Questo apre nuove soluzioni per la produzione spostando la prototipazione nel campo della produzione.

Il Revyta Project

La sessione del 14 novembre, sarà chiusa da una “prima” europea: la presentazione del Revyta Project. Creato  per proporre un modello industriale  sostenibile il  riciclaggio della vetroresina, tuttora inesistente in Europa, Revyta mira a sviluppare una piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclaggio, utilizzando al meglio le tecnologie già sviluppate, per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto. In Italia, la regione Toscana è un distretto industriale dove si concentrano alcuni dei più grandi e importanti cantieri nautici a livello mondiale, è molto sensibile al problema di come riciclare le imbarcazioni a fine vita. Proprio in Toscana è stato appena lanciato Revyta, un grande progetto di ricerca dedicato al riciclo dei compositi in ambito nautico. Obiettivo di questo progetto è proporre un modello industriale e sostenibile per l’ambiente di riciclo della vetroresina, ancora inesistente in Europa. Smantellamento, smaltimento e riciclo della vetroresina utilizzata nella nautica per la realizzazione delle imbarcazioni, ma anche nel settore automotive per i camper e nei trasporti, ad esempio le carrozze ferroviarie. Con un costo di investimento pari a 1,5 milioni di euro (di cui la metà cofinanziata dalla Regione Toscana), Revyta punta allo sviluppo –  in circa due anni di operatività – di una  piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclo.